Capitolo 8

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Dario rimase in quella posizione più a lungo possibile, sapeva che non gli sarebbe ricapitato così facilmente. Per qualche motivo stare lì e accarezzarlo nel silenzio dello studio, lo faceva sentire nel posto giusto nonostante fosse a conoscenza di quanto invece non era la cosa giusta.

Cesare entrò in studio dal nulla, mossa che Dario non avrebbe potuto prevedere in quanto lo avevano avvertito di non avere le chiavi con loro. 

L'imbarazzo era palpabile e si sentiva esposto in una maniera che lo spaventava. Non sapeva cosa stesse facendo e nemmeno perché. Non aveva una scusa, una motivazione. 

"Sono solo, qualsiasi cosa sia rimane tra noi." sussurrò Cesare cercando di non svegliare Nicolas.

Dario dopo aver sentito su di se un tipo di panico mai provato prima gli fece cenno di uscire dallo studio.

"Avevo bisogno di controllare quali cavi nello specifico servissero, così sono andato a casa a prendere le chiavi in modo da poter chiudere io stasera nel caso in cui tu volessi andar via prima." iniziò Cesare.

"Non devi giustificare le tue azioni con me, io dovrei invece."

"Tu a me non devi proprio giustificare nulla, magari a lui si, ma non credo nemmeno se ne sia accorto delle tue carezze, ha il sonno pensante che neanche un Mammut."

Risero insieme a quest'affermazione di Cesare e il clima si distese pian piano. Dario cominciava a sentir meno su di sé la sensazione di essere un criminale e Cesare lo metteva a suo agio con battutine stupide. 

"Non mi devi delle spiegazioni, ma se volessi parlare con me io non ti respingerei. Sai che sono tuo amico."

"Adesso non è il caso, tra un po' arriveranno gli altri. Grazie lo stesso."

"Stasera chiudiamolo insieme lo studio, io non dirò di avere le chiavi e farò finta di dover editare fino a tardi ok?" propose Cesare sperando di poter aiutare il suo amico.

"Va bene, grazie ancora."

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Il pomeriggio di riprese passò in fretta e senza troppi intoppi. Dario e Nic avendo fatto pace non crearono problemi, Tonno e Frank svolsero il loro lavoro tra una risata e l'altra, mentre il problema evidente erano Cesare e Nelson.

La loro complicità in quelle registrazioni era assente. Nelson era ancora a disagio per la storia della foto, ma tentava di non dargli peso. Cesare invece non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia. Non si dava una spiegazione a questo suo comportamento, aveva solo voglia di finire le registrazioni e vedere Nelson andarsene.

Una volta terminate le riprese far andare via tutti in maniera poco sospetta non risultò assolutamente un problema. Era stata una giornata lunga e pesante per tutti, non appena finirono con l'ultima clip del video corsero via verso le loro macchine. Tonno aveva una cena coi suoi genitori e la sorella, Nic era ancora confuso dalla dormita profonda, Nelson doveva vedersi con gli altri della band e Frank non disse a nessuno il perché della sua fretta, come sempre del resto.

Rimasti da soli Dario si pentì immediatamente di aver accettato di parlare con Cesare. Cosa avrebbe dovuto dire? Ma soprattutto, lo avrebbe giudicato? Continuò a controllare email fino a quando Cesare non si accorse del suo aggiornare la pagina in maniera ossessiva nonostante non stesse arrivando nessuna nuova mail.

"Devi parlarmi di come hai ucciso la mamma di Nic no? perché sennò tutta questa angoscia non la capisco Ilario."

"E' che non ho mai parlato con nessuno di questa cosa, neanche con me stesso probabilmente."

"Allora inizia dalla prima cosa che ti viene in mente, io faccio così quando mi perdo nei pensieri. Inizio da ciò che penso in quel momento, non è quasi mai la prima cosa in ordine cronologico ma dopo un po' tutti i pensieri si distendono e riesci a metterli in ordine."

Dopo un momento di silenzio Dario aprì la bocca e in seguito a vari tentativi in cui la voce non accompagnava il movimento delle labbra, disse 3 parole.

"Ci siamo baciati."

"Oggi? Ma scusa non avevate litigato? e scusami ma tu non sei etero? e lui ti vuole? siete rimasti soli per questo? eri consenziente? oppure ubriaco? ma ti-"

"ASPETTA!" lo bloccò gridando Dario. 

"Scusa hai ragione, spiegami tutto."

"Non è stato oggi. Ricordi quella sera in cui siamo rimasti tutti e 6 in studio? Parlo della sera in cui come tanti cretini avevamo deciso di festeggiare non ricordo quale numero di iscritti."

"Ovvio che me lo ricordo, o almeno, metà della serata non la ricordo ma penso valga per tutti. Avevamo esagerato con il vino."

"Ecco, anche io e Nic avevamo esagerato quella sera, ma meno di voi. Ad un certo punto tra il divano della zona relax e i divani del salotto, tutti vi eravate messi a dormire. Io e lui essendo gli unici svegli decidemmo di provare a sistemare tutto il casino che avevamo fatto. Stavamo lavando in bagno i piatti e i bicchieri e avevamo chiuso la porta in modo da non svegliarvi con il rumore dell'acqua. Lavando i piatti Nic si rovesciò tutta l'acqua addosso, dunque si levò la maglietta senza porsi troppi problemi. Vedevo il suo riflesso nello specchio, il suo corpo aveva qualcosa che ancora non so spiegare. Lui notò i miei sguardi e io notai i suoi. E' successo molto in fretta in realtà. Mi sono voltato verso di lui ed entrambi, probabilmente per la sbronza ancora in atto, iniziammo a baciarci. Dopo quella sera non sapevo come sentirmi, sono etero da una vita dunque l'unica opzione ragionevole sarebbe stata dire a Nic di aver commesso un errore annebbiato dal vino, e così feci. Glielo dissi e da quel momento non ne parlammo mai più."

"Non capisco ancora il nesso con ciò che ho visto oggi però, e comunque non ci trovo niente di male in quello che mi hai raccontato."

"Cesare...è che non lo so. Mi sono convinto di averlo baciato solo per il vino, e che se fossi stato sobrio non lo avrei mai fatto. Mi sono convinto di tante cose, eppure oggi gli ho offerto altro vino e ammetto che ho sperato che tutto succedesse un'altra volta. E' entrato nella mia vita senza far rumore e senza pretendere niente, eppure ha cambiato tutto. Io non so più chi sono, però quando sono con lui mi piaccio. Ho fatto quella scenata l'altro giorno perché trovarmi a dover fingere con Nic mi crea tanto disagio. Ho cercato per tanto tempo di allontanarmi da lui per ritrovare il vecchio me, nonostante questo da quella sera non l'ho più trovato. Ho paura, non mi resta che vederlo sorridere e accarezzargli i capelli mentre dorme. Sarebbe rischioso parlargli apertamente di tutto, non sono sicuro di niente e non voglio fargli del male."

"Non so che dirti onestamente, mi dispiace solo di questa situazione..." aggiunse Cesare.

"Non ti è mai capitato di stare così bene con una persona da dimenticarti chi sei? Io con Nic dimentico tutto intorno e dentro me, e questo mi fa tremendamente paura."

E invece Cesare Cantelli conosceva perfettamente questa sensazione ma aveva molta più paura di Dario per ammetterlo perfino a se stesso.


Lasciarsi prendere la mano (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora