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SeokJin era appena uscito dalla sua abituale doccia e si stava asciugando i capelli che tanto amava curare.
Suo padre lo aveva chiamato dicendogli che lo aspettava davanti alla fioreria. SeokJin era confuso, perché suo padre lo aspettava davanti a una fioreria?

Si vestì e dopo essersi infilato un paio di scarpe parecchio costose uscì di casa. Il tragitto dalla casa al negozio era parecchio lungo ma in mezz'ora arrivò lì. Davanti alla fioreria intento a parlare con il commesso c'era YoungBae. SeokJin si avvicinò e si mise affianco al padre salutando entrambi con un cammino e un semplice "buongiorno". I due ricambiarono il saluto ed entrarono nel negozio di fiori seguiti dal corvino. Appena entrati un dolcissimo odore invase le narici di SeokJin. Molto probabilmente in quel enorme negozio facevano anche profumi alle erbe e ai fiori.
Nonostante ciò, non capiva perché era li. «Seokjin adorato, scegli un fiore» disse il padre indicando una lista con tutti i fiori del negozio. Non capendo il perché scelse le classiche rose rosse.
SeokJin amava tutti i tipi di fiore, soprattutto le rose rosse perché le trovava molto romantiche e pensava che andassero bene per ogni occasione. Perciò non sapendo la situazione optò per un fiore classico.

«Dammene 50 e faccia un bouquet, per favore.» chiese sempre il padre. SeokJin non si fece altre domande e con parecchia curiosità aspettò il prossimo passo del padre. Lui dopo aver pagato i fiori camminò verso l'auto facendo segno al figlio di seguirlo. SeokJin entrò nella macchina e senza sapere quale fosse la destinazione cercò di rilassarsi. Aveva parecchia paura di dove YoungBae potesse portarlo. Odiava quando il padre non gli diceva le cose o gli mentiva. Ma era SeokJin che non riusciva ad accettare la verità? Non poteva o non voleva crederci?

Oramai erano passati trentacinque da quando avevano lasciato il negozio e la macchina si era fermata in un parcheggio molto ampio.
Youngbae scese dall'auto e seguito dal figlio si fermarono davanti ad un cancello di legno scuro. Il padre emise un rumoroso sospiro e con ancora il bouquet di rose in mano lo oltrepassò. SeokJin appena dentro, si guardò in giro. Come mai era venuto lì? Per vedere i suoi bisnonni o le sue bisnonne?

SeokJin si trovava in un cimitero. Il silenzio dominava tranne per qualche singhiozzo di qua e di là. Youngbae seguì un percorso fino a fermarsi davanti a una lapide grigia decorata con molte decorazioni. I fiori secchi vennero tolti dal padre e sostituiti con quelli nuovi dentro un vaso pieno d'acqua. SeokJin lesse i nomi incisi. I tre nomi erano tutti preceduti dal cognome Kim. Essi sembravano molto famigliari a Jin, ma lui, non riusciva a collegare le cose. Perché suo padre lo aveva portato lì?

Seguirono momenti di silenzio finché YoungBae non decise di aprire bocca. <<Seokjin, gli riconosci?>> Chiese il padre guardando il figlio. Seokjin scosse la testa e il maggiore abbassò la testa mordendosi il labbro pensando a che parole potesse usare per esprimersi al meglio. Dopo qualche secondo rialzò la testa. <<Seokjin... Non mi crederai ma questi sono i tuoi veri genitori.>> confidò guardandolo negli occhi. Come aveva previsto, il figlio sbuffò contrariato e iniziò ad innervosirsi. Era stanco di tutta quella storia, era stanco di tutte e menzogne, era stanco... di Youngbae. Seokjin decise di rimanere calmo e gli rispose:

<<Perchè dovrei crederti? Non ti definisco più padre, puoi anche finirla. Se vuoi smetterla di essere mio padre ci ho già pensato io.>> aggredì il padre alzando mano a mano la voce. Si era promesso di rimanere calmo ma era impossibile. Suo padre stava esagerando per lui. Youngbae ebbe una reazione che sorprese parecchio il corvino, infatti suo padre sorrise prendendo dalle mani del tassista una cartellina. <<Quella sera di dicembre, mi chiesi dei documenti che testimoniavano la tua adozione. E oggi te la ho portata>> rivelò il padre. Seokjin sgranò gli occhi. "Le aveva davvero portate? E se fossero false? Se le avesse falsificate lui?" Questi erano alcune domande che il corvino si stava chiedendo in quel momento. Youngbae tirò fuori alcune carte grigiastre e stropicciate e insieme a esse una busta sempre del medesimo colore. Youngbae si mise affianco del figlio e gli mostrò i documenti. SeokJin iniziò a leggerla attentamente.  La data riportava una data di dodici anni prima. La carta diceva che era stato adottato dopo che per un evento i suoi genitori erano morti. Tutto ciò sembrava così reale. E forse lo era. Dopotutto era illegale falsificare un documento ma cosa si celava dentro la busta? SeokJin la prese in mano trovandoci dentro un libretto e una lettera. Prese prima il libretto. Lo aprì e scoprì che era un album fotografico. Trovò foto sue dai 0 ai 4 anni. Girando le pagine iniziarono le foto con un'altro bambino più grande. Confuso sfogliò e vide una donna e un uomo sempre sorridenti sulle foto. E l'ultima foto raffigurava una foto davanti al palco insieme a Seunghyun. SeokJin tirò fuori la foto e la girò notando la data.
Era fatta dodici anni prima.
«Questa foto l'aveva fatta un paparazzo quella notte dell'attentato. Me l'ha regalata come ricordo.» spiegò YoungBae guardando anche lui le foto. SeokJin si stava finalmente convincendo che fosse vero che YoungBae non fosse suo padre. Ma dell'angelo non c'era ragione. Era una grande buffonata.

Nella busta dove c'erano le foto era nascosto anche un piccolo foglio che SeokJin prese tra le mani. C'era scritto qualcosa e YoungBae sembrava parecchio confuso. Non era stato lui a metterlo. C'erano delle coordinate e altre frasi:

La chiave sta sull'angelo.
Entra in casa e va in bagno.
Rimuovi la prima mattonella a destra della vasca da bagno e prendi il foglio.

I due si guardarono e annuirono. Volevano entrambi andare a quell'indirizzo.

Appena arrivarono lì, videro una casa con le finestre aperte e la musica dentro. Chi c'era dentro? Quello che aveva scritto il foglio o c'era dell'altro dietro?

No angel kills [Namjin] (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora