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25 Aprile,
Caro diario,
Mi sono svegliato con una notifica di Instagram. Namjoon ha trovato il mio profilo e ha messo like a tutte le mie foto.
Avvolte mi ricorda uno stalker. Mi dovrei fidare di lui? Oh diario, sono così confuso. Stanno accadendo troppe cose, tutte a me. Oggi, dato che è festa andrò a casa dello Zio Seunghyun. Ho bisogno di parlare con loro...
Se solo trovassi il coraggio.
Sapere la verità mi rovinerà la vita, ne sono sicuro, ma oramai voglio sapere la verità.
Tutto gira intorno a quella sera...Quella dannata sera, ma è tutto così surreale, come può essere vero?! Gli angeli non esistono!
Prima questa storia e adesso Namjoon.
Questo anno fa schifo!

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Dato che era giorno di festa, SeokJin si alzò tardi. Il giorno seguente sarebbe stato il compleanno dello zio Daesung, perciò verso le undici, SeokJin, andò a comprare un regalino per il suo "Zietto". Non aveva in mente nulla di tanto costoso, non perché non avesse soldi o fosse tirchio, ma perché preferiva regalargli qualcosa fatto con il cuore pieno di valore affettivo e non di valore monetario. Non voleva troppo farsi riconoscere, perciò prese il treno. La notizia che Taeyang e sua moglie avevano adottato un figlio ormai si era sparsa e molte persone sapevano perfettamente chi sia. Si mise una mascherina nera, si tirò su il cappuccio della felpa e per nascondersi al meglio si mise dei grandi occhiali neri. Non che li servissero ma semplicemente adorava come stavano su di lui. Tutti dicevano che era narcisista ma a lui non piaceva quell'etichetta. Solo perché ti ami non significa che tu te la tiri o che tu sia narcisista.

Stava ascoltando della buona musica; ovviamente non quella che produceva suo padre. (Non che non gli piacesse ma semplicemente non la ascoltava) Ascoltava la sua canzone preferita: Quella derivata dal suo videogioco preferito, Super mario, quando iniziò a squillargli il telefono. Prese in mano il telefono notando un numero sconosciuto. La prima persona che gli venne in mente fu Namjoon. Insicuro rispose al telefono. Una voce molto profonda lo fece rassicurare. Non era la voce del grigio ma bensì quella di Seunghyun. Sorrise e ascoltò la sua voce che gli chiedeva se sarebbe passato da casa. Come sempre Seunghyun aveva previsto la sua visita.

<<Sento parecchi rumori, sei con i tuoi amici?>> chiese il trentunenne a Seokjin. Il corvino si affrettò a rispondere. <<No, sono in treno, sto andando a prendere una cosa al centro commerciale>> rispose Jin attorcigliando il filo delle cuffiette tra le sue dita. Seunghyun era intelligente, fin troppo. A prima vista avresti creduto che lui fosse un avvocato o una persona di alto rango. Infatti Jin, la prima volta che l'aveva visto pensava fosse un detective perché indovinava e rispondeva sempre a tutto quello che gli chiedevi.
«É per il compleanno di Daesung, vero?» domandò l'altro sapendo già la risposta. Seokjin rise per l'intelligenza dell'altro. Ancora una volta lo zietto aveva indovinato. Seunghyun sentì la risata del nipotino e sorrise dall'altra parte dello schermo. <<Ho indovinato vero?>> chiese sapendo già la risposta. <<Avvolte penso che tu mi legga la mente>> confessò l'altro. Seunghyun trattenne una risata. <<Sei tu che sei prevedibile, mio caro>>

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Erano le tre del pomeriggio e Seokjin era finalmente arrivato a casa di Seunghyun.

Appena entrato vide anche Daesung e Jiyong, due dei cinque componenti dei Bigbang. Era da molto che non incontrava l'anima altruista di Daesung e lo spirito pazzerello di Jiyong, fu molto contento a tal punto che li abbracciò con molto affetto. I due ricambiarono l'abbraccio. Seunghyun aveva spoilerato a Daesung e a Jiyong dell'arrivo di Seokjin, cosicché fossero tutti presenti. Pultroppo l'ultimo componente, Seungri, non poté venire visto che ebbe da lavorare anche in un giorno festivo. Seokjin l'avrebbe sicuramente rivisto il giorno seguente perciò non ci fece molto caso. I tre uomini chiesero le solite cose da parenti curiosi: <<Hai trovato una fidanzata? Come va a scuola? Il lavoro?>> Jin si sentì in imbarazzo sentendo la prima domanda, non aveva ancora rivelato agli zii del suo orientamento sessuale per paura che loro potessero dirlo a suo "padre".

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<<Hey Jinnie, ho visto che ieri tuo padre ha postato una foto di te e un ragazzo al ristorante chi era?>> Chiese curioso il leader del gruppo, Jiyong. Seokjin non consapevole dell'aggiornamento di suo padre rimase per cinque secondi abbondanti confuso, poi si ricordò della sera precedente. <<Oh si, è un ragazzo nuovo, si chiama Kim Namjoon, è il figlio adottivo di Park Bom>> rispose lui ripensando alla serata più o meno piacevole dell'altra sera. Daesung si girò di colpo. Jin, non notò la sua reazione mentre Seunghyun sì. I due si scambiarono sguardi indecifrabili. Jiyong sorrise, ignaro della situazione. Non si sa perché ma a Seunghyun e a Daesung quel nome non era nuovo. Infatti ebbero tutti e due uno strano DéjàVu.

Ai due vennero in mente ricordi simili della sera ma ognuno dei due con sfumature e dettagli differenti. <<Tienitelo stretto potrei tornare>> Questa frase apparse nella testa ad uno dei due uomini.

<<Daesung, Seunghyun a cosa state pensando?>> Chiese Jiyong notando i visi scioccati dei due. Daesung scosse la testa come per togliersi un pensiero dalla testa mentre Seunghyun semplicemente girò lo sguardo verso il verdino. <<Nulla, non pensavo che Bom ritornasse così presto e che con se portasse suo figlio.>> rispose mentendo Daesung. Il moro, però, non sembrava voler mentire. <<Seokjin...>> cominciò Seunghyun avvicinandosi lentamente a Jin. gli altri rimasero muti e nella casa si sentiva solo il rumore delle scarpe del maggiore. Seokjin deglutì quando Seunghyun appoggiò una mano sulla sua spalla. Quell'uomo era tanto affascinante quanto inquietante. Aprì la bocca e scandendo le parole disse:

<<Sta lontano da lui>>

No angel kills [Namjin] (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora