Una casa sicura

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Quando Tony rientra nel jet, accompagnato da un Bruce sconvolto, per aver distrutto una città e seminato il panico, mi alzo di scatto incontrando gli occhi del primo, che come mi vede si precipita verso di me ed io faccio lo stesso, abbandonando il Capitano.

Lo stringo tra le mie braccia contenta che fosse stata solo una visione e che sta bene, sentendo la tuta metallica che mi permette di usare un po' più di forza nell'abbraccio <<Che ti è successo... cosa hai visto?>> mi sussurra sui capelli. Ora capisco cos'abbia potuto sentire quando quella tipa gli è entrata nella mente, è qualcosa di terribilmente reale e ti senti come se lo stessi vivendo davvero.

Mi fa sedere su una panca accanto a lui, mentre gli spiego precisamente cosa ho visto, non mi sono mai vantata di aver sterminato tutte le casate che conosco di vampiri, sono riuscita a farlo (uccidendo anche la mia famiglia) solo perché erano una razza che non poteva esistere per mantenere la pace. Anche se sono rimasta viva.

<<Hey guardami, non succederà mai e di certo non ti direi quelle cose, ascolta non devi pensarci, ha solo manipolato le nostre menti>> mi spiega prendendomi il viso tra le mani.

Con gli occhi ancora lucidi, mi lascio prendere il viso e portarmelo sul suo petto, mentre la luce dell'Arc pulsa illuminandomi. Lo stringo a me inebriandomi con il suo profumo, mentre il suo battito cardiaco, mi fa calmare.

<<I notiziari parlano solo di voi, non c'è stato una chiara richiesta d'arresto per Banner, ma è nell'aria>> ci spiega l'agente donna rimasta alla base, mentre lancio uno sguardo al diretto interessato che è ancora sconvolto.

Anche Natasha sembra in trans, non so cosa abbia visto, ma di certo la visione era poco piacevole come la mia considerando la sua espressione. Anche Thor sembra afflitto da qualcosa, mentre continua a camminare avanti ed indietro, tra noi, solo Cap non sembra sconvolto.

<<Per ora direi di rimanere nell'ombra, e state alla larga da qui>> continua l'agente, spiegando a Tony che è meglio se spariamo prima che ci vengano a prendere. Interrompono la comunicazione spegnendomi l'auricolare, Clint sembra in procinto di cambiare strada ai comandi del jet, non so di preciso dove dobbiamo andare. Tony non si stacca ancora da me quando gli chiede informazioni:

<<Mancano parecchie ore, fatti un riposino Stark>> gli spiega <<Parecchie ore?>> chiede Tony incuriosendo anche me <<Si, andiamo in una casa sicura>>

Premendomi il viso con una mano ed accarezzandomi i capelli Stark sospira, vedo che sta pensando intensamente a qualcosa, quando guarda il vuoto accarezzandosi il mento di solito è proprio immerso nei pensieri.

<<A cosa stai pensando?>> chiedo riuscendo finalmente ad aprire bocca, lanciando uno sguardo al Capitano che ha preso il suo posto accanto a Clint, pilotando il jet <<Quella la uccido te lo assicuro...>> sussurra guardandomi come se dovesse vendicarmi, con un sorriso dolce scuoto la testa pizzicandogli la guancia.

<<Hey, a quella ci penserò io, così mi sfogo>> ma se anche uso un tono ironico, la vede la mia agitazione e frustrazione, per questo mi sorride e posa la testa sulla mia finché non arriviamo. Quante volte ho passato ore in questa posizione, io stesa su di lui mentre mi culla come se fossi un infante, se non fosse stato per lui, ora probabilmente non saprei nemmeno cosa significa la parola affetto.

Sono cresciuta in una casata di vampiri, esseri freddi come il ghiaccio che pensano solo a sé stessi e a nutrirsi. Ricordo che mia madre le uniche cose che mi dicevano, dalle quali partiva un discorso, era di seguire l'etichetta, come camminare, ballare... insomma, non c'è mai stato un vero rapporto madre e figlia tra noi. Mio padre era lo stesso, esseno capo della casata, doveva farsi vedere duro ed autoritario.

The Genesi of Marvel pt: 2     (Age of Ultron)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora