1. The Mysterious Girl

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Ed eccoci qui, di nuovo davanti a quella scuola che avevo tanto disprezzato, ma che infondo mi aveva cambiato la vita. Gli amici di sempre erano con me: Margaret, Renée, Astrid e Dustin. Con noi c’erano anche Beck e Freddy, il suo amico che venne con lui il suo primo giorno di scuola, quando ci conoscemmo. Era così strano pensare a quante cose erano cambiate quell’anno, ma non immaginavo minimamente ciò che sarebbe accaduto dopo…

C’era il sole, qualcuno era assonnato e sbadigliava, altri parlavano tra di loro. Mancava ancora un bel po’ al suono della campanella e qualcuno aveva deciso di mettere la musica a tutto volume. Mi meravigliai del coraggio che avevano avuto, perché i prof erano molto, ma molto severi con noi. Stavamo chiacchierando anche noi, non potevo fare a meno di tenere d’occhio Beck e chiedergli ogni 5 minuti come si sentisse: sul braccio sinistro aveva vari strati di fasciature che impedivano di vedere quanto sangue uscisse dalla ferita. Infatti, dopo che Paul lo morse in ospedale, i dottori lo dimisero perché, oltre a qualche giramento di testa, dolore ai denti e alle mani, non aveva nulla che si poteva collegare alla pugnalata allo stomaco. Da lontano vidi qualcuno avvicinarsi: Paul, Dylan (con il cappuccio della felpa bianca alzato), Tim e Law insieme che si tenevano per mano e infine Alex e Adrian, che camminavano e talvolta si rivolgevano uno sguardo complice.

“Ehi ragazzi” li chiamai. E loro, in risposta, sorrisero. Li vidi un po’ preoccupati e anche loro guardavano Beck. Mi avevano spiegato che non sempre si sopravvive al morso di un licantropo e che, come nel caso di Beck, se non si possedeva già del sangue in parte sovrannaturale, le probabilità di riuscirci erano molto basse. Mi ricordai così delle lezioni su “probabilità e statistica” che teneva la mia ex professoressa di matematica. La verità? Le trovavo noiose ed era un miracolo se calcolavo bene la mediana. In quel caso, però, sperai molto di più che il protagonista di quel problema ce la facesse.

Intanto, avevano alzato la musica ancora di più e ciò costrinse molti di noi colti alla sprovvista a portarci le mani sulle orecchie. I VIP cantavano e scattavano selfie e video da pubblicare sui social: non avevo mai sperato di più che arrivassero i bidelli ad aprire i cancelli e poi che suonasse la campanella. Nel frattempo un ragazzo dalla tuta nera e con un berretto mi aveva detto qualcosa tipo “Dai bella, sciogliti un po’ e canta”, guadagnandosi un’occhiataccia da tutti noi.

Intanto, era partita “Boss B***h”  di Doja Cat e notai che tutti si girarono in un’altra direzione rispetto a quella dello stereo. Un ragazza stava camminando verso l’atrio: era alta e aveva un fisico bellissimo. Indossava dei leggins neri, un top bianco scollato e intrecciato, aveva dei tacchi neri  un giubbino dello stesso colore, che però non copriva le spalle e che era tenuto solo sulle braccia. Era truccata e una borsa doveva fungere da zaino. Law mi fece notare che aveva molto correttore e fondotinta. Mentre camminava attirava l’attenzione di tutti e, se prima eravamo nell’atrio di una scuola, ora eravamo ad una sfilata di moda. I suoi capelli erano castani ed erano tagliati in un caschetto non troppo corto, che era boccolato. 

Vidi che Beck la seguiva con lo sguardo e la guardava incantato e lei, quando se ne accorse, gli rivolse un sorriso. Era bellissima, su questo non c’erano dubbi. Ma, visto che non le toglieva gli occhi di dosso, fui costretta a dare uno schiaffo dietro la nuca a Beck (ovviamente anche io stavo ridendo). “Ahi” si lamentò per guardarmi e ridere anche lui, insieme a tutto il gruppo.

Sentivo lo sguardo di quella ragazza, che doveva essere nuova visto che nella Vet City High ci conosciamo quasi tutti, che mi seguiva sempre. Poi, per fortuna, suonò la campanella ed io fui costretta ad entrare insieme agli altri. In classe non c’era traccia di ella e, per questo, capii che era stata inserita in un’altra sezione.

“Sei gelosa?” mi chiese Law ridendo                                                                                               

You, Me and the ArrowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora