8. Devilson

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Mentre ero in camera mia, mia madre mi avvisò che qualcuno voleva vedermi e che avrebbe fatto salire quel qualcuno da me. Inizialmente pensai a Beck, ma poi mi ricordai che non c'era più.

"Camille" disse l'ospite mentre io mettevo un libro nello zaino.

Mi girai: Meredith.

"Senti Meredith non ho voglia di sentirti parlare, ok?".

"Lasciami spiegare!" rispose lei sicura.

"Cosa? Mentire è una delle cose più brutte che esista".

"Tu lo fai sempre: con tua madre, tuo padre, Margaret, Renèé...devo continuare?".

Col tempo avrei capito che Meredith aveva una caratteristica molto importante: riusciva ad aver sempre ragione. Una domanda? Lei ha la risposta. Un insulto? lei sa come rispondere. Una provocazione? Lei provoca peggio. Non nascondo che certe volte avrei voluto essere come lei.

"È una cosa diversa, e tu lo sai" risposi.

"No, non lo è" ci risiamo "tu menti perché hai paura delle reazioni degli altri, e così io".

"No, Meredith, io mento per proteggerli".

"E io no?" mi chiese "come avreste reagito se vi avessi detto:<<Hey ciao, oltre ad essere la dopplegänger di Camille, sono anche un Vampiro. Lo so che la mia specie e la vostra si odiano, ma che fa?>>. Non mi avreste dato ascolto, e io non avrei potuto, anzi cercato, di salvare Beck".

"Lui sarebbe morto lo stesso, con o senza di te" risposi.

"Ma-".

"Niente ma-, Meredith, non ti voglio vedere".

"Ma ti senti quando parli? Sembra sempre che tu hai fatto una cosa impossibile. Sveglia tesoro, chiunque poteva uccidere Ferdinand" mi disse alterata.

"Meredith?" ero stupita da cosa stesse dicendo.

"Cosa, Camille? Tu credi di essere sempre superiore a tutti, non lo dici, ma lo pensi".

"Cosa cavolo ti ho fatto? Sono io che ti dovrei urlare contro" le chiesi.

"Tu? Niente, ti sto solo dicendo quello che tutti quelli che ti conoscono ti vorrebbero dire!".

"Tu hai perso la ragione" le dissi.

"Io ho viaggiato universi paralleli per salvare il mio ragazzo da una morte ingiusta. Non se lo meritava lui, era un bravo ragazzo, infondo. Ma la vita deve essere così: se ne vanno sempre quelli a cui tieni. E io, non so neanche chi ha voluto porre fine alla sua esistenza. Quindi si, Camille, si: ho perso la ragione".

"Anche il mio ragazzo è morto" dissi io "ma non mi sembra che stia facendo una scenata con te".

"Io sto cercando di portalo indietro da quando è morto. Se fossi in te, mi farei un paio di domande sull'amore che provavi per lui".

"Stai forse dubitando della relazione tra me e Beck?" dissi iniziando ad alterarmi anch'io.

"No. Beck ti amava, e si vedeva. Ma tu...".

"SCUSAMI?".

"Insomma...Camille, non sei neanche andata al suo funerale. Sai che ho conosciuto sua madre? Mi adora. E al momento dell'ultimo saluto con il figlio sai chi era lì a consolarla? Io".

"MEREDITH MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE STAI DICENDO?".

"Oh, si...certo" disse con un ghigno.

Sentii i miei occhi diventare gialli, mentre vidi i suoi divenire di un colore tra l'arancione, il giallo e il marroncino, ma c'era anche un pizzico di rosso.

You, Me and the ArrowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora