6. Again a Warrior

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Parlai molto con Meredith. Lei mi raccontò di tante cose.

"E questo è il perché le guardie mi stavano per cacciare al concerto di Selena Gomez".

"Wow, ci hai provato con Justin Bieber".

"Ne ho combinate tante io" rispose.

"Io no, avevo sempre pura di fare qualcosa di sbagliato" dissi.

"Tutti abbiamo quella paura, ma dobbiamo imparare ad affrontarla, se vogliamo goderci a pieno la vita" ripose lei.

Si sdraiò anche lei sul letto, affianco a me. Guardavamo il soffitto.

"Non devi preoccuparti" disse "le cose si aggiusteranno".

"Questa settimana è stata pazzesca" dissi io "in negativo, purtroppo".

Lei sentì che stavo per piangere.

"Sai, ti bacerei se non fossi mia sorella" esclamò.

"Eh?" dissi io confusa.

"Sto solo scherzando" rispose lei "sai, ho capito che quando perdiamo qualcuno non serve molto piangere".

"Io non piango mai" dissi.

"Bhe, a volte serve, ma se io me ne andassi prima o poi, non vorrei che i miei cari piangessero per me" disse "quindi ragiono così: chi ci lascia non vuole vederci piangere. E sono sicura che Beck non lo vorrebbe".

"Grazie" dissi io.

Notai che aveva anche lei un anello nero. Era abbastanza spesso e aveva dei piccoli buchi a forma di fiori.

"Dai andiamo dal branco" suggerì.

Entrammo nel covo. Vedemmo Adrian e Alex, abbracciati.

"Hey, piccioncini" disse Meredith vedendoli.

"Che? NO, ci stavamo solo abbracciando, come fanno gli amici" disse Alex.

Passammo un bel pomeriggio. Insomma, bello forse era esagerato, ma almeno mi ero distratta un po'.

Poi, io e Meredith decidemmo di tornare a casa mia. Le chiesi se volesse rimanere a cena con noi e accettò.

Quando mia madre tornò, le presentai la nova amica.

"Salve signora Middlestone, io sono Meredith Walker...piacere di conoscerla".

"Piacere mio" rispose mia madre "ma chiamami pure Diana".

Parlarono molto, ma veramente tanto. Per un attimo temetti che mia mamma si accorgesse di qualcosa.

"E cosa pensi di fare da grande? Camille vuole diventare una scrittrice o una giornalista".

Meredith esitò un po', ma poi ripose sicura.

"Voglio diventare un avvocato".

"Oh, eh come mai? Generalmente a quest'età si sognano lavori come ballerina, cantante ecc. ecc.".

"Diciamo che c'è una lunga storia dietro, ma per farvela breve in vita mia molte persone sono state cattive, disoneste, altre sono state brave, ma hanno pagato per chi non lo è stato".

"Ah, tu prima vivevi sempre nello stato di Trials?" chiese papà, che era arrivato in ritardo per la cena.

Meredith mi guardò.

"No, vivevo nello stato di New York" mentì.

In realtà, Meredith mi aveva raccontato del fatto che da grande volesse trasferirsi lì. Così nominò lo Stato dei suoi sogni, piuttosto che il suo che, in questo universo, non esiste.

You, Me and the ArrowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora