CAPITOLO 23

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 jughead pov's

la vedo.
lì, davanti a me, a braccetto con mio padre, che percorre la navata.

è bella, bella come non mai.
raggiante, felice.

mi sorride e io la guardo incantato.

la musica si ferma e lei è davanti a me. si sposta nervosamente un boccolo dietro l'orecchio, poi io le prendo le mani.
sorride al contatto.

il pastore inizia a parlare

p: fratelli e sorelle, siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di questi due giovani, forsythe pendelton jones...

io: terzo
sussurro sottovoce

p: ... terzo ed elizabeth cooper

sorrido, fissando sempre gli occhi grigio-verdi della mia ragazza, anzi, della mia quasi-moglie.

il celebrante continua a parlare, a farneticare sulle responsabilità del matrimonio, dei doveri e delle promesse che prenderemo: in pratica un "ultimo avvertimento per scappare". non ha capito, forse, che niente al mondo mi impedirà di sposare questa ragazza: questa non è una versione moderna dei promessi sposi.

betty mi guarda e mi perdo a guardarla.
le parole, il rumore, tutto svanisce.

sento solo le sue mani, piccole, morbide e calde, che stringono le mie.
vedo solo i suoi occhi profondi, il suo viso, il suo corpo.
percepisco solo la sua anima, in contatto con la mia.

mi riprendo, riportato alla realtà da una stretta più forte di betty: il pastore sta per iniziare a recitare le promesse.

saranno tradizionali, il solito "vuoi tu prendere come sposa...".
non ci servono lunghi componimenti, spesso ingigantiti, per ricordarci quanto ci amiamo. noi lo facciamo e basta, noi ci amiamo e basta.

mi giro verso la navata centrale e vedo juliette, la mia piccola, che porta gli anelli.

sorride, felice, ed è bellissima.

si avvicina a noi con le fedi.
mi porge il cuscinetto e sorride.

sorrido anche io e, prima che vada, le accarezzo la testa, poi torna, in fretta, da archie e veronica, che sono vicini a noi, in quanto testimoni.

p: vuoi tu, forsythe pendelton jones terzo, prendere come tua legittima sposa elizabeth cooper, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, onorarla e rispettarla finché morte non vi separi?

sorrido e prendo l'anello più piccolo e glielo metto al dito

io: sì, lo voglio e lo vorrò sempre.

betty ha le lacrime agli occhi e sorride

p: e vuoi tu, elizabeth cooper, prendere come tuo legittimo sposo forsythe pendelton jones terzo, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, onorarlo e rispettarlo finché morte non vi separi?

trattiene a stento i singhiozzi mentre prende l'altro anello e lo infila nel mio dito

b: sì, lo voglio
quasi sussurra

p: ed io vi dichiaro marito e moglie.
si avvicina a me
p: cosa aspetti, baciala!

sorrido e cingo con le mie braccia mia moglie, sollevandola un pochino e baciandola.

io: ti amo
sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra

b: anche io

ci si fiondano addosso, nei secondi successivi, tutti i presenti

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