XI

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Una sensazione di freddo travolse Ariana mentre si sedeva su una panchina in giardino. Guardò il giardino pieno di servitori che stavano lavorando. Notò un sottile strato di ghiaccio sul terreno: l'inverno stava arrivando. 

Non vedeva il re da ieri. Non pensava ad altro se non a lui. Era pazza, pensò. Era quasi andata a letto con il re. Il re! Ma non riusciva a smettere di pensare a lui; il modo in cui la guardava, il luccichio nei suoi occhi, la sensazione delle sue labbra sulle sue. Le sembrava tutto surreale. Come se fosse un sogno. Sembrava quasi che il re fosse cambiato da quando Ariana era diventata la sua serva. 

Ma lei era preoccupata per lui. Per il Concilio. Si chiese se quella guardia avesse già parlato con il Concilio. Si domandò se un membro di questi fosse già arrivato. E se la guardia avesse raccontato alle altre guardie quello che aveva visto? Non credeva che lo avesse fatto. Avrebbe dovuto avere una gran fretta di uscire dal castello per scappare. 

Ma come poteva questo far preoccupare Ariana? Sarebbe stata una cosa buona se lo cacciavano, no? Non avrebbe più dovuto essere re. Il regno avrebbe avuto bisogno di qualcun altro per governare. 

Ariana lasciò presto i suoi pensieri quando vide apparire una guardia da una porta. Continuò immediatamente il suo lavoro. Alzando lo sguardo verso gli altri servi, si rese conto di una cosa. Gli altri non parlavano tra loro. Naturalmente ogni servitore aveva almeno un buon amico, ma Ariana sentiva di conoscere appena qualcuno. Pensò alle persone con cui era amica: Rachel, Ed, Harry e Austin. Questo era tutto. Almeno era meglio di niente.

Ariana camminò lungo il labirinto di siepi mentre tagliava i ramoscelli che sporgevano. Odiava il freddo. Le sue mani erano secche, le sue labbra erano screpolate e ogni osso del suo corpo sembrava congelarsi. L'unica ragione per cui le piaceva l'inverno era il Natale. Il Natale era la sua festa preferita dell'anno. Almeno una volta era... Chissà come sarà il Natale nel castello. 

Poi, mentre Ariana face un altro passo sul terreno ghiacciato, il scivolò improvvisamente. Cadde all'indietro toccando la terra. «Maledizione» affermò facendo dei respiri agitati, gemendo dal dolore. Mentre lottava per alzarsi, vide una mano che scendeva verso di lei. Il suo cuore saltò un battito. Era il... Harry. Era solo Harry. Il battito cardiaco di Ariana tornò al suo ritmo normale e lei sospirò. Afferrò la mano di Harry. Lui le mise l'altra mano sulla vita e la aiutò ad alzarsi. Rise leggermente e gli sorrise. «Grazie Harr-»

Prima ancora di poterlo ringraziare, scivolò di nuovo, questa volta cadendo nel suo petto. I loro volti si avvicinarono pericolosamente l'uno all'altro. Lui la tenne per le braccia in modo che rimanesse stabile. 

Rideva, rivelando le sue fossette carine. «Stai bene?» chiese, mantenendo una presa salda su Ariana. Lei annuì e rise, sentendosi un po' imbarazzata. 

«Grazie Harry» finì di parlare mentre lo guardava negli occhi. I suoi occhi erano in qualche modo simili a quelli del re. Avevano quel certo scintillio.

Harry la fissò finché lei non distolse lo sguardo.  «Posso lasciarti ora?» chiese, allentando la presa.

Lei annuì e lui la lasciò andare. Era un vero tesoro, pensò lei. Ma improvvisamente ebbe la sensazione di essere osservata. Guardò oltre Harry e si avvicinò al castello.

Il suo cuore si era quasi fermato. Una figura era in piedi su un balcone e fissava lei e Harry. Ariana non riusciva a capire di chi fosse la faccia, ma guardando gli abiti eleganti che indossava sapeva che era lui. Il solo e unico. Il re. 

Il vento fischiava nelle sue orecchie ed brivido le scese lungo la spina dorsale. Guardò Harry e fece un piccolo passo indietro e si allontanò da lui. 

king ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora