XIV

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I giorni successivi al castello trascorsero normalmente. Ariana era contenta che non ci fossero stati più drammi o sorprese da quando aveva visto suo fratello. Ne aveva già abbastanza.

«Mi passeresti quello?» le chiese Rachel indicando un asciugamano appeso al muro del bagno. Ariana prese l'asciugamano tra le mani e lo porse a Rachel. Notò che fuori stava già facendo buio. Probabilmente erano circa già le sette.

«Grazie» rispose. Le due ragazze continuarono a strofinare ogni centimetro del bagno. Ariana iniziò a pensare al re.

Nel corso della vita aveva imparato a odiarlo. Non si sarebbe mai aspettata di trovarsi in una situazione del genere. Sapeva che da quando era diventata una serva, il re era cambiato in meglio. In quel momento sapeva che il motivo per cui il re stava cambiando era a causa sua.

Ariana guardò Rachel e poi di nuovo l'asciugamano che aveva in mano. Lo spostò con un movimento circolare sul pavimento, assicurandosi di raggiungere ogni punto. Si chiedeva se avrebbe dovuto parlare a Rachel del re. Come reagirebbe? Ariana era stanca di tenere tutta questa faccenda nascosta a Rachel. Sapeva di potersi fidare di lei. Ma Rachel si fiderebbe di lei se glielo dicesse?

Dopo aver combattuto con entrambe le opzioni nella sua testa, decise di dirglielo dopo che avevano finito di pulire il bagno. Ariana lasciò scorrere l'acqua del lavandino sull'asciugamano. L'acqua calda era piacevole a contatto con le sue sue mani fredde e asciutte. Spense l'acqua del lavandino e ed iniziò a strofinare lo specchio. Quando stava strofinando, si fermò improvvisamente. Guardò il suo riflesso nello specchio. Stava fissando il viso della ragazza del villaggio che era una volta. La ragazza del villaggio che viveva felicemente con suo fratello e i suoi genitori. Le mancava così tanto il villaggio.

Pensava alla sua famiglia e al padre malato. Sperava solo che stesse bene. Lasciò perdere i suoi pensieri quando era quasi ora di andarsene. Getto l'asciugamano sporco nel bucato e la stessa cosa fece Rachel. In seguito, Ariana si ricordò di cosa avrebbe dovuto dire a Rachel. Il suo cuore saltò un battito quando si voltò verso Rachel che non le aveva parlato molto quel giorno.

«Rachel« disse Ariana. «Devo dirti una cosa». L'espressione della ragazza si fece seria. Ariana non poteva credere che stesse per dirlo. Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro.

«Cosa c'è che non va?» chiese Rachel, molto preoccupata. Ariana aprì la bocca per parlare. Aveva le parole sulla punta della lingua; sembrava che sarebbero venute fuori da un momento all'altro.

«Ehi! Voi due!» qualcuno gridò all'improvviso. Le due ragazze si voltarono per trovare una guardia che le stava fissando entrambe. «Smettetela di parlare e tornate al lavoro!»

Rachel e Ariana si guardarono per un momento e se ne andarono subito. La voce della guardia li spaventò, tanto che Rachel si dimenticò immediatamente di quello che le stava dicendo Ariana. Beh, pensò Ariana, forse questo è un segno che non devo dirglielo così presto.

Camminò lungo il corridoio pensando alla sua prossima mansione. Cosa avrebbe dovuto fare ora? Pulire la stanza del re. Giusto. Non aveva mai pulito la sua stanza prima d'ora. Il re non era mai nella sua stanza mentre un servitore la puliva. Almeno questo è quello che aveva sentito Ariana. Poteva sentire l'eco dei suoi passi. Si sentiva così sola e isolata in questa parte del castello. Le pareti sembravano diventare più alte e i corridoi più lunghi. Ai suoi occhi quella era una parte una parte misteriosa del castello che ad Ariana non piaceva. Incrociò le braccia mentre camminava sperando di scaldarsi un po': aveva la pelle d'oca.

Finalmente poteva vedere le alte porte che conducevano alla stanza del re. Diventavano sempre più alti man mano che si avvicinava. All'improvviso si fermò davanti alle due porte. Alzò lo sguardo e vide che raggiungevano quasi il soffitto. Afferrò la maniglia della porta e strinse la presa.

Tirò la porta terribilmente pesante e riuscì ad aprirla quel tanto che bastava per entrare. Fece un respiro profondo mentre si chiudeva la porta alle spalle. Quando alzò lo sguardo, quasi sussultò per la sorpresa. Là, sdraiato sul letto, c'era il re a torso nudo. Guardò Ariana con occhi spalancati, ma quando si rese conto di chi fosse, un sorrisetto gli si formò sul viso.

«Ariana» disse.

«Per favore, perdonami, maestà» affermò Ariana freneticamente cercando di non guardarlo. Ma non poteva fare a meno di fissarlo. Era stupendo.

Il re ovviamente si accorse che lei lo fissava. «Ti piace quello che vedi?» chiese.

Ariana non sapeva cosa dire, non aveva idea che sarebbe restato lì. Guardò il re mentre pensava ad una risposta. Annuì rapidamente. Ci fu un silenzio imbarazzante tra i due.

Poi, all'improvviso, il re rise; era una risata genuina. Sebbene Ariana non ne sapesse il perché, rise anche lei.

«Sei qui per pulire la stanza, presumo» disse il re.

«Sì» rispose Ariana. «Scusa, non sapevo che era nella stanza»

«Non fa nulla» rispose il re.

Ariana gli fece un piccolo sorriso. Accidenti, era così bello, pensò. Aveva i capelli in disordine e sembrava che fosse stato a letto tutto il giorno. Il re si morse il labbro mentre fissava Ariana.

Le sue guance diventarono di un rosso vivo. «Ehm, immagino che inizierò con il bagno» disse timidamente.

«Va bene» disse il re con voce roca.

Ariana si fece strada nell'ampio bagno. Chiuse la porta dietro di sé; il suo cuore ancora batteva all'impazzata alla vista del re. Fece un respiro profondo e diede un'occhiata al bagno. Non aveva mai visto il bagno del re. Era assolutamente bellissimo. Le pareti erano rosse e le modanature d'oro. La vasca era enorme e aveva maniglie di oro puro come il lavandino.

Dopo essersi meravigliata abbastanza a lungo del bagno reale, iniziò subito il suo lavoro: come aveva fatto in precedenza, intinse un asciugamano nell'acqua rendendolo umido e iniziò a strofinare il pavimento. Nel mentre non riusciva a smettere di pensare al re. Era proprio nella stanza accanto a lei! Si è assicurata di strofinare ogni centimetro del bagno; non voleva farlo arrabbiare. Sapeva che il suo umore poteva cambiare facilmente. Era sul pavimento, strofinando un lato della vasca. Aveva le ginocchia arrossate e doloranti a causa dello sfregamento contro il pavimento freddo e duro.

Sospirò mentre si alzava per sgranchirsi la schiena. Ma all'improvviso, sentì due grandi mani sulla sua vita. Ansimò e lasciò cadere l'asciugamano dalla mano. Si voltò rapidamente. Il re era ancora a torso nudo.

Ariana poteva vedere che c'era un'espressione di desiderio nei suoi occhi. In quel momento il re non la intimidiva.Non aveva paura. Provò una sensazione che non aveva mai provato prima d'ora. Il re la scrutò con gli occhi, stringendo sulla presa. Ariana era così sorpresa della sua presenza che non sapeva cosa fare. Ma prima che potesse dire qualcosa, il re sbatté le sue labbra contro quelle di lei.

Il cuore di Ariana sussultò per l'eccitazione e la sorpresa. Mise le mani sui suoi addominali mentre ricambiava il bacio. Il re si staccò improvvisamente e respirò pesantemente. Afferrò Ariana per il braccio e lei lo seguì fuori dal bagno, nella sua camera da letto.

Cosa stavano facendo?

Tante emozioni le riempirono la testa mentre giaceva sul letto come il re. Era il letto più comodo in cui Ariana fosse mai stata; era mille volte meglio del suo vecchio e sporco letto. Alzò il viso verso il re e iniziò a baciarlo.

Il re si allontanò per un breve momento. Le accarezzò i capelli e aprì la bocca per parlare. «So che non dovrei farlo» iniziò il re. «Nessuno dovrà saperlo. Capito?»

Ariana annuì. «Sì, maestà»

«Chiamami Justin»

«Va bene, Justin» rispose Ariana. Rise all'idea di chiamarlo così e il re rise insieme a lei. I due erano soli e non c'era assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Nessuno li scoprirà. Giusto?

E appena fuori dal castello, bellissimi fiocchi di neve iniziarono a cadere dal cielo e si posarono a terra. Il cielo era scuro ma in qualche modo rasserenante. I grilli, sommersi dall'erba, emettevano dolci suoni, così come anche i gufi silenziosamente appollaiati su un alto albero. L'aria era tranquilla. Era una notte perfetta.

king ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora