𝟏𝟎. 𝐆𝐢𝐚𝐥𝐥𝐨

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"Un autista personale?" fece eco Taehyung, gli si spalancarono a quell'informazione datagli da Jimin mentre camminavano, "Perché ha bisogno di un fottuto autista personale? Sono curioso sul suo lavoro"

"Non lo so" mormorò l'arancione e sospirò, "Non gliel'ho chiesto perché ero così stanco. L'autista è stato davvero gentile, però. Beh, non abbiamo parlato molto ma era amichevole e ha aspettato che entrassi prima di andare via"

"Questo è proprio su un altro livello, merda. Lui che si assicura che entri sano e salvo in casa facendoti portare dal suo autista personale? Wow"

Jimin sorrise leggermente mentre attraversavano la strada. Si stavano recando alla lezione di danza di Hoseok. Beh, in realtà solo Jimin ma Taehyung lo aveva accompagnato perché voleva vedere Hoseok di nuovo.

"Andiamo a prenderci un caffè" suggerì Taehyung quando si trovarono di fronte e un piccolo bar, fermando i propri passi.

All'improvviso, il telefono di Jimin vibrò nella sua tasca e lo tirò fuori. "Vado ad ordinare. Il solito?" chiese Taehyung notando che Jimin stava guardando il telefono.

"Sì, grazie"

Sono libero sabato sera – Jungkook

Il messaggio appena letto era una risposta alla domanda precedente di Jimin a proposito del loro prossimo incontro.

"Anch'io sono libero. Facciamo da te? – Jimin

Sì, alle 8? – Jungkook

Okay, ci vediamo allora :) – Jimin

Ci vediamo. – Jungkook

Qualcosa fiorì dentro il petto di Jimin, scaldandogli il corpo. Cos'era quell'eccitazione nel vedere di nuovo Jungkook? Non riusciva a definire quella sensazione.

"Perché stai sorridendo?" Taehyung interruppe i suoi pensieri, spaventando il più grande. Velocemente, mise via il telefono in tasca e guardò il suo amico.

"C-Così"

"Hmm, lasciamo indovinare, Jungkook ti ha scritto" disse il suo migliore amico, un ghigno gli si formò sul volto mentre alzava un sopracciglio e gli passava il suo Americano ghiacciato.

"P-Perché lo pensi?" balbettò Jimin, arrossendo mentre prendeva il bicchiere e si portava la cannuccia tra le labbra.

"Quindi avevo ragione" ridacchiò il biondo mentre uscivano dalla caffetteria e continuavano a camminare verso lo studio di danza.

Era una bella giornata, il sole splendeva e non faceva troppo caldo – il giusto da non farli sudare troppo ma che potevano comunque andare in giro anche senza giacca.

"Lascia stare" borbottò Jimin, facendo ridacchiare di nuovo Taehyung che gli avvolse un braccio attorno alle spalle.

"Ti sto solo prendendo in giro. Sono contento che tu ti stia godendo le tue piccole... lezioni. Cosa avete fatto l'altra sera?" volle sapere Taehyung.

Jimin arrossì furiosamente mentre si guardava in giro, le persone li passavano di fianco senza prestare attenzione.

"Beh... cose" disse semplicemente il ragazzo timido e scrollò le spalle, troppo imbarazzato e vergognoso per condividere quell'informazioni su quanto disperato e voglioso era stato di fare un pompino a Jungkook e come quest'ultimo lo aveva preso rudemente contro il muro. Questi pensieri fecero deglutire Jimin, ricordando come Jungkook lo aveva toccato, come aveva invaso tutti i suoi sensi e lo aveva lasciato bramare per avere di più. Era davvero diventato poltiglia nelle sue mani. Oh dio, cosa gli stava facendo Jungkook?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 06, 2020 ⏰

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