𝑯𝑶 𝑰𝑳 𝑻𝑼𝑶 𝑺𝑶𝑹𝑹𝑰𝑺𝑶 𝑺𝑼𝑳𝑳𝑬 𝑳𝑨𝑩𝑩𝑹𝑨

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Il mio sorriso spunta rapidamente dopo le sue parole, soprattutto dopo la sua ultima frase.
Un sorriso genuino, spontaneo, quelli che piacciono a me.
Vorrei sorridere così sempre.
Mi piacerebbe sorridere così con lui, sempre.
E questo pensiero in se per se, mi fa sorridere.

"Che bel pensiero, e che belle parole... sono contenta che tu ti sai aperto con me, davvero"
"Ne avevo bisogno"
"Beh allora dovrò raccontarti qualcosa" - dico
"Direi di sì. Parlami di te" - mi dice lui
"Cosa vuoi sapere?" - domando
"Tutto ciò che ti fa sorridere e tornare ancora bambina"

Sorrido ancora, ancora e ancora
Che bello il sorriso no?
Solo a pronunciare la parola "sorriso", sorridi.
Così solare.

"Sai, quando ero piccola, andavo con la mia famiglia in un paesino dove c'era la mia bisnonna. Pensa che appena arrivavamo ci faceva trovare sempre lo sfilatino con la mortadella, a Roma si usa un sacco, lì ci sentivamo a casa. Io e Leyla facevamo a gara a chi sarebbe riuscita a suonare per prima il campanello. Era bellissimo. Poi arrivavano i nostri cugini e ci mettevamo a fare i giochi più semplici, perché non avevamo nulla lì, ma erano i più belli. Saltavamo fuori dalle finestre sul balcone, e mia nonna urlava. Tiravamo fuori i suoi vestiti dall'armadio facendo finta di venderli. La guardavamo mentre impastava la pizza bianca, quella che nessuno è mai riuscito a rifare buona come la sua. Aveva tutto un altro sapore. Vorrei tanto tornare lì a vedere quelle scene, lo desidero da morire. Ti porterei con me, ti faresti anche qualche risata fidati."
"Non piangere" - dice asciugandomi una lacrima
"Solo il pensiero mi emoziona, scusami"
"Tranquilla, vai avanti"
"Va bene" - continuo a raccontargli molti dettagli della mia infanzia, e mi piace, tanto.

"Stai scherzando? Hai davvero tirato dei sassi in faccia ad un bambino?" - scoppia a ridere
"Te lo giuro! Ma erano piccoli e anche io ero piccola! È andata via piangendo disperatamente!" - rido

Con lui riesco ad aprirmi in modo diverso.
Riesco ad esprimere ogni parte di Demet
Con lui riesco a sentirmi al sicuro anche con centomila persone intorno, ma allo stesso tempo riesco a sentirmi sola, sola con lui, come se quando sto con lui o parliamo, sparisse tutto.
Quando parlo con lui non mi vergogno
E quando gli racconto la mia vita, lo faccio perché mi piacere renderlo partecipe, e mi rende felice sapere che a lui interessa

"Immagino mio fratello a ridere per i tuoi piccoli successi"
"Nah, ti svelo un segreto" - gli dico
"Cioè?"
"Queste cose le sai solo tu, e ti dico anche che se ti ho rivelato certe cose, è perché te le meriti. Non dico mica a tutti che mi mancano i panini di mia nonna"

Spero che lui abbia capito quanto queste cose siano importanti per me. Davvero non ne parlo con nessuno, sono cose che mi fanno sorridere ma mi mettono anche malinconia.

Massi, lui l'ha capito, lo vedo da come mi guarda e come mi sorride

"Mi sento veramente molto fortunato" - mi prende la mano

Ahhh, il sorriso.

"Andiamo?" - mi domanda
"Si andiamo" - gli rispondo

Saliamo in macchina tornando in azienda.

"Ma dimmi un po' di Deniz, non ho capito bene"
"Ah ora vuoi sapere?" - rido
"Si"
"Quando eravamo fuori mi ha fatto un discorso dicendo proprio quello che sai. Così io ho cercato di dirgli in modo carino che non ero pronta per una relazione con lui, si è arrabbiato e se ne è andato. Ma non è questo il problema. Il fatto è che non mi parla, mi evita. Ah ma io gliel'ho detto eh, mi ci trova guarda"
"Detto cosa?"
"Che è un comportamento da bambino"
"Beh è vero...comunque se vuole davvero perdersi questo piacere di parlare con te faccia pure. Avanza tempo a me"

Arriviamo in ufficio

"Quando puoi vieni nel mio ufficio"
"Va bene Can"

Lui va mente io mi fermo da Emre

 𝐒𝐄𝐍𝐈 Ç𝐎𝐊 𝐒𝐄𝐕𝐈𝐘𝐎𝐑𝐔𝐌 | 𝐓𝐈 𝐀𝐌𝐎 𝐂𝐎𝐒Ì 𝐓𝐀𝐍𝐓𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora