-Settimane dopo.-

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<<Hmm, fammi pensare.. Una mela?>> chiesi guardandola ridere a crepapelle in seguito alla mia risposta titubante.
<<Harry, com'è possibile che tra tutte le possibili risposte tu scelga quella meno

plausibile??>> chiese a sua volta lei.
<<Beh, io sto pensando ad una mela quindi.-->>
<<E quindi se tu stai pensando ad una mela, io dovrei star pensando sempre ad una mela?>> chiese lei di nuovo, scuotendo la testa cercando di trattenere le risate.
<<Teresa perché ..>> proferì di nuovo parola ma man mano che andavo avanti con la frase la mia voce affievoliva sempre di più diventando sempre più sottile.
<<Teresa?!>> provai di nuovo.
<<Dimmi Harry..>> mi incoraggiò a continuare la raggiante mora davanti a me.
<<Tere-->> e poi mi morì la voce in gola.
<Harry, tesoro perché non vieni qua?>> mi disse lei aprendo le braccia.
E mi volevo buttare nelle sue braccia. Volevo stringerla a me. Volevo sentirla mia.
Volevo davvero restare lì con lei, sul divano rosso di casa sua a blaterare su una cavolo di mela, a guardarla negli occhi e ripetermi per la milionesima volta quanto bella sia e quanto fortunato sia io ad averla mia.
Ma non potevo perché mi sentivo svenire, mi sentivo morire dentro per quanto distante mi sentissi da lei.
Mi sentivo freddo e lei calda.
Lei così dannatamente vicina e dolce ed io così dannatamente lontano e triste.
Mi sentivo così vuoto in cuor mio da farmi male.
E mentre io volavo tra i vari ricordi lei rimaneva là sempre serena ed impressa nella mia mente.
<<Teresa, dove siamo?>> chiesi sentendo un leggero profumo di fiori.
<<Shh Harry, così ti rovinerai la sorpresa!!>> sbuffò lei ridendo leggermente.

-7 Marzo 2oo9, ero un ragazzino a quei tempi, nessuna reputazione, nessuna preoccupazione, nessuna ragione per non potermi godere un bel pomeriggio pieno di sole insieme alla mia nuova amica la ragazza dai occhi blu celestiali appena arrivata in città.
Ricordo che avevo una stupida benda nera a coprirmi gli occhi mentre camminavo insieme a Teresa verso una meta solo a lei nota.
<<Ecco Harry, siamo qua!>> disse lei fermandosi dal camminare.
<<Qua dove?!>> chiesi io ancora con la benda nera agli occhi.
<<Ah, giusto, mi ero dimenticata..>> disse poi e con un po' di difficoltà slegò il nodo che teneva ferma la fascia nera sulla mia testa.
<<Guarda!>> ridacchiò lei contenta.
Aprì gli occhi ed un rosa acceso si liberò alla mia vista.
Una distesa immensa di orchidee rosa ondeggiava a causa del vento primaverile attorno a noi. Era una vista mozzafiato, ed il precedente leggero profumo dei fiori con un'ondata di vento diventò maestoso inebriandomi i sensi.
<<Dove siamo?>> chiesi alzando lo sguardo verso il cielo.
<<Harry!!>> mi sgridò lei indicandomi poi con l'indice una casa poco distante.
<<Ma quella è casa di nonna!!>> urlai incredulo.
<< No scemo quella è casa mia, quella di tua nonna è esattamente dietro!!>> disse lei scuotendo la testa come suo solito fare.
Ed io risi. Risi di gusto per quanto contento fossi ed iniziai a rincorrerla felice per quella distesa rosa.
Oggi non credo esisti più quella distesa di orchidee, non potrei esserne certo perché è da tanto che la non ci vado, ma tante altre cose belle non esistono più come la nonna ed anche purtroppo... Teresa.

-2 Dicembre 2011
<<Harry, io questo film qua non lo voglio vedere!!>> disse Teresa mettendo il broncio.
<<Hey, occhi blu, non farà poi tanto paura, su!>> ridacchiai io.
<<Questo lo dici te!! Cioè è "ovvio" che un film intitolato 'Prima ti cerco e poi ti Ammazzo' non sia spaventoso..nooo, sono solo io che mi cago sotto!!>> continuò lei facendo le virgolette in aria ad ogni parola ironica.
<<Hai quattordici anni Ter, ormai sei grande!!>> continuai a giocare con lei pronunciando quella frase con una voce da vecchietta.
<<Oh ma guarda, se a quattordici anni sono già grande, a quindici sarò una vecchia ed a sedici magari morta!!>> disse lei ed io scoppiai a ridere insieme a due tre persone accanto a noi che avevano sentito la sua battuta.
Ma quel giorno non sapevo quanto amara avrebbe dovuto essere quella risata perché non sapevo quanta verità uscisse dalla sua bocca.
Ricordo di aver riso con lei su quella battuta per giorni interi, ogni volta che ce ne ricordavamo.
E ci riderei sopra anche adesso se soltanto l'avessi ancora sotto il braccio come quella sera davanti al cinema.

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