Erano passati diversi gironi da quando Harry si era svegliato dal coma e pian piano la sua vita stava ripredendo il suo corso normale.
Mancavano pochi giorni e sarebbe uscito finalmente dall'ospedale, sarebbe tornato a casa ed anche a scuola.. beh quest'ultima parte a lui non stava tanto bene.
Il suo telefono squillava o vibrava ogni tre per due ed HArry tentava di rispondere a tutti quelli che lo cercavano. Quest'ultimi erano compagni di scuola e parenti vari e sua sorella che non smetteva di tormentarlo con il fatto che doveva assolutamente prendere tutte le medicine dei barrattolini appoggiati al comodino accanto al suo letto. Il riccio stava iniziando a non sopportare più Gemma, ma sapeva che infondo lo torturava soltanto per il suo bene.
Le giornate di Harry dentro quella stanza bianca erano costituite da poche visite da parte di Gemma e sua madre, da minuti passati a rispondere a interminabili messaggi e da ore noiose passate a girarsi i pollici e guardare si e no la televisione.
Non sempre ma qualche volta il ragazzo dava uno sguardo o due alla ragazza a qualche passo distante da lui. Apenna uscito dal coma gli aveva detto che lo avrebbero spostato da quel compartimento perchè quest'ultimo era solo per coloro che appunto stavano in coma, ma lui non volle spostarsi ed insistette con i dottori che lo lasciassero in quella stanza.
Per un motivo o per un altro non voleva lasciare sola quella ragazza bionda. Chiedeva spesso a Gemma di informarsi sulla situazione di Slim ed ogni volta che si girava verso la ragazza sperava con ansia che aprisse gli occhi ma ogni volta rimaneva scontento perchè ciò non succedeva.
Il martedì della settimana in cui Harry sarebbe uscito dall'ospedale era una giornata un po' buia e forse nel pomeriggio sarebbe piovuto. Di solito martedì e giovedì poteva uscire nel giardino e prendere un po' di aria fresca ma con quel tempo nessuno gli avrebbe dato il permesso di farlo. Quello stesso giorno la tv non funzionava per qualche misteriosa causa e ne Gemma ne Anne sarebbero potute venire a visitarlo e a portergli un carica batterie per il telefono visto che quello che aveva si era rotto.
Quella giornata sin dalla mattina si era predetta straziante.
Dopo aver mangiato la colazione, che un'infirmiera piuttosto carina gli aveva portato, il riccio tentava e voleva prender di nuovo sonno ma purtroppo le braccia di Morfeo si erano già allontanate.
Accanto alle pillole che doveva ma non voleva prendere appoggiato a quel comodino bianco il riccio trovò il suo diario con una penna come segna libro, giusto due o tre giorni prima Gemma lo aveva trovato lanciato per terra in un angolo invisibile della stanza di Harry.
Era da prima di entrare in coma che non ci scriveva niente e appena lo aprì all'ultima pagina scritta andò a leggere le seguenti parole.
"E' una sfida a cui stranamente mi piace perdere.."
Non ci mise tanto a ricordarsi di cosa si trattava, si ricordò poco dopo di aver scritto quelle parole dopo la festa di Giacomo in discoteca.Quella serata si era rivelata pazzesca come il parcheggio di sua sorella e come ... Slim.
Chiuse il diario con un po' di malinconia e si girò verso di lei.
La vide dormire beatamente senza minimamente pensare o sbuffare per il brutto tempo che c'era fuori. In realtà Harry si sentiva in qualche modo e per qualche strano motivo in colpa, credeva fosse colpa sua se lei ora si trovava sdraiata su quel lettino griggio. Pensava che se lei non si fosse presa cura di lui sin dal primo momento che era andato in coma e non si fosse consumata a poco a poco ora starebbe bene e al massimo avrebbe messo piede in quella stanza solo per venirlo a visitare. Se solo fosse stato più attento per strada e non avesse pensato ad altre sciochezze ne lui ne lei ora si sarebbero trovati in quel posto.
Si sentiva impotente ed in realtà lo era davvero, non c'era niente che lui potesse fare per aiutarla, sperava solo che un giorno gli avrebbe dato di nuovo dello stronzo in faccia e gli avrebbe sorrivo perfidamente.
Cert'è che anche se lei non diceva una parola o faceva alcuna mossa lui non si sentiva solo con lei accanto.
Harry si mise a sedere sul letto e riprese il diario tra le mani e come se avesse chiuso la mente al mondo reale e l'avesse aperta ad uno migliore iniziò a scrivere.
"Adesso stai la accanto a me, resisto ma già mi è difficile respirare .. ti ho promesso che un giorno ti avrei portato indietro una stella e ne ho presa una che ha bruciato un buco nella mia mano.. sembra che questi giorni ti guardo da lontano ma cerco di farti capire che... solo non mi lasciare, non mi lasciare, non mi lasciare andare perchè sono stanco di sentirmi solo. Non mi lasciare, non mi lasciare andare via.."
Lui scriveva e scriveva ancora e si lasciava andare a tutto quello che aveva dentro provando ogni emozione che per giorni per caso o per suo volere aveva respinto.
E mentre la giornata diventava meno cupa ed una leggera pioggia scendeva ed il riccio pian piano si addormentava quella meraviglia accanto a lui finalmente si risvegliava.
-HopeGiXx
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-Why You ?!-
Fanfiction《Tu?! No, tu non devi nemmeno pensare a cose del genere!! Insomma Harry, sono io Slim, Ottavia!! Perchè io e non un'altra?? Hai tutti e tutte ai tuoi piedi, lascia perdere me e prendine un'altra..》disse lei senza fiato, incredula, incredula da morir...