Nulla.

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Riaccompagnai Slim a casa e lei mi ringrazio sbattendomi la porta della casa in faccia non appena le posai un leggero bacio sulla guancia sinistra.
Imboccai l'Aurelia e mi avviai verso casa mia ma mentre ripensavo alla giornata appena passata posi fine a tutto ingenuamente e tutto per colpa Sua.

-Flashback-

"Dov'è?!" chiedonon appena dentro.
" Harry, forse è meglio se--"
"Dove diamine l'hanno portata?!" ripeto più bruscamente.
"Io.."
"Parla Gemma, cazzo parla per amor di Dio!!" le chiedo strozzandomi con la mia propria saliva.
"Harry, lei non c'è .." dico infine tra le lacrime.
E basta questo per farmi perdere la testa.
Basta questo per farmi cadere a terra.
Basta questo per farmi morire lentamente.
"Lei non c'è" ripeto nella mia testa e perdo i sensi.
Il suo motorino in frantumi poco distante dall'ospedale, polizia, ambulanza, gente sparsa per strada, mamma, Gemma, i suoi, persino io ero là..c'eravamo tutti tranne lei.
Voleglio disperatamente ritrovarla ma lei non c'è, lei è sparita, ed io avrei preferito sparire con lei e se necessario non ritornare mai più.
Dopo non so qunto tempo mi sveglio sul lettino dell'ospedale e vedo Gemma accanto a me sopravvivere grazie alle flebo ed ai macchinari. Respira appena, il suo petto fa fatica ad alzarsi per far riempire i polmoni d'aria.
Mi guardo intorno in quella stanza bianca e vedo la mamma, accasciata su di una sedia, dormiente ma non tranquilla.
Mi ricordo del giorno passato e conto nella mia mente, ripetendo i loro nomi, le persone importanti per me cercando di ricordarmi più o meno se stanno bene.
Vedo la mamma, vedo Gemma, vedo il mio migliore amico, la professoressa di fisica, ed infine vedo lei.
Vedo Teresa, la vedo e la rivedo ancora.
Immagini sfocate di lei girano per la mia testa sensa darmi sosta.
La vedo un'ultima volta e poi niente.
Il nulla.

Ottavia.

<<Mamma, sono a casa!!>> diaai non appena entrai in salone pensando di trovarla li.
<<oh..>> ma lei non c'era. Ovvio che non c'era, stava in vacanza.
Per fortuna avevo risolto quel giorno con la casa di zia. Così, anche se avevo saltato la scuola, avevo fatto qualcosa di buono.
Certo, non ci sarei riuscita se quel riccio non mi sarebbe spuntato davanti dandomi così un passaggio.
Quella testa riccioluta, testarda quasi più che la sorella, si è resa utile anche quella volta.
Avrei dovuto finire il saggio per il prossimo martedì ma siccome ero tanto svogliata avevo deciso sul momento di finirlo più tardi nella serata..

<<Oi Gem!>> risposi al telefono dopo aver fatto una corsa tremenda per riuscire ad arrivare ad esso.
<<Hai visto Harry, piccola?!>> mi chiese poi.
<<Si, un paio di ore fa..>>
<<Ah..>> rispose solo.
<<Gemma, che succede?!>> le chiesi dopo vari suoi sbuffi.
<<È che sono le 8 di sera e lui non è ancora tornato e.-->>
<<Gem, stai tranquilla. Sarà da una delle sue tante oche..>> la rassicurai interrompendola nel bel mezzo della sua frase.
<<Slim, io ho solo paura che gli sia successo qualcosa.. è come se me lo sentissi da dentro.. E so che Harry è grande ma..-->> la interrupi di nuovo.
<<Tesoro, secondo me non gli è successo nulla, ma per rassicurarti chiamo Alessia per vedere se sta da lei.>>
<<Okay Slim, poi fammi sapere.. E devi smetterla di interrompere la gente mentre parla!!>> disse e finalmente la senti ridacchiare leggermente.
<<Ci proverò, Scema!>> le risposi ridacchiando anche io.
<<Chiamami dopo!!>> mi urlò dall'altra parte della cornetta prima che chiudessi la chiamata.
Una volta attaccato con Gemma ripresi il telefono in mano e chiamai Alessia, l'oca favorita di Harry.
<<Pronto?!>> rispose titubante la finta bionda.
<<Pronto Alessia sono Ottavia.>>le dissi il secondo dopo
<<Ottavia chi?!>> chiese lei mettendo accento sulla 'i' del 'chi' urlandomi così nelle orecchie..solita oca..pff!
<<Slim oca, Slim>>
<<Slim, che cazzo vuoi?!>> la sentì ridacchiare segno che non era sola.
<<Harry, è lì con te?!>> le chiesi immaginandolo disteso sul suo letto ridendo per lo stupido atteggiamento della ragazza con cui parlavo al telefono.
<<Oh beh..>>
<<Rispondimi dai che non ho tempo da perdere>> le dissi spazientendomi.
<< Stai calmina cazzo!! Comunque qui con me c'è solo Andrea, Harry mi ha chiamata sta mattina e mi ha detto che sarebbe stato occupato per tutto il giorno e di non distirbarlo.>> disse tutto d'un fiato.
<<Ah..>>
<<Vedi di non disturbarlo neanche tu ehh!!>> disse poi. Spero stesse scherzando, ma sarebbe troppo chiederle di formulare una battuta dato che non conosce nemmeno la parola 'battuta' quindi di conseguenza era fottutamente seria.
<<Io disturbo chi voglio, come voglio, quando e quanto mi pare! Ciao Alè!!>> e dopo minuti di continua rottura di palle finalmente le chiusi il telefono in faccia.

Chiamai Harry un paio di volte ma mi risultava ogni volta irraggiungibile, così preferì andare a casa Styles invece di chiamare Gemma e dirglielo per telefono rischiando di farla preoccupare più di quanto già lo era.
Mi fasciai col cappotto, presi il telefono e le chiavi di casa pronta per andare via.
Ma non misi piede fuori dal mio appartamento che un peso di indecifrabile pesantezza mi si posò sullo stomaco.
Faceva male, talmente male che ritornai dentro casa a prendere un bicchiere d'acqua pensando alleviasse il dolore. Ma così non fu.
Quel peso non si levò dal mio stomaco ed appena chiusi gli occhi l'immagine di Harry comparse davanti ai miei occhi chiusi e solo dopo averli riaperti di colpo realizzai che Gemma aveva ragione.
Harry non stava bene.

{Ragazze lo so che è un capitolo difficile da capire ma nel prossimo tutto sarà spiegato.
Grazie per i voti e le visualizzazioni ai capitoli precedenti ed alla storia stessa ❤️
Scusate gli eventuali errori che, come al solito, verranno corretti in seguito.
Un bacione a tutti voi, quelli nuovi e quelli vecchi ❤️
Spero vi piaccia anche questo capitolo.
Buona lettura e buona serata, alla proxima :') cx}

-HopeGiXx

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