Three

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Passarono diversi anni prima di riuscire ad integrarmi completamente, anzi, forse non ci ero nemmeno riuscito del tutto.
Io un sempliciotto di campagna che aveva deciso di andare a vivere in una grande metropoli come Seoul.
Un pazzo, ecco come ero etichettato al lavoro, un pazzo scappato di casa per poter essere libero dalle regole, non ho mai avuto il coraggio di ammettere i veri motivi, quindi preferivo passare per il ragazzo scapestrato piuttosto che per il malato.
Ho lavorato tutta la mia vita in una libreria, amavo leggere, racconti di ogni genere.
E fu proprio grazie a questa mia passione che incontrai lui, il peccato fatto persona, la personificazione della tentazione, il serpente di Adamo ed Eva.
Ricordo quell'inverno del 1972 come fosse ieri, ero rimasto più tempo del solito nel negozio a mettere a posto diverse scartoffie, ero così assorto nei miei pensieri che addirittura ero convinto di esser da solo nella libreria, infatti quando sentii un rumore provenire da uno scaffale piuttosto nascosto mi spaventai.
Mi avvicinai lentamente all'origine di quel suono, sembrava come colui che si trovasse lì volesse non esser scoperto.
Come stesse facendo qualcosa di sbagliato o peccaminoso.
Una volta arrivato lì lo vidi, quell'essere meraviglioso che mi fece conoscere una sensazione eccezionale, sensazione  che fu la nostra condanna.
Lui era rannicchiato in un angolo assorto nella lettura di un libro proibito, poteva esser venduto solo sotto richiesta ed era ben nascosto da occhi indiscreti, tra le sue candide mani vi era:
I turbamenti del giovane Törless.
Il ragazzo, sentendosi osservato, alzò gli occhi allinenandoli con il mie, il mio sguardo era curioso mentre il suo spaventato.
Infatti si alzò di scatto nascondendo il libro incriminato dietro la sua schiena, iniziando a balbettare qualche frase sconnessa come a volersi giustificare.
Io lo rassicurai immediatamente, facendogli capire che non vi era motivo per cui dover essere preoccupato a causa mia.
Lui sembrò crederci lasciandosi andare ad un profondo sospiro di sollievo.
Mi scrutò con attenzione sorridendomi poco dopo, in quel momento sentii il cuore battere all'impazzata mentre le gote stavano pian piano prendendo colore.
Si presentò subito dopo, ed io feci altrettanto.
E così firmammo la nostra condanna ad un amore impossibile.

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