Twelve

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Ricordo quel giorno fosse domenica, quindi non sarei dovuto esser a lavoro, quel giorno volevo confessarmi.
Sì, avevo deciso una volta per tutte di confessare le colpe ed i peccati di cui mi ero macchiato.
O almeno, questi erano i miei piani all'inizio.
Già, perchè quel giorno la chiesa di Seoul era affollata, per quale motivazione una chiesa dovrebbe contenere così tanta gente? Forse per un battesimo, un funerale o anche, un matrimonio.
Mi avvicinai alla lunga scalinata di essa e dinnanzi vidi una macchina di cui solo i veri ricchi ne avrebbero potuto usufruire.
Sentii d'improvviso le campane suonare un ritmo piuttosto "allegro" oserei dire.
Vidi poi decine e decine di persone radunarsi al di fuori dell'immensa entrata di essa.
Mi avvicinai curioso per vedere la nuova coppia formatasi ed unita da Dio in matrimonio.
Forse non avrei dovuto farlo, o forse era necessario, probabilmente quello fu un segno divino, serviva a farmi capire una volta per tutte della nostra pazzia.
In tutta la loro magnificenza uscirono i nuovi coniugi, Lee.
Quei Lee.
Il marito era proprio lui, l'uomo di cui ero profondamente innamorato.
Rimasi incantato nel mezzo delle scale ad osservarlo, mano nella mano con quella bella giovane mentre la gente lanciava loro decine di manciate di riso.
I due iniziarono ad incamminarsi verso la macchina che, come avevo già accennato, si trovava ai piedi delle scale.
Furono però costretti a fermarsi proprio a causa mia, dato che, senza rendermene conto, stavo ostruendo il loro passaggio.
Solo in quel momento lui alzò lo sguardo, che fino ad allora era chino al suolo, per incatenare i suoi occhi, che mai mi sarebbero appartenuti, ai miei.
Mentre dalle sue labbra usciva un flebile Hyung, da parte della ragazza ricevetti uno sguardo pieno d'astio per aver interrotto il loro percorso verso una vita piena di bugie e falso amore.
Io mi spostai di lato scusandomi sinceramente per il mio intoppo, gli feci inoltre i miei più sentiti auguri per il loro matrimonio.
La giovane smagliò un sorriso finto ed incitò il neo sposo a dirigersi una volta per tutte nella macchina che attendeva solo il loro arrivo.
Il ragazzo venne praticamente trascinato alla fine delle scale senza nemmeno rendersene conto, riuscì a concedermi solamente un semplice sguardo perso prima di entrare nella propria macchina ed io, la osservai allontanarsi, fino a sparire definitivamente.

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