Eight

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Ci dirigemmo ad un piccolo ristorante in città, all'inizio lui non era d'accordo, avrebbe preferito portarmi in un ristorante costoso e di lusso, ma io declinai immediatamente l'offerta.
Se dovevamo mangiare qualcosa avremo pagato entrambi, ed un ristorante di lusso non me lo sarei mai potuto permettere, quindi l'idea migliore sarebbe stata un semplice ristorante ma comunque con degli ottimi piatti.
Non ricordo il nome del ristorante, ma ricordo prendemmo diverse cose, molto economiche s'intende.
Rammento la sensazione provata durante tutta la cena, non riuscimmo a staccarci gli sguardi di dosso nemmeno per un attimo, sapevamo bene entrambi di esser osservati, ma ai nostri occhi non c'era niente di strano, eravamo due semplici amici che uscivano a cena.
Amici.... potevo davvero affermare fossimo solo quello?
Tu vuoi stare sempre insieme ad un amico?
Vuoi toccare sempre le sue mani?
Ti perdi nei suoi meravigliosi occhietti?
E talvolta hai pensieri proibiti e impudici?
Questo vuol dire esser amici?
Se mi poneste questo quesito ora risponderei certamente di no, ma allora ero un giovincello ancora inesperto nel campo dell'amore e quant'altro, perciò vi avrei risposto di sì.
Non ci misimo molto a terminare e pagare il tutto.
Il ragazzo insistette per poter farmi pagare di meno ma io rifiutai fermamente di nuovo.
Una volta usciti, ricominciò a nevicare, e dato che i fiocchi si incastravano tra i nostri capelli e soprabiti, decidemmo di rifugiarci sotto un albero ricoperto di essi da cima a fondo.
Sporsi la mano al di fuori di esso per toccare nuovamente quei fiochetti, non ero abituato a vedere la neve nella mia città quindi mi faceva ancora un certo effetto.
Sentivo però lo sguardo di quel dolce giovane bruciare sulla mia pelle, molto più ambrata della sua, ciò faceva battere all'impazzata il mio cuore.
Mi voltai nuovamente verso di lui che aveva appena abbassato lo sguardo.
Ricordo di avergli passato una mano sotto il mento alzandoglielo e facendo scontare i nostri occhi.
"Hyung... ti devo dire una cosa...
Disse con una flebile voce, in quel momento non ero completamente lucido e feci un'azione che scombussolò definitivamente la vita di entrambi.
Mi avvicinai al suo volto unendo le nostre labbra in dolce e casto bacio.
Lui ricambiò senza pensarci troppo anche se in quel contatto mi resi subito conto che qualcosa non andasse.
Una volta messo fine al nostro peccato lo osservai nuovamente attendendo ciò che avesse da riferirmi, lui abbassò il capo nuovamente sussurrando poi:
"Convolerò presto a nozze.

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