Comunicazione

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Quando sono arrivato all'ingresso del rifugio un sole nato da poche ore mi stava accarezzando la testa, mentre qualche raffica di vento provvedeva a cambiare l'aria e portarne di nuova. Ancora una volta mi ritrovo davanti delle persone con incredibili capacità, che sia combattimento o caccia, e il fatto che si conoscano mi fa pensare che ci sia qualcosa nascosta nel passato che o non mi hanno detto o non vogliono rivelarmi. Tutto sommato non posso dargli torto: se mi ricordassi del mio passato, anche io non lo spiffererei ad una persona che conosco da meno di una settimana. Eppure sento che c'è qualcosa sotto.

«Hey! Ci sei? Che pensi?»

Una voce spensierata mi riporta nel mondo reale e dopo un sussulto il mio sguardo si incrocia con quelli di Courtney e Gerard. Dovevo essere incredibilmente in sovrappensiero per suscitare la preoccupazione dei due, ammesso che ne abbiano.

«No nulla, è solo che sono successe un sacco di cose in così poco tempo»

Provo a rispondere nel modo più naturale possibile, il che non è completamente falso.

«Ah, ti abituerai in men che non si dica. Piuttosto, occhio a non far cadere a terra la gru, o me la lavi tu poi!»

Mi ero dimenticato della gru e degli altri animali che mi hanno dato da trasportare. Aggiusto la presa con uno strattone e cerco di non far cadere nulla per terra. Bottino di caccia sì, però mi stanno usando come camion.

"Come un camion"... In questi giorni ho la sensazione di stare usando più modi di dire rispetto a quando mi sono svegliato, ma ormai escono talmente naturali che non ci penso nemmeno più.

Okay, tanto siamo quasi arrivati

La mia discussione con Courtney continua ininterrotta. Abbastanza prevedibile, considerando che per quel che ho notato Gerard non ha detto una parola da quando ci siamo messi in marcia per tornare. Magari ha parlato proprio mentre ero concentrato a pensare. Se è quello il caso, devo fare i complimenti al tempismo.

Aperte le varie porte, percorriamo il lungo corridoio in cemento che conduce alla porta principale del rifugio. Come si apre la porta, troviamo Ji che ci apre la porta e ci saluta amichevolmente, per quanto cerchi di nascondere l'ansia della sopravvivenza.

«Eccovi di ritorno. Come è andata?»

«Ta-dah!»

Courtney risponde in testa a tutti mostrando fiera la volpe che ha cacciato, il primo animale della notte, per poi mostrare con un cenno teatrale il resto della selvaggina.

«Ah, vedo che vi siete dati da fare. Con questo dureremo un'altra settimana. Dove avete trovato tutta questa roba?»

«Booo! Non lo sai che non si chiedono ad una donna i suoi segreti?»

«Va bene va bene, non sapevamo di avere un'altra principessina qui. Vi chiamo Hae per aiutarvi?»

«Naaa, è ancora presto, lasciamola dormire ancora un po'. E Thomas invece? Dici che riusciamo a farlo uscire da lì?»

Thomas? E chi è? D'accordo che sono qui da pochissimo tempo, però considerando che ci troviamo in Corea mi aspettavo un nome coreano, come Hae o Ji. E anche vero però che le due persone che mi stanno letteralmente accanto si chiamano Gerard e Courtney: nomi alquanto poco asiatici.

«Libera di provare, ma temo che da lì non uscirà»

«Va bene allora, cercami qualcuno che è sveglio o che dovrebbe esserlo. Chi non lavora non mangia, o almeno così diceva qualcuno»

Borbottando l'ultima parte, Courtney manda Ji a cercare una mano d'aiuto per trasportare gli animali. Finita la discussione con Ji, penso a questo Thomas di cui hanno parlato. Che sia quel ragazzo che ho visto ieri seduto impassibile sul letto della sua stanza? Quindi è già da tempo che è così. Che cosa può averlo ridotto in quello stato?

Umbra - 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora