«E che cazzo!»
La voce alterata di Courtney riecheggia lungo i corridoi desolati e impolverati dell'istituto davanti all'ennesimo fallimento.
Stiamo continuando ad ispezionare ogni stanza nella speranza che qualche cosa sia sfuggita a chiunque stia cercando di far sparire le sue tracce, ma il risultato è il medesimo della prima stanza: completamente vuota.
«Pensi che i computer siano recuperabili?»
Courtney chiede con tono rassegnato, ma ottimista alla possibilità.
Non penso proprio. Li hanno percossi per bene, e se sono stati scrupolosi come credo hanno sicuramente messo fuori uso ogni componente
Con una espressione come per dire "lo sapevo" Courtney riprende a camminare e a guardare in giro.
«Non possiamo farci niente. Se qualcuno era disposto a cancellare ogni traccia di informazioni da qui significa che era nel suo interesse farlo»
Arcobaleno cerca a modo suo di dare conforto a Courtney, sebbene la spiegazione mi lasci un senso di timore: se, come noi, i razziatori vogliono solo sopravvivere, non dovrebbero avere alcun interesse a distruggere dei vecchi documenti o dei computer.
Vuol dire che forse qualcun altro è coinvolto.
Gerard si gira verso Arcobaleno senza dire una parola e inizia a fissarlo come per dire qualcosa, ma alla fine decide di rimanere in silenzio.
Dopo qualche ora finalmente raggiungiamo la doppia porta e torniamo all'esterno, accolti da una fredda brezza e odore di terra. Non appena siamo usciti il sole sta iniziando la sua discesa oltre l'orizzonte, simbolo di un nuovo giorno che sta per concludersi.
«Sta arrivando la notte. Che facciamo?»
Courtney si gira verso di noi con le mani sui fianchi in attesa di una risposta, ma quello che ottiene è un silenzio generale. Nessuno sa bene cosa dire al momento, o almeno io non so cosa dire; Gerard e Arcobaleno probabilmente hanno scelto di non dire niente.
«Io tornerei al rifugio a controllare la situazione, Hae sarà in pensiero per me»
Courtney continua con noncuranza del nostro silenzio esprimendo il suo parere con tono teatralmente malinconico.
Dopo qualche secondo di silenzio mi sento una mano sulla spalla. Come mi giro vedo Arcobaleno che mi sta fissando attraverso il casco a forma di volpe.
«Vista la situazione direi che hai due scelte. Non hai mentito finora, quindi consideralo un regalo da parte mia. Hai catturato la mia attenzione e tu vuoi scoprire chi sei, giusto?»
Annuisco debolmente.
«Possiamo andare in un certo posto a qualche giorno di marcia da qui e vedere se riesco a scoprire chi sei. Vinciamo entrambi. Oppure, considerando che ti stavi ambientando al rifugio di Courtney, puoi anche decidere di stabilirti lì e questi ultimi giorni non saranno che un ricordo. Sarà come se non ci fossimo mai incontrati. Non sappiamo bene cosa stia succedendo o in cosa potresti essere coinvolto. Potrebbe essere nulla o qualcosa più grande di te, quindi pensaci bene»
Ricambio lo sguardo senza riuscire a dire una parola. Non ho ancora deciso cosa voglio fare, non so se sono in grado di dare una risposta ad una domanda simile. Ma devo farlo.
Devo trovare dentro di me una risposta.
Se il resto del mondo è nello stesso stato della Corea, l'idea di una dimora fissa e una sopravvivenza quasi garantita è qualcosa che mi piacerebbe avere. Finora sono riuscito a convivere con tutti i superstiti del rifugio anche senza che io conoscessi la mia identità, ma qualcosa dentro mi impedisce di non considerare la possibilità di scoprire ogni cosa.
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Umbra - 1
Science FictionUn uomo si sveglia senza ricordi rinchiuso in una misteriosa stanza senza finestre e l'unica barriera che lo separa dall'esterno è una porta metallica. Tutto quello che possiede è un foglietto di carta con caratteri sconosciuti e una tessera identif...