Passarono due giorni dall'ultima volta che Francesca vide il famigerato lupo bianco.
Da quel giorno, non era più uscita di casa.. e la tentazione di avere delle risposte alle sue domande era troppo grande.
Una volta uscita dalla doccia, prese il cellulare controllando l'orario. Erano le 10 del mattino. Dopo aver indossato una canottiera bianca e dei jeans neri con lo strappo al ginocchio, lasciò un bigliettino sul tavolo dove avvisava Junhoe che fosse uscita.. nel caso lui tornasse prima e lei ritardasse.
Poi prese uno zaino mettendoci dentro un ombrello, una macchina fotografica, dell'acqua ed un caricabatterie portatile per sicurezza.
Una volta fatto tutto uscì di casa dirigendosi decisa verso la stazione abbandonata. Non era notte, e forse questo la rendeva un po' più sicura, anche se la paura non mancava.Arrivò alla stazione dopo un po' di tempo, il luogo si trovava a mezzo chilometro fuori da Seul.. e come la prima volta, era tutto completamente isolato. Mise la macchina fotografica al collo lasciando poi cadere lo zaino a terra.
Prese un bel respiro guardandosi intorno.
<c'è qualcuno?> chiese a voce un po' bassa pentendosi immediatamente di esser tornata lì, aveva una brutta sensazione.
Rimase ferma qualche istante raccogliendo poi lo zaino pronta ad andarsene, ma quando si voltò per uscire, quest'ultimo gli cadde nuovamente dalle mani facendola sussultare.
Non era il lupo.
Era un ragazzo, occhi molto piccoli e scuri. I capelli neri come la notte, un cappello, dei jeans molto strappati e una maglietta nera. Teneva le mani in tasca, e lo sguardo fisso sulla ragazza. Uno sguardo profondo, abbastanza spento.
Francesca perse un battito trovandosi spiazzata a quella vista, quel ragazzo gli trasmetteva un'orrenda sensazione.
Molto lentamente raccolse lo zaino senza smettere di guardare il ragazzo.
Aveva paura, ansia, voleva andarsene da lì.
<chi sei?> mormorò con un fil di voce la ragazza allo sconosciuto che iniziò ad avanzare verso di lei senza spostare un secondo lo sguardo.
A quel punto, Francesca iniziò a correre col cuore a mille sulle rotaie, girando attorno l'abbandonato edificio. Senza fermarsi un attimo, corse verso casa. Il ragazzo, fermò i suoi passi solo quando vide la ragazza scappare. E senza cambiare espressione la guardò allontanarsi abbassando poi lo sguardo a terra notando il caricabatterie portatile della nera, lo raccolse andandosene poi anch'esso da lì.Una volta a casa, Francesca si chiuse in camera poggiando le spalle alla porta passando le mani tra i capelli. Perché aveva avuto tanta paura? Cos'era quella brutta sensazione?
Una volta calma, uscì dalla sua camera andando a prendere qualcosa da mangiare in frigo sedendosi sul divano mangiando nonostante non avesse molta fame.
Una volta finito sentì il cellulare vibrare sul tavolo, si alzò rispondendo.
Era la mamma d'una amica di Junhoe, una signora abbastanza anziana a cui di solito guardava i nipotini. Nonostante l'età era una donna molto impegnata, ma anche molto benestante.
Era da un po' che non la contattava, iniziava a pensare che avesse cambiato babysitter.
Una volta essersi ricomposta si diresse a casa dell'anziana venendo accolta con una grande festa dai piccoli, si erano molto affezionati a lei.
La nera sorrise nel vedere i bambini esultare in quel modo, erano adorabili e le faceva molto piacere vederli così felici.
Iniziarono da subito a giocare, e per un po'.. i pesanti pensieri della nera si spensero.
Si godette quell'attimo di distrazione e pace cercando di rilassare un attimo il cervello.Dopo un paio d'ore, Francesca tornò a casa. Ricevendo poi, un'altra telefonata. Era la scuola. L'inizio di essa era stato confermato a pochi giorni a venire.
La ragazza sospirò andando subito ad aprire i libri per dare una ripassata a qualche argomento, dato che non ricordava molto.. ed essendo al quinto anno, voleva diplomarsi per trovare finalmente un lavoro più sicuro, per dare una mano a Junhoe.
Per un'oretta riuscì a ripassare un po', finché la sua testa riprese a ricordarle quel lupo, quel ragazzo. Gli strani avvenimenti degli ultimi giorni..
Ponendo così fine,
A quegli attimi,
di spensieratezza.
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𝑀𝑂𝑂𝑁𝐹𝐿𝐴𝑆𝐻 [𝓁.𝒿𝒽]
Fanfiction« sento la sofferenza che ti provoco quando ti guardo negli occhi e vedo il riflesso di me stesso, fa male anche a me. » #2 - leejooheon | 04/08/2020 #1 - junhoe | 04/08/2020