<perchè ti faccio paura?> chiese Jooheon continuando a tenere gli occhi chiusi tenendo il volto in direzione della luna. Allora la ragazza si bloccò strabuzzando lo sguardo, si voltò poco verso di lui un po' confusa.
<non mi fai paura> mormorò guardandolo un po' preoccupata.
Il corvino si voltò verso di lei con solo il capo guardandola negli occhi, portando l'altra a rabbrividire.
<allora perché scappi da me?> mormorò guardandola a sua volta osservando per bene ogni suo dettaglio, il suo volto sotto la luce notturna era un capolavoro.
<mettiti nei miei panni, non ti conosco.. quel giorno qui.. mi hai spaventata> ammise col cuore in gola guardandolo, il ragazzo sorrise lievemente quasi in un ghigno guardandola.
<ti sembravo uno stupratore?> chiese divertito avvicinandosi maggiormente, Francesca istintivamente si allontanò.
<piantala> si lamentò sbuffando la ragazza, portando l'altro a ridacchiare.
I due rimasero in silenzio per un po' a guardare il cielo, uno accanto l'altra.
Non c'era tensione, non c'era ansia, nè angoscia o altro.
Si stava bene, molto bene. Ed era questa la cosa strana della situazione.
<si è fatto tardi, vuoi che ti riaccompagni a casa?> chiese ad un certo punto il ragazzo voltandosi lievemente verso di lei dopo aver guardato il suo orologio da polso, la ragazza guardò anch'essa l'orario sospirando lievemente.
<vabene> rispose solo alzandosi ricomponendosi, stessa cosa che fece il ragazzo.
Dopo poco partirono dirigendosi verso la casa della ragazza dove arrivarono poco dopo.. lungo il tragitto, fortunatamente, non c'era la tensione che c'era stata la notte precedente. E i due riuscirono a conversare del più e del meno.
Una volta arrivati, la nera si voltò verso di lui guardandolo con un lieve sorriso.
<grazie per la compagnia> disse guardandolo. Il ragazzo, in risposta, si chinò poco sorridendo lievemente.
Per quanto non lo mostrasse mai, aveva un bellissimo sorriso.
La ragazza sorrise maggiormente.
<buonanotte, sta attento per strada> disse guardandolo un po' preoccupata per l'ora, d'altronde il ragazzo doveva tornare a casa da solo.
<ci vediamo domani a scuola> rispose solo lui prima di voltarsi ed andarsene tranquillamente, come la notte precedente.
La ragazza riprese a respirare normalmente, entrando in casa e mettendosi subito a letto.
-[devo raccontarti un sacco di cose domani a scuola, buonanotte]- scrisse Francesca a Martina prima di addormentarsi profondamente con un piccolo sorriso.Jooheon, nel frattempo, era tornato a casa. Una volta aver chiuso la porta ed aver accesso la luce, si ritrovò difronte qualcuno di estremamente indesiderato.
<che diamine ci fai qui?> chiese già nervoso il corvino guardando la figura difronte a se; un ragazzo dai capelli rossi acceso, alto, occhi scuri, una pelle molto delicata.
Stava poggiato con le spalle al muro, un piede sollevato e poggiato a sua volta alla parete. Teneva una mano in tasca ed una sigaretta sull'altra, che fumava molto lentamente.
<sto dove mi pare, Jooheon> rispose solo il nuovo arrivato guardando il corvino prima di dire il suo nome. Jooheon strinse lievemente i pugni avvicinandosi a lui, posizionandoglisi difronte.
<vattene> disse serio guardandolo, il ragazzo in questione ridacchiò divertito guardando il nero scuotendo lievemente il capo.
<non puoi darmi ordini, te lo sei dimenticato?> chiese il rosso iniziando ad innervosirsi, ma il corvino insistette.
<ti ho detto.. vattene> ringhiò scandendo bene le parole Jooheon, avvicinandosi maggiormente all'altro ragazzo.
Quest'ultimo cambiò espressione, e con una velocità quasi non visibile all'occhio umano, bloccò Jooheon alla parete tenendogli una mano sulla sua gola guardandolo negli occhi già nervoso. Il nero portò le mani sul suo polso tentando di liberarsi, arrivando anche a dimenarsi lievemente.
<abbasta la cresta, brutto bastardo> disse serio il rosso stringendogli più la presa al suo collo.
<fin ora sono stato anche troppo buono con te, e chi sai tu ha iniziato a prendersela anche con me.. sappi che non accadrà ancora> continuò l'estraneo sempre più sarcastico nel suo modo di parlare, ma accompagnato comunque da molto nervosismo. Mentre a Jooheon l'aria mancava sempre di più, cercando ancora in modo disperato di liberarsi.
<non sono come te, e svolgo i miei compiti> continuò a parlare il rosso facendo una breve pausa, poi continuò il discorso una volta per tutte.
<li porto a termine> ringhiò tirando di netto una ginocchiata allo stomaco di Jooheon liberandolo dalla presa della sua mano, lasciandolo cadere a terra mentre si teneva lo stomaco ed il collo.
Il rosso passò una mano sul polso guardandolo tranquillamente, risistemando poi le mani in tasca.
<sono venuto solo per dirti questo, prendilo come il consiglio di un caro vecchio collega.. divertiti con la tua nuova amica> disse il rosso concludendo di netto il discorso uscendo di lì e lasciando il ragazzo dai capelli neri ancora un po' dolorante per terra, nonostante si stesse già riprendendo.
<stronzo> ringhiò tra se e se Jooheon prima di alzarsi andando a lavare il volto. Lo odiava, e per quanto il rosso avesse ragione in quello che aveva detto.. qualcosa in Jooheon non andava.
Non riusciva,
A portare a termine il suo compito.
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𝑀𝑂𝑂𝑁𝐹𝐿𝐴𝑆𝐻 [𝓁.𝒿𝒽]
Fanfiction« sento la sofferenza che ti provoco quando ti guardo negli occhi e vedo il riflesso di me stesso, fa male anche a me. » #2 - leejooheon | 04/08/2020 #1 - junhoe | 04/08/2020