Il lupo bianco. Era ancora una volta lì, a causare dolore alla nera. Solite sensazioni, urla, e dolore. Junhoe, sentite le urla della sorella, corse in bagno trovandola accasciata al suolo. Si abbassò alla sua altezza sollevandola poco stringendola a se.
<ehi, tutto ok?> chiese completamente spaventati il ragazzo, la ragazza passò le mani sul volto cercando di riprendersi.
<che è successo?> chiese il maggiore prendendola in braccio poggiandola delicatamente sul letto, la minore scosse poco il capo.
<sto bene> mormorò solo lei, sotto gli occhi spaventato del fratello.
<dimmi che è successo> disse lui più severo guardandola. La ragazza cercò velocemente una scusa, riuscendo ad inventarsi qualcosa.
<c'era un grillo, mi sono spaventata e sono caduta> disse lei, d'altronde aveva sempre avuto paura dei grilli ed era suo solito urlare quando ne vedeva uno.
Il ragazzo sospirò passando una mano tra i capelli, era indescrivibile come avrebbe voluto picchiarla.
<ma sei scema??? mi sono preoccupato tantissimo> disse serio il ragazzo in modo quasi isterico, portando la ragazza a ridacchiare lievemente.
<non preoccuparti, fammi andare adesso.. sono in ritardo> disse Francesca tornando a chiudersi in bagno senza aspettare risposta dal maggiore, iniziando a sistemarsi velocemente.
Aveva l'angoscia, una tremenda angoscia. Non sapeva più come liberarsi di quella situazione, era stremante, doloroso, orribile. E il fatto che non riuscisse a parlarne con nessuno era ancora più straziante, l'avrebbero sicuramente presa tutti per pazza.. ancora più rispetto a come già facevano di solito.Una volta pronta, la nera uscì di casa trovando la bionda che l'aspettava seduta dall'altra parte della strada e che, appena vista l'amica, iniziò a correrle incontro abbracciandola come ormai era suo solito fare.
<come stai?> chiese felice Martina a l'altra ragazza.
<io sto bene, e tu?> chiese Francesca sorridendo poco, mentendole ancora una volta. Non era mai stata completamente bene per davvero in vita sua.
<benissimo, andiamo> disse isterica l'amica spingendola dalle spalle verso un fast food.
Dopo aver cenato, le due presero una birra sedendosi su una panchina al parco.
La maggiore le raccontò degli avvenimenti che c'erano stati quella notte, lasciando la minore senza parole completamente preoccupata per lei.
<questa sera non permetterò che tu torni a casa da sola, ti accompagno io> disse sicura la bionda indicando l'altra ragazza.
<non se ne parla, anche tu torni a casa da sola.. non vedo differenze> rispose a quel punto Francesca, l'amica stava per parlare venendo però interrotta da qualcun altro.
<oppure potrei accompagnarvi io, che ne pensate?> chiese una voce alle loro spalle, le due si voltarono un po' spaventate trovando poi Hanbin a pochi passi da loro.
<ti metti pure ad origliare adesso?> ridacchiò la nera guardando il nuovo arrivato, che si sedette accanto a loro.
<passavo per caso ed ho sentito qualcosina> fece spallucce sorridendole a sua volta.
<posso accompagnarvi io, per me non è un problema.. prima accompagnamo Martina, e poi accompagno te> continuò facendo spallucce il castano.
<la strada di notte è pericolosa anche per te> fece notare Francesca guardandolo un po' preoccupata, era felice di vederlo ancora.
<frena frena frena, chi ha detto che andremo a piedi?> fece fiero il ragazzo guardando le due soddisfatto, le ragazze intuirono ridacchiando lievemente.
Allora il ragazzo, mostrò alle amiche la nuova macchina. E trascorsero ancora un po' di tempo insieme.. a fine serata, Hanbin accompagnò le ragazze a casa come promesso.
Solo che Francesca, una volta aver aperto la porta di casa e aver visto il ragazzo allontanarsi, la riuchiuse andando a sedersi ancora una volta alla famigerata stazione. Per quanto avesse paura di tornarci, quella sera ne aveva bisogno. Aveva bisogno di tranquillità, e soprattutto di sfogo. E quello era il luogo giusto.
Sola, sotto la luna, le stelle, abbracciata dal silenzio e dalla pace del luogo.<non impari mai> disse una voce davanti il cancello d'entrata.
Francesca si sorprese tirandosi subito a sedere guardando il ragazzo un po' scioccata. Era Jooheon. Ancora una volta.
<possibile che sei sempre ovunque, che cavolo ci fai qui?> chiese la ragazza restando seduta a guardarlo, il ragazzo si avvicinò sedendosi accanto a lei.
<io mi faccio gli affari miei, sei tu che frequenti i miei stessi luoghi> fece spallucce guardando la luna, lasciando la ragazza senza fiato a quella vista. I suoi occhi illuminati dalla luna erano come stelle.
<stanotte sembravi più gentile> disse poi ancora lui guardando stavolta lei, la ragazza scosse il capo strabuzzando lo sguardo cercando di tornare alla realtà sorprendendosi a quelle parole.. non sapendo come rispondere.
Il ragazzo rimase in silenzio continuando a guardare la luna, tenendo le mani poggiate dietro di se per tenersi sollevato, con la testa gettata all'indietro e gli occhi chiusi.
Ancora una volta, la nera si ritrovò ad osservarlo. Era stupendo.
Si sistemò meglio posizionandosi accanto, ma non troppo, a lui.. nella sua stessa posizione, chiudendo anch'essa gli occhi.
Finché il ragazzo, non parlò nuovamente.
<perché ti faccio paura?>
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𝑀𝑂𝑂𝑁𝐹𝐿𝐴𝑆𝐻 [𝓁.𝒿𝒽]
Fanfiction« sento la sofferenza che ti provoco quando ti guardo negli occhi e vedo il riflesso di me stesso, fa male anche a me. » #2 - leejooheon | 04/08/2020 #1 - junhoe | 04/08/2020