[2]

1.7K 66 33
                                    



21 Gennaio 2019

"Buongiorno!" Courtney è molto più sprizzante di me per questo mio primo giorno di lavoro. Il giorno dopo sono tornata accettando quei tremila dollari che mi sono stati offerti al mese. È molto di meno rispetto a quello che guadagnavo al Hole, ma considerando che quasi tutto lo stipendio andava per le cure di mia madre, adesso ci guadagno di più.

"Buongiorno" provo a sorriderle gentilmente annuendo non appena mi indica la macchinetta del caffè "non sono riuscita a prenderlo, stavo per fare tardi proprio il mio primo giorno"

"Il signor McCan è molto preciso con certe cose, perciò ti consiglio di non sgarzare, almeno in questo"

L'orologio digitale della segreteria segna le 8.05 e non c'è ancora traccia di Axel. Bevo subito un sorso di caffè, ma soffiando prima questa volta, ed accenno una piccola risata sentendomi subito in colpa, il mio subconscio continua a dirmi che non sia corretto nemmeno sorridere dopo aver perso il bambino solo poco più di una settimana fa.

"A quando pare è lui quello in ritardo" cerco di disconnettermi dai miei stessi pensieri indicando l'orologio.

"A dire il vero è qui già da mezz'ora e sta aspettando il suo caffè" cavolo, dimenticavo fossi io l'incaricata al caffè.

Salto immediatamente giù dalla sedia ed in nemmeno tre minuti lo osservo con solo il muro di vetro che ci separa. È concentrato a leggere qualcosa sul suo Mac nero e sorrido a me stessa notando la sua posa rilassata e molto scomposta. Ultimamente è diventato molto più composto del solito, quasi severo, più perfetto, ma vederlo in questo momento mi ricorda che anche lui è un uomo come tutti noi e con i propri difetti. Sono solo curiosa di sapere quali siano, se sono cambiati di molto rispetto a qualche anno fa.
Scatta subito la testa non appena busso sul vetro e mi fa immediatamente segno di entrare.

"Buongiorno signor McCan"

"Dio no, tu no ti prego. È troppo.. strano"

"Non sapevo avesse preferenze tra i dipendenti" prova a trattenere una risata, probabilmente serbando ancora quantità di quel rancore, ma alla fine cede ridendo chiudendo il computer.

"Non è mai successo prima, ma con te è impossibile evitarlo. Come ho già detto, è troppo strano. Ci conosciamo da sempre praticamente"

"E poi hai sempre avuto un cognome bruttissimo, stona male col tuo nome" ridiamo entrambi e mi si forma ancora una volta un grande buco nel petto che mi smorza quasi subito la risata.

Axel mi osserva ringraziandomi per il caffè, prova a nascondere quel suo sguardo pieno di curiosità, ma infondo è sempre il mio stesso caro amico e so ancora leggerlo abbastanza bene. Posso vedere la miriade di domande che gli attraversano la mente. Nick sbaglia quando dice che il mio radar è mal funzionante o perso, ha avuto solo dei piccoli problemi con Elijah.
Elijah, meglio non pensare a lui. Chissà cosa starà facendo in questo momento, se i suoi pensieri siano rivolti a me, se è tornano da suo figlio e da Alexa. Se..

"Tutto bene?" bene, mi sono ripersa nei pensieri, Havana ha ragione quando dice che non è normale o sano.

"Si, scusami. Hai bisogno di altro?"

"No, ho una riunione tra mezz'ora e devo ultimare alcune cose"

"Va bene, allora ti lascio lavorare"

Courtney è già al telefono quando torno alla nostra postazione e spero solo che questo lavoro non sia troppo noioso o stressante. Almeno posso ancora tenere tutti i vestiti indosso e mantenere la mia dignità salda.
Bevo un altro sorso di caffè e guardandomi attorno noto una rosa rossa sopra un bigliettino azzurro posti proprio al centro della mia postazione, dalla distrazione prima non l'avevo nemmeno notata.
Annuso subito la rosa, ha ancora un profumo fresco e candido, mi chiedo solo chi me l'abbia lasciata.

The red rose ¥ sequel The red holeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora