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12 FEBBRAIO 2019

Mi porto una mano alla bocca non appena le porte dell'ascensore si spalancano. L'enorme salotto dell'attico è un disastro, un assoluto disastro. Ci sono cocci ovunque, sedie ribaltate, persino una poltrona è a terra. Piante, pezzi di decoro spaccate e sparpagliate ovunque e divento sempre più spaventata ad ogni passo.
Quando diavolo ha fatto tutto questo? Possibile che in un'ora abbia potuto creare questo pandemonio?

Decido di non chiamarlo, preferisco cercarlo e non ci metto molto a trovarlo con una bottiglia di whiskey, quasi vuota, in mano. È poggiato con le braccia alla penisola, lasciandoci il peso sopra, e lo sguardo è rivolto nel nulla verso il basso. I suoi capelli sono completamente spettinati e la maglietta bianca che indossa ha una chiazza rossa sul fianco. No..

"Axel?" non alza lo sguardo sorpreso, pensavo non mi avesse sentita ma a quanto pare mi sbagliavo. Si gira soltanto dandomi la schiena, poggiandosi col bacino alla penisola e si porta la bottiglia alla bocca bevendo un lungo sorso "Axel, che diavolo hai combinato?"

Continua a rimanere in silenzio e non appena provo ad avvicinarmi pesto dei cocci. Lui in tutta risposta posa la bottiglia sul piano e se ne va a passo barcollante verso.. non so dove. Lo seguo, sperando che non cada e ringrazio Dio non appena arriva con successo nella camera da letto.
Una camera da letto che ti mozza il fiato. I muri si estendono in alte vetrate fino al soffitto con solo due colonne agli angoli. L'arredamento è fondamentalmente grigio. Alla base del letto c'è una panchinetta, invece nella parte destra del letto, superata la porta del bagno, c'è una zona relax, credo, con due divani sempre grigi ed un tavolo quadrato bianco di fronte ad entrambi.
Quello che mi rapisce subito è il panorama illuminato di New York che più amo di questa città.
Axel dorme ogni notte nella camera dei miei sogni.

Alla fine si chiude nel suo bagno personale, o per lo meno è quello che credo prima di provare ad aprire la porta e scoprire che per fortuna non è chiusa a chiave.
Rimango a fissarlo a dorso nudo e lo sguardo mi si sposta subito sul taglio che ha alla base della pancia sulla parte sinistra, abbastanza largo.

"Che-come hai fatto a tagliarti?" corro verso di lui non appena realizzo che ancora sanguina e lo spingo leggermente indietro, piegandomi verso il basso, per poterlo controllare meglio.

"Va via Daiana" prova a spingermi per la spalla, ma gli sposto il braccio dal mio e prendo una sedia mettendogliela dietro.

"Siediti Axel. Devo medicarti la ferita" lui in tutta risposta scuote la testa uscendo dal bagno tornando nella camera lasciandosi a volte delle gocce di sangue per terra sul parquet.

"Dove diavolo stai andando? Non vedi che sanguini?"

"Sparisci Daiana!!" si gira di scatto urlando e quasi cade barcollando ma riesce a riprendersi appoggiandosi al muro "sparisci da casa mia, dalla mia vita! Sparisci!"

Rimango immobilizzata dai suoi urli, non hai mai alzato così tanto la voce in passato e spero sia solo perché è ubriaco. Non riesco a capire questo suo comportamento, è vero che mi ha visto uscire dall'auto di Elijah, ma sul serio?!

"Drama?" scattiamo entrambi la testa verso la donna che più non sopporto al momento, Chloe. E lei cosa ci fa qui? "certo che voi due siete peggio di due ragazzini, ogni volta che vi trovo insieme, discutete. Almeno poi immagino che fate pace scopando"

"Lei non scopa con me, lo fa solo con altri" ha sia un tono di voce che uno sguardo accusatorio ed alzo le braccia in aria esasperata sospirando.

Chloe invece alza le spalle non curante e vedo che attraversa la camera tranquillamente, senza curarsi di noi due, fino al bagno tornando con una valigetta del pronto soccorso.

The red rose ¥ sequel The red holeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora