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01 MARZO 2019

Buon compleanno Daiana Moore.

Sono passati tre maledetti giorni da quel orribile 26 Febbraio che ci ha scombussolato a tutti la vita. Non mi sembra ancora vero che Chloe non entrerà più dall'ascensore dell'appartamento di Axel infastidendomi per la millesima volta, ricordandomi quanto io non sia giusta per lui, quanto sia povera in confronto a lui.
Axel..il mio Axel.

Non mi lasciano nemmeno vederlo o parlare con lui. Solo Crystal ha avuto il permesso, essendo la madre e William, il padre di Axel, è stato per tutto il tempo con me e Nathan a casa. La morte di Chloe non sembra averli smossi più di tanto, non so che rapporto ci fosse tra le due famiglie, ma a quanto pare non molto affiatato.
Credo di essere più scossa io di loro e nemmeno ci sopportavamo, eppure vederla morire davanti ai miei occhi, ascoltare le suppliche di Nathan, il suo dolore, ha smosso qualcosa al mio interno.

Ho anche avuto un incubo dopo l'altro e dopo un po' di tempo di assenza, il volto morto di Joshua è tornato a perseguitarmi nel sonno. Probabilmente la morte di Chloe ha fatto da miccia a l'unico altro ricordi che ho di una persona morta.
Vorrei sapere come liberarmi di tutto questo trauma che mi ha annebbiato la mente, ma non so proprio cosa fare.

Salto sul posto non appena il telefono mi vibra in tasca e chiudo, senza far rumore, la porta della camera di Nathan. Guardarlo dormire, sotto la soglia della porta,  è l'unica cosa che riesce a sollevarmi al momento e darmi un po' di speranza. Anche se non mi parla, mi trasmette stabilità e so che è solo traumatizzato da quello che è successo.
Lo siamo entrambi.

Da Elijah:
Buon compleanno!

I palmi delle mani iniziano subito a sudarmi e mi porto il telefono al petto fissando per qualche attimo di fronte a me. Almeno si è ricordato del mio compleanno, anche se tecnicamente sono nata il 29 Febbraio ma posso festeggiarlo come si deve solo una volta ogni quattro anni, perciò dovrò accontentarmi del primo marzo.

Per  Elijah:
Ho bisogno di parlarti. Sei a New York o Las Vegas?

La risposta è immediata.

Da Elijah:
Sono al Hole a New York, ti aspetto.

Esco subito lasciando i miei suoceri, se posso già chiamarlo così, ad occuparsi di Nathan, non ci metterò molto.
Per una volta prendo la macchina di Axel per non allungare i tempi con l'affollata metro e non appena arrivo di fronte all'insegna del Hole il mio stomaco entra subbuglio. Perché diavolo non gli ho chiesto di incontrarci da un'altra parte?
Prendo un grande respiro facendomi coraggio e spingo le grandi porte di vetro immergendomi subito nell'atmosfera che le luci a led rosse creano. Ancora non ci sono clienti ma saranno qui a breve siccome è quasi ora di pranzo.

"Daiana?"

"Ehi" alzo una mano in aria salutando Jacquelyn che mi si avvicina a passo rapido sui suoi tacchi con un'espressione molto sorpresa in volto.

"Che ci fai qui? Credevo non riuscissi più a metterci piede"

"È così, ma ho bisogno di discutere di una cosa importante con Elijah"

"Vuoi che ti accompagno da lui?" ci penso un attimo osservando il corridoio alle sue spalle che porta verso i privè.

"Puoi dirgli di venire qui? Non voglio rimanere sola con lui"

The red rose ¥ sequel The red holeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora