Isaac Pt3

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Da quando io e Isaac abbiamo iniziato a vederci di nascosto sono passati 3 mesi, ci vediamo quasi tutti i giorni la sera, dopo che Isaac finisce di allenarsi con Derek, Erika e Boyde.

Inizialmente mi dava un po' fastidio il dover nascondere ciò che c'è tra me e Isaac ma con il tempo mi sono abituata... Piú che altro mi sono rassegnata.

Per l'appuntamento di oggi mi sono preparata con particolare attenzione, mi sono messa il mio vestito preferito, ho messo delle zeppe abbinate e, incredibilmente, l'eyeliner mi è uscito perfetto, al decimo tentativo ma perfetto.

Quando sento il clacson della sua macchina suonare il mio cuore perde un battito.

Corro verso la porta salutando i miei genitori e mi siedo nel posto passeggero salutando il ragazzo con un bacio a stampo.

"Ti sei fatta bella per me?" chiede squadrandomi da capo a piedi "No, per il cameriere della gelateria"

Rispondo ghignando mentre mi allaccio la cintura, lui sorride e cambia la marcia prima di partire spedito "Ma la gelateria non è da questa parte" lo guardo confusa notando la strada diversa dal solito.

"Cambio di programma, il cameriere dovrà rassegnarsi" tiene lo sguardo fisso sulla strada e posa una mano sul mio ginocchio "E dove siamo diretti?" chiedo beandomi quel contatto.

"Sorpresa" posa per un attimo lo sguardo su di me per poi guardare la strada, sorrido "Adoro le sorprese" stringe leggermente la presa sulla mia gamba "Lo so" risponde semplicemente.

Tra noi cala il silenzio, non un silenzio imbarazzante ma comunque silenzio.

Accendo la radio sperando in una qualche canzone ma parte il giornale radio "L'ennesimo caso di uccisione animale a Beacon Hills..."

Lui immediatamente cambia stazione e parte Shallow di Lady Gaga "Non ne usciremo mai... Vero?"

Lui sospira "Vedrai che invece andrà tutto bene" dice accostandosi "Siamo arrivati?" chiedo guardando fuori dal finestrino e vedendo solo alberi

"No, ma da adesso dobbiamo proseguire a piedi" io sgrano gli occhi "Ma ho I tacchi!?" esclamò indicandomi i piedi.

Lui scuote la testa divertito "Non è tanto lontano" ed esce dalla macchina. Sbuffo pensando alle ore di preparativi andate buttate in una foresta!

Iniziamo a camminare finché Isaac non mi chiede di chiudere gli occhi, faccio come dice ma posa le mani sulle mie palpebre chiuse per assicurarsi che non sbirci

Avanziamo lentamente e tendo le braccia in avanti per evitare di andare a sbattere contro un albero. Sento i tacchi affondare nella terra morbida sporcandosi e so già che dopo oggi le dovrò buttare.

Ci fermiamo bruscamente "Puoi aprire gli occhi" sussurra seducente al mio orecchio e spostando le mani dal mio viso.

La vista davanti a me mi lascia senza fiato "Tu hai fatto questo?" chiedo sbalordita!

Davanti a me un tavolo bianco con due sedie è apparecchiato, è presente un secondo tavolino con sopra delle bottiglie e del cibo "Si" risponde un po' a disagio.

"Ma... È incredibile" mi avvicino osservando meglio ciò che andremo a mangiare "Non è nulla di che" si sminuisce e ogni volta che lo fa vorrei picchiarlo ma lui è un lupo e non ne uscirei vincitrice.

Ci sediamo entrambi uno di fronte all'altra e iniziamo a mangiare "Non ci credo che hai cucinato tu" affermo mentre guardo tutti i miei piatti preferiti "Forse li ho presi ad un ristorante ma non è questo il punto!" si gratta la nuca imbarazzato

è così carino quando lo fa!

Durante tutta la cena si comporta da vero gentiluomo, mi versa il vino nel bicchiere e altre piccole accortezze che non passano inosservate.

Quando finiamo ci sdraiamo a guardare le stelle uno accanto all'altro "T/n" richiama la mia attenzione. Volto la testa verso di lui e vedo che fa lo stesso "Stavo pensando di andarmene" mi metto seduta di scatto "COSA?!" quasi urlo.

Lui cerca di calmarmi sedendosi e accarezzandomi le braccia con le sue lunghe dita "Ci stavo pensando da un po' e volevo chiederti...ti andrebbe di venire con me?" rimango paralizzata da quelle parole.

I suoi occhi riflettono la luce lunare rendendoli lucidi "Dici sul serio?" chiedo titubante e lui annuisce "E con i miei genitori? Non posso semplicemente scappare, non sanno neanche che stiamo insieme"

lui mi prende una mano accarezzandone il dorso con il pollice "Allora presentami! Io ti amo t/n e sono stanco di doverti amare di nascosto. Finchè starò qui, in questa città non potremmo essere due fidanzati normali" 

"Isaac..." inizio ma lui mi interrompe "Non rispondere adesso, pensaci e poi fammi sapere. Me ne vado la prossima settimana"

si alza andando verso l'auto, lo seguo ma inciampo piegando la caviglia. Gemo dal dolore e con le mani stringo il punto dolorante. Isaac viene immediatamente verso di me e si piega fino ad arrivare alla mia altezza "Stai bene?" io annuisco senza riuscire a parlare "Riesci a camminare?" 

Provo ad alzarmi con il suo aiuto ma appena poso il piede a terra un dolore alla caviglia mi fa cadere sul lupo mannaro accanto a me che, grazie ai suoi sovrannaturali sensi, mi prende al volo.

Mi tira su con una facilità disarmante e tenendomi a mo' di principessa mi porta fino alla macchina "Ora ti porto in ospedale" e chiude la portiera per poi entrare dal lato guidatore "Non c'è n'è bisogno, sto bene...basta solo una not-" vengo interrotta da una fitta alla caviglia 

Mette in moto e in poco tempo ci troviamo in ospedale, la madre di Scott si avvicina appena ci vede entrare dalle porte, mi fa sdraiare in un letto e mi fascia la caviglia che è solo slogata.

Prima di tornare alla macchina rimaniamo soli io e Isacc, lui evita il mio sguardo e la cosa mi ferisce ma non lo biasimo.

Prendo la sua mano e l'avvicino al mio viso cercando del contatto fisico "Io voglio vivere una vita normale, con te" inizia mentre mi accarezza la guancia "E qui non ce la potremmo avere" alzo gli occhi su di lui "Vieni con me, ti prego" prima che potessi rispondere Melissa ci interrompe "Ragazzi dovete liberare la stanza, mi dispiace"

Il viaggio di ritorno in macchina è silenzioso ma quando accosta per farmi scendere ho le idee chiare sul mio futuro, sul nostro futuro.

Quando Isaac apre il mio sportello si china su di me per prendermi in braccio e prima che possa sollevarmi lo bacio "Si, vengo con te" sussurro e i suoi occhi si illuminano "Ma ho bisogno di tempo, devo avvisare la mia famiglia e-" mi interrompe prima che possa finire "Tutto il tempo che vuoi" e mi solleva per portarmi poi pimpante fino in camera mia 

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