Isaac Lahey~Teen wolf~

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immagina per _myself_andI e AnastasiaTonelli

Sono volontaria come agente di polizia da molti anni e lo sceriffo mi ha chiesto di fare un giro di ronda per la città. Non avendo la patente mi tocca andare a piedi e come unica arma ho un manganello. Le strade sono illuminate dai lampioni e me case sono tutte buie, tutte tranne una dalla quale provengono rumori poco rassicuranti. Decido di far luce su questa storia e busso alla porta. Sento il rumore di un vetro rompersi. Dopo attimi di silenzi la porta si apre mostrando la figura di un signore sulla cinquantina, appena mi vede afferma in tono sgarbato "Non voglio biscotti" e fa per chiudere la porta ma la blocco prima che ci riesca "Sono volontaria alle forzs dell'ordine, ho sentito rumori non nella norma. Sono venuta a controllare che tutto vada bene. Posso entrare?" lui mi squadra "Hai un distintivo?" glielo mostro e si fa da parte. Vado verso la cucina e trovo un ragazzo che raccoglie dei pezzi di vetro da terra con un graffio sulla guancia e in volto la paura "Cos'è successo qui?" mi rivolgo al padrone di casa, lui inizia ad essere a disagio "Isaac é inciampato e ha fatto questo casini...." guardo verso Isaac e gli porgo la mano per aiutarlo ad alzarsi "Mi chiamo T/n" lui mi rivolge un leggero sorriao e sussurra il suo nome. Nonostante sia scosso ha un certofascino e io non posso fare a meno di rimanerne incantata. Dopo secondi a rompere il contatto visivo tra me e Isaac attirando la nostra attenzione il padre di Isaac "Forse è meglio se andate a parlare fuori con tranquillità" Isaac annuisce e dopo aver ricevuto uno sguardo agghiacciante dal padre uscimmo insieme fuori. Una volta lontani dalla casa per un paio di isolati in silenzio, ormai abbastanza lontani per non essere sentiti dal padre gli chiesi" Succede spesso?" riferendomi alle aggressioni da parte del genitore. Lui mi guarda negli occhi" Si, ma non ho scelta. Rimane mio padre e non sonk abbastanza forte per contrastarlo... ma presto le cose cambieranno "e il suo sguardo si rivolse alla luna appena nata. Lo guardo negli occhi" Perché non ti sei rivolto mai a nessuno?" lui mi guarda "È mio padre... se lo avessi fatti sarei andato in chissà quale collegio... e poi non ti avrei incontrato" rido leggermente abbassando lo sguardo arrossendo "Da quanto sei volontaria?" continuiamo a camminare fianco a fianco "Da quando mia madre è stata uccisa e la polizia è riuscita a fare giustizia" lui si ferma e mi guarda con tristezza. Sorrido intenerita dalla sua reazione "È successo tanto tempo fa, ormai l'ho superato... tu invece?" lui sembra avere qualche difficolta ad aprirsi "Io... non credo di averlo ancora superato del tutto.." mi avvicino e gli prendo la mano "Ti aiuterò io" lui sorride e si avvicina baciandomi.

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