Jack~Titanic~

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Fino a stamattina ammiravo da lontano quel bel giovane di terza classe e adesso sono qui, bloccata dietro delle sbarre proprio a causa di quel ragazzo. Per giusto adesso dovrei essere in una scialuppa bel lontano da qui ma la mia attrazione per lui è troppo forte e sono venuta qui per cercarlo.

Quando la nave di e scontrata con l'iceberg non pensavo che la nave sarebbe affondata e quindi sono rimasta qui.

Inizio a piangere e il paranormale silenzio che si è creato è rotto dai miei singhiozzi. L'acqua mi arriva alle caviglie e non accenna a smettere di salire. Ho sempre più paura e inizio a gridare in cerca di aiuto.

Quando ormai non ho più speranze sento una voce di ritorno "Dove sei??" non sembra troppo lontano e riprendo ad urlare "SONO QUI" quando Jack mi raggiunge l'acqua mi arriva alla vita "Ma tu non eri in prima classe?" mi chiede confuso "Si ma è una lunga storia. Aiutami ad uscire da qui"

Provvidenzialmente passa un uomo dell'equipaggio che ci lascia le chiavi per poi scappare. Jack mi fa uscire e insieme corriamo sul ponte.

Corriamo sulla poppa della nave mentre questa è perpendicolare al mare e la fine si avvicina "Jack... Sai perché ero in terza classe?" lui mi guarda negli occhi "Non possiamo parlarne dopo?" io scuoto la testa "Non ci sarà un dopo. Ero in terza classe per te. Stavo cercando te. È da quando il Titanic è partito che aspetto una presa di coraggio per venire a parlarti con una scusa qualsiasi" la nave inizia a scendere.

Jack mi prende la mano "Ci sarà un dopo. Ora SALTA"

Mentre la nave sparisce tra le gelide acque io e Jack cerchiamo di sovrastare la forza chr ci tira verso il basso.

Le nostre mani non si staccano e come riemergo in superficie prendo un forte respiro e insieme ci aggrappiamo ad un salvagente.

La temperatura corporea si abbassa semore più, le sue labbra sono violacee, sui capelli l'acqua si è congelata e i suoi denti battono dal freddo. "Jack" sussurro lui mi guarda "Dimmi t/n" "Come sai il mio nome?" chiedo confusa. Lui sorride debolmente "Tu come sai il mio?" iniziamo a parlare aspettando che le scialuppe tornino indietro a recuperarci ma ad un certo punto Jack non mi risponde più.

Mi giro verso di lui e lo vedo bianco come un lenzuolo con gli occhi chiusi. Lo richiamo e lo scuoto ma non c'è nessuna speranza. Inizio a piangere e ul suo corpo inizia a scivolare verso il fondo "Nono Jack non te ne andare" dico cercando di tenerlo su.

Quando vedo il suo volto sparire nell'acqua inizio a piangere e mi butto anche io cercando di raggiungerlo.

Il freddo penetra fino alle ossa e fa male, molto male, ma riesco a raggiungerlo e lo stringo forte a me baciando quelle labbra che un tempo erano rosee e invitati e che ora sobo livide.

L'ultima cosa che ricordo è quell'ultimo e desiderato contatto prima di poterlo riabbracciare dall'altra parte...

Spazio autrice
Mi dispiace per il tremendo ritardo e me ne scuso ma è stato un periodo strano. In ogni caso ecco l'immagina e spero che vi piaccia. Il prossimo sarà su Giulio De Medici e se riesco lo scriverò oggi stesso e lo posterò sta sera. Detto questo buona lettura!

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