Chapter 4

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Maca's P.O.V

Eccola lì, a stringere gli occhi ed inarcare la schiena venendo per il mio lavoro, finalmente.
Non pensavo potesse mai succedere, forse perché l'aveva sempre percepito come segno di semplice debolezza o assenza di comando..ma ora Zulema Zahir si era affidata completamente a me.

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Mi svegliai intontita senza riconoscere subito dove fossi. Guardandomi le gambe nude notai di essere all'interno dell'auto, sui sedili posteriori. Cercai di alzare il capo ma mi resi subito conto di essermi addormentata su Zulema che ancora dormiva come un piccolo cerbiatto.
Questa volta i nostri corpi si ritrovavano totalmente nudi..era la prima volta ed era stato bellissimo, sentire la potente nemica del carcere cedermi la sua vulnerabilità, anche se per poco. Continuava a sorprendermi nonostante le occasioni per stare insieme fossero poche ed improbabili.
Il mio ventre poggiava sul suo ed una sua mano giaceva ancora sulla mia schiena. Dopo pochi minuti ad ascoltare il suo cuore battere sollevai il mio viso per incontrare il suo, addormentato ma tremendamente affascinante. Le sue labbra erano socchiuse, sempre più scure della pelle, sempre così accese. I capelli scuri si abbandonavano sul suo collo e sul sedile. Mi rilassava sentire il respiro lasciarle il corpo, quasi sollevandomi. Lasciai le mie mani percorrere di nuovo la pelle dei suoi seni e poi le stampai dei baci sul torace.
Aprì lentamente gli occhi guardandomi e stiracchiandosi, sempre facendo attenzione a non farmi cadere da quella posizione abbastanza strana.
Alla fine come c'eravamo addormentate in quel modo?
Dovevamo essere più che stremate in effetti.

La sua mano iniziò a scorrere su e giù sulla mia schiena, un tocco che pareva essere così normale, al quale mi sarei facilmente abituata. Il suo sorrisino debole ed addormentato venne distratto dalla suoneria del mio cellulare. Entrambe ci voltammo verso la mia borsa sul sedile davanti e sospirammo, consapevoli che anche quello fosse un limite del cazzo pronto a catapultarci in una realtà che fino a quel momento era stata messa da parte..senza pensarci.

"Cazzo..Jorge"
Dissi, cercando di affrettarmi ad estrarre l'affare dalla tasca e staccandomi dal calore del corpo di quella dea.

"Ah giusto, sei sposata.."

Con quel tono basso e sexy mi osservò aggiungendoci un sorrisino. Seriamente mi stava prendendo per il culo anche in questo momento?
Le ricambiai ironicamente. Le sarei saltata addosso, ma dovevo accettare la chiamata sapendo già che si trattasse di mio marito.

Portai il cellulare all'orecchio. Sapevo non mi avrebbe permesso di dargli una giusta spiegazione..alla fine non c'era.

"Maca, dove cazzo sei?"

Mi infastidiva sentirlo così nervoso, ma era giustificabile, lo so. Non sapevo esattamente cosa rispondere, perché non avevo studiato nulla di tutto questo mentre mi perdevo nei baci di una donna di cui lui non sapeva minimamente nulla. Sperai veramente che si fosse addormentato presto, guardai l'orario notando che fossero circa le nove.. e risposi

"Sono andata a fare jogging presto..dovevo scaricare energie"

Inventai.
Subito dopo ecco la mano di Zulema stringermi la pelle del sedere. La vidi ancora lì stesa, con una mano dietro la nuca e l'altra impegnata a ricordarmi il doppio senso nella mia giustificazione.
Sorrideva ancora!

Ti uccido Zulema, CAZZO.

Mentre sentivo mio marito sospirare, quasi sollevato, la guardavo ancora..mi faceva impressione la maniera nella quale tutta questa situazione mi tentasse. La mia amante lì, aspettando che chiudessi la chiamata per tornare nelle sue braccia ed io che, sebbene stessi tradendo l'uomo con cui avevo speso quasi quattro anni, cercavo di nascondere parte del mio senso di colpa.

Una libertad JuntasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora