Chapter 9

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Maca's P.O.V.

Sento delle mani calde accarezzarmi delicatamente la pelle dalla spalla al bacino. Apro finalmente gli occhi ricordando con un sorriso le scene della serata precedente, ero venuta quattro volte ed ero sfinita, ma grata, tantissimo.

Mi voltai delicatamente per vederla lì, con il sorrisino furbo e il corpo nudo coperto soltanto dal bacino in giù con il lenzuolo chiaro. La luce leggera proveniente dalla tapparella le colpiva la schiena facendola sembrare un miracolo vero e proprio. La sua mano non perde il contatto con il mio corpo, infatti eccola che mi disegna forme particolari sul torace.

"Buongiorno"

"Hey Rubia"

La sua voce mattutina non smetteva di essere tremendamente sexy. Aveva i capelli un po' arruffati e sembrava una statua..di quelle che vedi nei musei. Gli occhi puntati su di me e le labbra ora più serie. Realizzai solo ora, vedendola in casa mia, vedendola com'è davvero, come sia possibile abituarmi ad una scena così.
Non smetteva di guardarmi in quel modo. Certo, mi guardava sempre, ma quello sguardo, ora, diceva altro.

Mi piegai su un lato osservandola per bene e afferrando delicatamente una sua ciocca color pece tra le mie dita.

"Che?"

Le chiesi ridendo.

Si morse il labbro, abbassò lo sguardo e lo riportò su di me.

"Ti amo, Maca"

Avevo voglia di prenderla di nuovo e baciarla, stringerla, fare l'amore un'altra volta..se le mie ossa non fossero state a pezzi.
Le sorrisi sentendomi così strana e fortunata, come se quella sensazione non mi avesse sfiorata il cuore da parecchio..a quanto pare sapeva bene quando usare le sue parole, ma mi stupiva? È Zulema.

"Anch'io"

Le sorrisi. Vedendo nuovamente i raggi illuminarla. La mia divinità davanti ai miei occhi. Pensai..
Pensai a quante volte avrei voluto ucciderla, farla soffrire, vederla cedere una volta per tutte. Quasi mi venne da ridere notando come fossimo ora. Una con l'altra, ossessionate, legate fin troppo.

"Anch'io ti amo"

Dissi di nuovo, avvicinandomi e lasciandole un bacio breve sulle labbra. Quanto cazzo profumava?..profumava sempre, anche dopo quattro o cinque ore di sesso.

Pochi minuti dopo scendemmo per fare colazione e il pomeriggio lo passammo per qualche negozio. Spesso vedevo Zulema aspettarmi come un bambino mentre ossessionata rimanevo a guardare dei vestitini sexy. Sapevo che lei non fosse una tipa del genere, sapevo che le sarebbe andata meglio una grigliata lontana in un bosco disperso, ma aveva deciso di incoraggiarmi ad andare, più altruista del solito. Poi, quando li provavo cercando nel suo sguardo una sorta di approvazione, mi divertivo a notare come spostava la visuale nei dintorni..attenta che nessun altro mi guardasse con la bava alla bocca.

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Gli altri due giorni li passammo chiuse in casa, sperimentando ricette e consigliandoci film che finivano casualmente per essere troppo noiosi e per spingerci su un letto, sedute una sull'altra aspettando di gridarci i nostri nomi in faccia ansimando.

Durante una di queste volte, mentre riprendevo fiato sudata sotto il corpo di Zulema, quando ancora lei si muoveva su di me, tra le mie gambe, mi squillò il cellulare.

Era Jorge, afferrai l'aggeggio dal comodino portandolo all'orecchio e facendo segno alla mora di fare silenzio. Lei ridacchiò e si rilassò sul mio corpo. Avevo le mie gambe ancora attorcigliate ai suoi fianchi stanchi, ma resistenti

Una libertad JuntasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora