Chapter 10

740 84 12
                                    

Maca's P.O.V.

Sembrerà strano sentirlo, ma non avrei voluto che le cose andassero così per lui. Ho amato e amo Jorge, mi ha aiutato in così tanto, è riuscito a farmi provare emozioni che ero sicura fossero svanite, ma quando lei è ricomparsa io sono ricomparsa, la me che pensavo fosse ormai andata persa mi ha rivisitata, ricordandomi che chi sono ora non è altro che un falso tentativo di coprirmi.

Ora era lì alzato davanti alla nostra TV, le sue mani che gli stringevano i fianchi forse pronto a rimproverarmi di nuovo. Non aveva torto, non vorrei mai che capitasse a me una cosa del genere..ma si può davvero fermare?
Non sapevo che rispondergli a quella domanda, non sapevo se farlo. Nessuna parola cercò di giustificarmi.

"È quella cameriera del cazzo, vero?"

Sapeva bene che fossi una persona aperta, che provassi attrazione anche per le donne, ma tra noi non era mai stato un problema perché ero sempre stata innamorata persa di lui..almeno nei primi periodi. Penso che questo gli fece avere più domande che non esitò a chiedermi.
Io lo guardavo con le lacrime pronte a cadermi sulla pelle, seduta e seria, con la voglia di fargli passare tutto questo, di fargli sentire meno il dolore di un tradimento come il mio. Questo è il crimine di cui mi sento più colpevole, ma di cui non posso fare a meno.

"Mi spieghi che ha di tanto particolare?.. così particolare da spingerti a mandare tutto a puttane?!"

Iniziava a sfogarsi anche lui tramite le lacrime, parte del mio cuore sembrava si stesse spezzando. Non volevo fargli del male, odiavo farlo..ma sarebbe stato peggio continuare a prenderlo in giro.
Portai una mano sulla mia fronte, non riuscii a limitare il tremolio delle parole

"Non capisc-"

"Che? Che non capisco?!..che mi stai tradendo?!"

Vederlo piangere e gridare così mi distruggeva, ma capivo. Portò anche lui una mano sulla bocca quasi da evitare di dirmi qualcosa di troppo brutto.

"Pensi che tutte quelle occhiate, quei sorrisi, tutte quelle cazzo di volte che andavi in quel bagno..pensi davvero che nessuno l'abbia notato?!"

Abbassai lo sguardo, sgamata in pieno.

"Ma con quale cazzo di coraggio, Maca?!..come?!"

Si sedette di nuovo vedendomi arresa.

"Spiegami perché lei.. perché una del genere..che cazzo ha di tanto interessante?"

Sospirai, sperando che questa volta mi lasciasse il tempo di dargli una breve risposta.
Cercai di portare una mano sul suo ginocchio, ma lo spostò velocemente attento soltanto a ciò che avrebbero pronunciato le mie labbra.
Le strinsi ed iniziai a narrare la storia fantastica.

"Zulema l'ho conosciuta anni fa.."

Vidi le sue sopracciglia arricciarsi, si starà chiedendo se lo abbia tradito dall'inizio.
Scossi la testa cercando di scacciare quelle idee sporche dalla testa.

"No..non è come pensi.. l'ho conosciuta appena ho messo piede in Cruz del Sur"

Singhiozzavo, come lui..ma cercai di continuare.

"N-non te ne ho mai parlato, perché il nostro rapporto è stato qualcosa di inspiegabile.. credimi. Abbiamo rotto quando sono uscita di lì..sperando di poter voltare pagina."

Lo vidi oscillare la testa, non volevo si incolpasse per la questione, era l'ultima cosa che avrebbe dovuto fare. Questa volta non fermò la mia mano che si poggiò sulla sua gamba.

"E ci ero riuscita. Mi hai dato tutto quello che potevi, Jorge. Non mi pento neanche un po' di quello che abbiamo avuto... è stato fantastico, ho avuto la possibilità di riprovare cose che pensavo non esistessero più..grazie a te. Hai avuto la pazienza di proteggermi ed aiutarmi anno dopo anno..te ne sarò grata a vita."

Feci una pausa riprendendo fiato. Jorge non osava alzare lo sguardo, non ancora.

"Quando l'ho ritrovata in quel ristorante è come se tutto quello che avevo lasciato alle spalle fosse riaffiorato. Non era mia intenzione, ma è stato incontrollabile e basta. Sì, ho passato notti con lei perché avevo bisogno di risposte. Ho sbagliato e ti chiedo scusa, ma lo necessitavo..
Ho capito che la amo, la amo ancora..troppo per lasciarla andare. Mi capisci?"

Le mie lacrime erano sfrenate a questo punto, mentre finalmente gli occhi di mio marito erano sui miei, senza più nessuna speranza.
Si asciugò le palpebre con il palmo.

"Mi hai amato?..mi hai amato in tutto questo?"

Non esitai davanti a quella domanda.

"Certo..certo, ti ho amato e ti amo, Jorge. Ma Zulema è parte di me..una parte che sento di dover vivere fino all'ultimo"

Lui poggiò la schiena sul divano sospirando, quasi come se la parte peggiore fosse passata. Strinse le labbra, ma fui io a parlare

"Quello che ti chiedo davvero, quello che spero tu capisca.. è che se mi ami dev-"

"Devo lasciarti andare.."

Le sue parole smorzarono le mie e mi venne istintivamente da sorridere e stringere un po' di più la presa che avevo ancora sulla sua pelle.
Mi avvicinai a lui e gli sussurrai mi dispiace.

Presi il suo volto tra le mie mani lasciandogli un bacio ricco di lacrime e arresa, probabilmente il nostro ultimo da coppia sposata. Le sue mani grosse tennero la mia schiena in un abbraccio per qualche minuto. Si staccò da me

"Promettimi che riuscirò a vederlo il più spesso possibile"

I suoi occhi si abbassarono sulla mia pancia. Sorrisi di nuovo, pensando a quanto ci tenesse nonostante tutto. Certo che gliel'avrei permesso, è suo padre.

"È ovvio..sei suo padre"

Gli portai una mano sul mio ventre poggiando la testa sulla sua spalla.

Ero felice. Era andata, era tutto passato e ora poteva tutto andare per il verso adatto..non vedevo l'ora.

"Grazie"

Gli sussurrai stringendogli la maglia.
Quello che mi propose mi fece venire i brividi sulla pelle.

"Vai..vai da lei"

Gli osservai la faccia ancora bagnata, ma che sorrideva cercando di darmi forza, sebbene avessi appena messo un punto a tutto quello che avevamo avuto insieme. Non avrei potuto avere meglio di lui.
Ridacchiai e annuii con il capo, grata di come avesse reagito.
Mi alzai asciugandomi le lacrime e dedicandogli un ultimo sguardo..poi mi voltai e uscii dalla porta prendendo il cellulare in mano.

C'erano sei chiamate perse e un messaggio da parte di quella pazza.

"Sono a casa. Mi rispondi? Sono preoccupata.."

Ora non avevo freni, ero sua e lei era mia.

Risi tra me e me e digitai.

"Aspettami, arrivo".










Author's space

Mi ha commossa abbastanza questa parte. Buon pranzo Chicos.

💙🔒





Una libertad JuntasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora