CAPITOLO 14 : "IL SECONDO INDIZIO"

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Nathan era inorridito da ciò che stava facendo Nevius. Era diventato un egoista e stava pensando solo a se stesso, mettendo in pericolo tutti. Clarissa si guardò attorno e chiese, rivolgendosi a Nathan e Nevius :

-Cosa ci facciamo qui ?

-Oh, niente Clarissa, stavamo cercando un libro. Non ricordi ?

-No, purtroppo no.

Se ne andarono dalla biblioteca, Nathan avendo un enorme peso sullo stomaco, Clarissa senza alcun ricordo di quella terribile esperienza e Nevius pensando a quanto fosse bello far stare in  silenzio Nathan, con ciò che avrebbe potuto rovinare la sua vita. Non si sentiva affatto in colpa per avere esercitato su Nathan un voto infrangibile, d'altronde anche l'anno scorso lui si era schierato con Mary, quando lui era sotto il dominio dell'Orologio di sangue. Gli stava bene. Ma ora lui non era sotto il controllo di un orologio o di un qualsiasi altro oggetto, questa volta era lui l'Orologio, e stava controllando una persona del tutto innocente, come se fosse un suo servo. Camminando per i corridoi della scuola si ricordò, vedendo le gemelle Potter, che doveva essere il loro servo, per la scommessa persa. Cercò di cambiare direzione facendo finta di niente, ma era impossibile fuggire da loro, specialmente quando si smaterializzavano e, anche se non potevano perché dentro Hogwarts, erano comunque veloci.

-Nevius, per caso sai perché Clarissa è arrabbiata con te ? Iniziò col dire Jane.

-No. Mentì lui con una piccola risatina, poiché dimenticando ciò che gli era stato detto da Nevius non poteva più essere arrabbiata con lui.

-Non ci vuole spiegare il motivo, dice che siamo troppo piccole ! Disse Sophie – Nevius brillava di gioia : non solo le gemelle non sapevano ciò che era successo, ma poi si erano dimenticate della scommessa. Inoltre, Mary non poteva sapere niente perché era stata tenuta in isolamento fino a quel giorno. – Comunque non ti ricordi di una certa scommessa ? Gli chiese Sophie.

-Pensavi che ce ne dimenticassimo, eppure no.  Quando potresti ubbidirci ? Si chiese Jane.

All'improvviso, in mezzo alla stanza, comparve la McGranitt, la quale accompagnava Mary con i suoi capelli biondi rovinati e i suoi occhietti azzurri tristi. La preside si puntò la bacchetta magica verso la gola e sussurrò : Sonorus !

La sua voce, improvvisamente, sembrò essere accompagnata da un microfono :

-Gentili studenti, per chi non fosse qua con me  vi prego di riferire loro ciò che sto dicendo : – disse con un sorriso – anche se sono avvenute tremende disgrazie a Madame Bink e Arthur Vacillicus, – il suo sorriso diventò triste e tutti si voltarono verso Mary, che guardò infelice e delusa Nevius e poi se ne andò via – ritengo opportuno continuare la ricerca del Tesoro di Hogwarts, a proposito spero che stiate cercando di capire dove si trovi, e spero che il secondo indizio che vi dirò stasera a cena vi tornerà utile. La McGranitt rise e, a quanto pare, anche gli alunni erano felici. Se ne andò via e il volto di Jane divenne paonazzo :

-Ci sono ! Stasera, dopo cena e l'annuncio del secondo indizio, dovrai tornare subito nel nostro dormitorio e lucidare i nostri affetti, specialmente i nostri ciondoli.

-Giusto ! Brava Jane ! Le disse Sophie, abbracciandola.

Nevius sbuffò.

In quel particolare sabato, Nevius aveva molta fame e non vedeva l'ora che arrivasse il momento del pranzo. Aspettò, ma invano, infatti si ricordò che mentre gli altri avevano pranzato, lui era impegnato a cercare informazioni sul voto infrangibile e corse verso la Sala Comune, dove c'erano solo Jane e Sophie, che stavano mangiando.

-Oh, ci rivediamo Nevius. Gli disse Sophie.

-Cosa ci fate qui ? Chiese loro Nevius.

-Stavamo ripassando per la verifica di Incantesimi di lunedì. E tu ? Chiese Jane, curiosa.

-Io ? Beh... dovevo sbrigare degli affari. Mentì il ragazzo.

Le cugine sembrarono insospettite ma non gli dissero niente e gli diedero un po' di merluzzo con del pane avanzato.

Verso di loro avanzò un Tarno, che non stava molto simpatico a Nevius : Alium. Stava portando del succo di cavolo su un carrello. Le gemelle lo bevvero, mentre Nevius beveva un po' d'acqua, poiché non amava il succo di cavolo e lanciò un'occhiataccia al Tarno, che ricambiò l'espressione diffidente.  

Quella sera, tutti erano emozionati per la notizia del secondo indizio e non vedevano l'ora di scoprire quale fosse. Nevius stava uscendo dal bagno dopo una doccia calda. Si doveva infilare le mutande, quando si aprì la porta. Curioso di vedere chi fosse, Nevius si coprì con un accappatoio per vedere l'intruso :

-Jane, Sophie, perché siete entrate senza permesso ?!

Nevius le guardò un attimo : stavano proprio male : avevano il naso rosso e un volto rovinato. Continuavano a tossire forte e a starnutire. Nevius ebbe compassione e dimenticò che erano entrate senza permesso, chiedendo loro :

-Cosa avete ?

-Dod lo sappiamo. Disse Sophie, per via del raffreddore.

-La doddoressa ci ha deddo di sdare a leddo.   Aggiunse Jane.

-Mi dispiace. Quindi non potrete sapere il secondo indizio.

-Do, ma quaddo viedi a lucidare le dosdre cose diccelo. Dissero entrambe e tornarono nel proprio dormitorio.

Per quanto gli dispiacesse per le cugine, Nevius era felice di poter ascoltare l'indizio e non sarebbe certo rimasto con loro.

Fu l'ultimo ad abbandonare la Sala Comune e a raggiungere la Sala Grande, dove la cena era già iniziata. Il menu prevedeva : riso in bianco e polpettine al sugo, accompagnate da patate al forno, che piacquero a tutti. Quando anche un lento ragazzino del primo anno terminò il pasto la McGranitt disse, avvicinando la bacchetta alla propria gola e recitando il solito incantesimo :

-Eccoci qua ! Sarò breve : vi ringrazio di partecipare a questo meraviglioso progetto scolastico e spero anche che vi piaccia.

Il professor Lupin, quasi mai felice, rise ma di disgusto, poiché odiava questo genere di cose avventurose, mentre Madame Clementine sembrava particolarmente felice, come se avesse appena bevuto mille tazze di té.

-Vi dirò l'indizio :

Si arriva a me dal centro. Sono perfetto.

Nessuno sembrava così entusiasta perché non immaginava minimamente dove si potesse trovare il tesoro. Nevius ne sapeva più di prima, ma appena gli altri si misero a chiacchierare riguardo l'indizio, lui sgattaiolò nella Sala Comune, per lucidare i ciondoli e le altre cose di Jane e Sophie, con molta malavoglia.

Non voleva farle attendere, voleva dire loro subito l'indizio, almeno sarebbero state un pochino più felici nello stato pietoso in cui si trovavano.

Attraversò il quadro della Signora Grassa, che conduceva alla Sala Comune e salì le scale che conducevano verso il dormitorio femminile delle cugine. Trovò una porta con sopra recata la scritta:

Stanza di Jane e Sophie Potter e Giusy Nays

Leggendo il nome di Giusy Nays, Nevius pensò che si trattasse di una parente della scarsa giocatrice di Quidditch dell'anno scorso : Madely Nays, e al solo pensiero delle sue pessime prestazioni rabbrividì.

Entrò ma restò spiazzato : le cugine non c'erano e sul loro letto c'erano solo i ciondoli.                            

A quel punto Nevius si pentì : non doveva pensare solo all'indizio ma stare con Jane e Sophie e tutto quello, forse, non sarebbe successo.

Nevius Potter e La Villa MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora