5.Beach Party

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*Mi giro e lo vedo avanzare verso di noi con passo sicuro e i pugni chiusi. Che cosa ci fa qui? Non lo so, ma sicuramente non porta buone notizie.*

Appena mi giro incrocio lo sguardo infuocato di mio padre che aumenta il passo e arriva in un millesimo di secondo sul pontile di legno posizionandosi davanti alla barca. -che ci fai qui mezza nuda in mezzo a tutti questi ragazzi?- mi chiede alzando il tono ma cercando di controllarsi -stavamo solo chiacchierando, abbiamo passato la mattinata al mare- gli dico guardandolo in faccia -si si non mi interessa, adesso vieni con me tua sorella è arrivata all'aeroporto e dobbiamo andare a prenderla- -Jasmine? non doveva arrivare la settimana prossima?- ci mancava solo lei -non sono affari tuoi e comunque ha deciso di prendersi le ferie prima dato che lei lavora a differenza di altri che pensano solo a fare le galline in mezzo ai ragazzi- dice riferendosi, ovviamente, a me. Giro leggermente la testa per vedere le facce sconvolte dei miei amici, tutti tengono la testa bassa e fissano il legno della barca tranne JJ che guarda dritto mio padre stringendo i pugni:è arrabbiato. Mentre sto per rispondere a quel commento orribile di mio padre lui prende di nuovo la parola e dice -ora rivestiti che sembri una poco di buono e saluta questa gentaglia, ti aspetto in macchina muoviti- gira poi i tacchi allontanandosi a passo pesante. A questo punto non mi resta che salvare il salvabile così voltandomi completamente verso i cinque ragazzi alle mie spalle dico quasi sussurrando -scusatemi- -ma che cazzo gli è preso?-chiede Kie indignata -è solo arrabbiato per il lavoro. è sempre stressato e qualche volta si fa prendere dalla frustrazione- è solo una scusa, la verità è che lo diverte trattarmi così ma gli altri non lo devono sapere -se ti tratta ancora così lo uccido- dice JJ a denti stretti mentre stringe i pugni e guarda fisso verso la macchina di mio padre poco distante dal pontile. Mi avvicino a lui e gli prendo le mani tra le mie -grazie J ma sta tranquillo, non è nulla di grave- -spero per lui- dice poi stringendomi in un abbraccio e posando un bacio leggero sulla mia fronte. Dopo alcuni secondi mi stacco dall'abbraccio e saluto gli altri velocemente -auguratemi buona fortuna con la reginetta del male- -buona fortuna- esclamano Pope, John B e Sarah nello stesso momento -più tardi passo da te- mi informa Kiara -d'accordo- saluto tutti con un cenno della mano e rivolgo un sorriso veloce a JJ per poi dirigermi verso l'auto a testa bassa.

Siamo in aeroporto da quasi quaranta minuti e della mia "amatissima" sorellastra non c'è ancora traccia. -sono stanca di aspettare- si lamenta Maggie -lo so ma vedrai che l'aereo arriverà presto e poi potremmo tornare a casa- le dice papà; lei non sa nulla di quello che fa nostro padre e deve continuare ad essere così fa parte dell'accordo: lui non deve mai toccarla. -ma io non voglio che Jasmine venga ad abitare con noi- dice con sguardo triste la mia sorellina -e perché?- -perché lei tratta sempre male Ray- io sollevo immediatamente lo sguardo dal giornalino che stavo sfogliando e la guardo sbalordita, papà mi rivolge delle occhiate veloci come per dirmi 'dille qualcosa' -Maggie non ti devi preoccupare e poi Jasmine non mi tratta male- quanto vorrei che questa fosse la verità. -va bene- dice le ritornando a sgranocchiare la sua barretta al cioccolato. Proprio adesso si aprono le porte di vetro che portano alla pista di atterraggio e iniziano ad entrare una miriade di persone; alcune hanno qualcuno che li aspetta a braccia aperte, altri sono in famiglia e altri ancora arrivano da soli e proseguono a testa bassa fino al taxi concentrati sui loro telefoni o su documenti racchiusi in cartelline colorate. Poi la vedo arrivare spostandosi i lunghi capelli neri dietro le spalle e abbassando gli occhiali da sole sul naso per vedere meglio. Jasmine è una persona orribile e odiosa ma esteriormente è un dea: ha gli occhi verdi, i capelli corvini, il naso piccolo e perfetto, le gambe lunghe e slanciate, fianchi stretti e pancia piatta, la pelle di porcellana e le curve nei punti giusti. Mi sento sempre così imperfetta di fianco a lei anche, e soprattutto, per il modo in cui la trattano i miei "genitori"; sembra che sia il centro del mondo. -ciao mamma- dice abbracciando la versione più vecchia di se stessa, madre e figlia sono uguali di fatto, e poi si rivolge a papà -ciao papino- poi si avvicina a noi e si china per abbracciare Maggie e darle un bacio sulla guancia -ciao anche a te, tieni- dice allungandomi la sua valigia rossa perché io la afferrassi ma stavolta non finirà come le altre. Sono stanca di essere trattata da zerbino. -non sono la tua schiava- nonostante la notevole differenza di altezza mi raddrizzo più che posso e la guardo dritta negli occhi. -pf, sei ridicola- -Rachel aiuta tua sorella, ha fatto un lungo viaggio sarà stanca poverina- -no papà, non stavolta. Sono stufa di essere la schiava della famiglia- dico girandomi verso di lei e assicurandomi che Maggie non mi stia ascoltando le dico in modo acido -la tua valigia merdosa te la porti tu.- Mi giro e inizio a camminare verso l'esterno a passo sostenuto ignorando le voci di mio padre e Carol che mi urlano di fermarmi.

Durante il viaggio in macchina mi sono limitata a guardare fuori dal finestrino e ad ignorare le prediche di mio padre, ormai non mi importa più di quello che hanno da dire. Sono arrivata a casa da ormai due ore e tutto quello che ho fatto è stato dipingere su una tela mentre guardavo il panorama dal terrazzo di camera mia; mi è sempre piaciuto dipingere e mi ritengo abbastanza brava ma il mio stile è un po' particolare e per questo molti miei dipinti non vengono sempre compresi appieno. Sono distesa sul letto mentre guardo il soffitto bianco quando sento la porta aprirsi -il tuo bagno è più grande di camera mia- dice Kie, è arrivata mezz'ora fa e abbiamo passato il tempo a chiacchierare -allora com'è andata all'aeroporto?- -non me lo chiedere ti prego- dico alzando gli occhi al cielo -comunque non parliamo di questo adesso- dice la mia amica prendendo posto di fianco a me -stasera abbiamo organizzato una festa sulla spiaggia, in pieno stile pogue, ci sarai vero?- -non lo so, ho litigato con mio padre e l'arrivo di Jasmine, non sono sicura di averne voglia- -è per questo che devi venire, per svagarti un po' dai ti farà bene, chiunque abbia tra i 15 e 22 anni sarà a quella festa stasera non puoi mancare- -non lo so- ripeto non completamente convinta -eddaiii ci saranno anche gli altri e Sarah e JJ- dice ammiccando -cosa vorresti dire?- -guarda che lo vedo come ti guarda, non fare la finta tonta si vede lontano un miglio che è innamorato di te e scommetto che tu sei innamorata di lui- dice continuando ad ammiccare e facendo una faccia alquanto perversa -smettila- la ammonisco -e comunque ci sarò- -tuo padre ti farà venire?- -no ma scapperò dalla finestra- rido -ovviamente- dice Kie sbattendosi una mano in fronte.

Sono appena arrivata alla festa, Kie se n'è andata verso le 17 così ho avuto modo di prepararmi, indosso un semplice vestito corto e bianco a cui ho abbinata degli anfibi neri plateau, in modo da alzarmi di almeno cinque centimetri, e un borsa nera in cui ho riposto solo il minimo indispensabile. Non ho esagerato nemmeno con il trucco, solo mascara e una leggera base. Scendere dalla finestra senza farmi scoprire è stata un impresa e ho anche rischiato di rompermi qualche osso ma dopo mille difficoltà sono riuscita a calarmi sana e salva e ad allontanarmi silenziosamente. Lo stretto lembo di spiaggia del cut è pieno di gente che balla e tiene in mano bicchieri rossi e blu, la musica è talmente forte che non si sente nemmeno il rumore dell'oceano. Tutto è decorato in modo impeccabile con led colorati e corone di fiori. In lontananza vedo i miei amici seduti su un tronco; mentre mi avvicino a loro vedo molte facce familiari ma anche tante nuove, ci sono dei turisti e persino i kook. -ciao ragazzi- urlo appena arrivo vicino al mio gruppo -ciao Ray- mi saluta Pope abbracciandomi -come va Hill?- chiede John B -abbastanza bene se non fosse che sto rischiando di finire in punizione per la vita- rido -non esagerare- dice scherzando Sarah -ragazzi vado a prendere da bere, volete qualcosa?- chiede Kie -per me una birra- -un cocktail a caso per me- -anche io voglio un cocktail- rispondono tutti insieme -vengo con te- dico a Kie. Mentre stiamo camminando verso il bar ridendo e scherzando un paio di ragazzi ci vengono addosso -state attente a dove mettete i piedi- ci ammoniscono; alzo lo sguardo su di loro: Topper e Rafe, ci mancavano solo loro -Rachel Hill, non eri a Los Angeles?- chiede Rafe -sono tornata, che c'è non ti sta bene?- -no no, devo dire che sei crescita proprio bene Ray- dice guardandomi dall'alto al basso e passandosi la lingua sulle labbra -fanculo Rafe- dico allontanandomi e raggiungendo Kie che era rimasta in disparte poco lontano da me. -come stai?- mi chiede -tutto bene, ormai lo sappiamo tutti che Rafe è un coglione- -non mi riferisco a quello- -se stai parlando di mio padre tutto bene, non sa che sono qui e non lo deve sapere. Per stasera voglio solo dimenticarmi di quegli avvoltoi che vivono con me- dico buttando giù uno shot -dov'è JJ?- chiedo poi -non lo so, l'ho visto appena siamo arrivati ma poi è sparito con una ragazza-dice abbassando lo sguardo dispiaciuta; a quelle parole il mio cuore perde un battito -ah. e chi era?- chiedo fingendo indifferenza -non lo so, non l'ho mai vista... era alta e aveva i capelli scuri- dice gesticolando -ah eccoli la- dice indicando un punto in mezzo alla folla. Riesco ad individuare quasi subito i capelli biondi del mio migliore amico e appena escono dall'ingorgo di gente riesco a vedere anche la ragazza, è girata di spalle ma sembra essere familiare. Kie fa cenno a JJ con la mano, lui ci vede e inizia a camminare verso di noi trascinandosi dietro anche la ragazza che stringe la mano nella sua, appena quest'ultima si gira vedo il suo viso e il mondo mi crolla addosso.

No ti prego, tutte ma non lei.

-ciao ragazz*, ecco finalmente il quinto capitolo. Spero sia di vostro gradimento e se è così ricordate di lasciare una stellina; a presto <3.-

A single soul// Outer BanksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora