Capitolo 9

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Avevamo appena finito di fare l'amore, lei distesa sul mio petto che giocava con i miei capelli mentre io delicatamente le accarezzavo la schiena.

Eravamo ancora nudi, entrambi persi nei proprio pensieri.

«Ci facciamo una doccia?» mi chiese interrompendo quel silenzio che c'era fra noi.
Non risposi. La presi in braccio e ci dirigemmo verso il bagno continuando a baciarci.
Il suo profumo sparì quando andò sotto l'acqua e il suo viso fu ricoperto da tutti i suoi capelli.

Finita la doccia tornammo sul divano, c'erano ancora tutti i vestiti sparsi per la stanza.
Ci vestimmo e tornammo a guardare il film che intanto era andato avanti.

Era stato tutto perfetto, come lo immaginavo.

«Forse è meglio che vada.» mi disse baciandomi sulle labbra.

Quanto sono perfette quelle labbra.

«Ti aspetto domattina sotto casa come sempre?»
«Come sempre.» rispose.
Ci salutammo con un lungo e dolce bacio.
«Buonanotte.»
«Buonanotte principessa.»
Le diedi un ultimo bacio.
Sorrise.
«Ti amo.»
«Ti amo anche io.» sussurrai.

Tornai in camera, non facevo altro che pensarla, era diventata un pensiero fisso nella mia testa, questa cosa mi spaventava a morte, ma allo stesso tempo mi rendeva felice.

L'indomani, come sempre, era in ritardo.
«Andiamo Giorgia o faremo tardi.»

Uscì finalmente di casa, un rapido scambio di baci, e ci incamminammo verso la fermata.
«Se non ci muoviamo rischiamo di perderlo.» dissi accellerando il passo.

Giorga si fermò di colpo, mi guardò con un sorrisetto malizioso.
«E se saltassimo scuola oggi?»
«E dove andiamo?» chiesi.
«Potremmo andare al supermercato a prendere qualcosa da mangiare e poi andare da me, che ne dici?»
Annui.
Lei mi prese per il braccio e mi guidò verso destinazione.

«Fanculo!» urlò uscendo innervosita dal supermercato.

Iniziò a camminare velocemente senza destinazione.
Si arrabbiò perché la commessa mi sorrise e io, per gentilezza, ricambiai.

Era piuttosto gelosa, ma anche io, al suo posto, un po' lo sarei stato.

Quando si arrabbiava sapevo quanto amasse ricevere un abbraccio, ma questa volta non l'abbracciai subito, la seguii per vedere come avrebbe reagito.
Avrei aspettato che si fosse fermata e quando si sarebbe girata le avrei sorriso e l'avrei abbracciata.

Passò qualche minuto, ma lei non si fermava.
Mise le mani in tasca e tirò fuori un paio di cuffiette, se le mise, fece partire la musica e aumetò il passo.
Capii che si stava arrabbiando seriamente, e sorrisi.

La amavo davvero tanto, ogni volta che, dopo un litigio, facevamo pace le spuntava sempre un sorriso sulle labbra.

Questa volta si girò lei e, con le lacrime agli occhi, mi sorrise.
«Sapevo avresti sorriso.» dissi felice e le ricambiai il sorriso.

Fu questione di un attimo.
Un battito di ciglia.
Due sorrisi e un cuore in mille pezzi.
In quel momento una macchina uscì velocemente da una curva e, non vedendola, la travolse.
Tutto dentro me, morì.

Spazio autore.
Spero vi stia piacendo la storia ❤️
Purtroppo la scuola è iniziata e non so quanto tempo potrò dedicare alla continuazione di questa storia.
Cercherò di scrivere, ma non è facile, ora ho tanti pensieri ed essendo in quinta superiore avrò anche un esame da preparare e lo studio viene prima di tutto.
Mi dispiace molto per questo inconveniente :( .

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 12, 2015 ⏰

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