la mia famiglia

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Dopo aver aperto il portone iniziammo a camminare ma dopo qualche passo Matthew mi spinse e io per poco non caddi a terra;

mi rialzai, mi scrollai la polvere dai leggins e gli presi la mano.

Eravamo arrivati alla specie di casa dove sarebbero dovuti essere i miei genitori: la casa era dipinta di nero, le finestre erano avvolte da un mix di ragnatele e muschio e il portone principale era fatto di legno d'ebano (legno africano di color quasi nero) e con numerose incisioni.

Gli alberi che si vedevano ai bordi della casa erano neri, ma non era il colore, erano alberi bruciati.

Ero davanti al portone con Matthew; volevo conoscere i miei genitori ma non avevo il coraggio di farlo. Fu a quel punto che Matthew mi guardó con aria rassicurante e mi disse:

- Non ci pensare, stai tranquilla e ricorda che nel mondo non é bello ció che é bello é bello ció che tace.-

La paura mi lasció e in quel momento dentro di me c'era solo il mio amore per lui.

Prima che potessi bussare una figura mi precedette: doveva essere mia madre: aveva capelli castano quercia, gli occhi blu, il naso a patata. Sembrava mia madre ma la sua pelle era di un colorito rosato simile a quello di una rosa. Matthew le si avvicinò e le disse:

- Salve, signora Cook mi puó dire dove sono i signori della morte?-

Signora Cook?! Non era affatto mia madre!

- Ma certo caro, sono nella stanza in fondo al corridoio a destra. Oh, non fate molto chiasso la signorina Persefone sta riposando: oggi ha avuto una giornata stressante con il signor Ade.- disse la donna.

Io seguì Matthew con in cuore in gola; aprimmo la porta e vidimo una donna che doveva essere mia madre. Matthew si avvicinó a lei dicendole qualcosa nell'orecchio e felice la donna lo abbracció; riuscì a distinguerla: aveva dei capelli neri, occhi blu, naso a patata e un colorito pallido. Quando mi vide mi prese le mani mi disse:

- Finalmente sei tornata a casa!-.

E mi abbracciò, io ricambiai.

- Credo che tu voglia conoscere tuo padre e che voglia una spiegazione per quelle ali.-continuó

Mi prese la mano e mi portó in una stanza, tutta nera; lì distinguetti una figura maschile che mi osservava con stupore; la figura doveva essere mio padre: i capelli non c'erano e al loro posto c'era una fiamma blu-azzurra, il colorito della pelle era di un bianco pallido, gli occhi grigi e il naso a patata. I miei genitori mi abbracciaro ma io volevo ancora una spiegazione per le ali...

la ragazza dalle ali d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora