un giorno come un altro

324 23 2
                                    

Quella mattina mi svegliai che ero stanca ma mi sentivo strana, pensavo alla mia amica Giulia quando guardai la sveglia e vidi che erano le 9:30! Presi respiro e urlai finché non ebbi piú fiato. Mi calmai e con molto panico mi vestii, mi misi una fetta di pane tostato in bocca mentre con una mano chiudevo lo zaino, Chaira mi venne nelle gambe strisciandomi e io le dissi accarezzandola:

- Ciao mamma. Ora devo andare.-

Avevo l'abitudine di chiamarla mamma; forse era per questo che le ero cosí affezionata.

Arrivata a scuola aprì la porta e ansimando dissi rivolta alla prof:

- Scusi il ritardo prof, la mia sveglia non ha suonato.-

La prof disse che per quella volta mi avrebbe perdonata ma la prossima avrei avuto una punizione poi tra i miei compagni si sentirono delle sghignarelle e la prof si mise a guardare male due di loro.

La giornata passó in fretta tanto che alle 11:20 ero fuori dalla scuola a prendere il bus per tornare a casa.

la ragazza dalle ali d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora