Parte V

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La situazione in cui Ben si trovava era frustrante.

E il sapere che stava facendo tutto quello solo perché lo aveva detto Rey lo era ancora di più. Perché aveva accettato di prendere parte alle folli idee di quella svitata?

Oh, lo sapeva il perché!

Aveva ragionato non con il cervello, bensì con l'altro organo, quello situato ben più in basso, a cui bastavano un paio di parole susurrate all'orecchio per bypassare la parte razionale del corpo ad una velocità maggiore di quella che avrebbe usato un maestro apricodici.

E con questo aveva detto tutto.

Perché gli uomini erano stati condannati ad un simile supplizio?

Aveva mai visto una donna ragionare a quel modo? No, certo che no!

Avevano una marcia in più loro, ecco cosa!

Ed erano pure crudeli a giocare con le debolezze altrui!

E Rey era la più crudele di tutte, dato i colpi bassi che - più spesso di quanto avrebbe voluto ammettere - gli assestava.

Se fosse stato ancora nella foresta probabilmente avrebbe sbattuto la testa contro il primo albero sul suo cammino fino a svenire.

Invece si trovava all'interno di quella baracca con un alto ufficiale del Primo Ordine.

Alto ufficiale del Primo Ordine con una cotta nemmeno tanto velata per lui.

Forse il desiderio di svenire in quel momento non era poi una così geniale idea.

Si batté la fronte con il palmo della mano per cercare di intontirsi un po', ma non troppo forte:  doveva comunque rimanere abbastanza vigile.

Dovette apparire davvero strano nel compiere quel gesto, data l'espressione perplessa dipinta sul volto di Hux.

"Temo che il caldo le abbia dato alla testa, Ben", disse. "Oppure è l'alta umidità del posto... sì, sarà senz'altro quella, è davvero fastidiosa. Per non parlare dell'orribile effetto che ha sui capelli. Fortunatamente ho scoperto un balsamo che ne diminuisce gli effetti, dovrebbe provarlo. Anche subito se lo desidera"

Ben lo osservò con una strana espressione: che cosa gli aveva appena proposto? E poi che cosa aveva da ridire  sui suoi capelli perfetti?!

"Sto bene", disse a capo chino. Era certo che se avesse alzato lo sguardo in quello di Hux lo avrebbe incenerito seduta stante.

O strangolato con la Forza.

Sì, capiva sempre di più suo nonno.

"In questo caso...", proseguì Hux, lasciando volutamente la frase a metà.

Ben lo osservò camminare fino all'armadio più vicino alla scrivania ed estrane una bottiglia che riconobbe essere vino di Naboo - costoso vino di Naboo per la precisione, una bottiglia che loro alla Resistenza nemmeno la notte si sarebbero potuti permettere di sognare - e un paio di bicchieri.

La stappò, versandone poi il prezioso contenuto in entrambi i calici.

"Immagino abbia sete, deve aver camminato parecchio per trovare il nostro pozzo di estrazione e, si sa, camminando ci si disidrata parecchio", disse il Generale, portando il proprio bicchiere alle labbra.

Ben lo osservò circospetto. "E voi bevete sul lavoro, Generale Hux?", domandò con sarcasmo. Osservò il bicchiere sulla scrivania con malcelato interesse: insomma, non che fosse un fine sommelier, però un bicchiere del migliore vino di tutta la Galassia di certo non lo avrebbe disdegnato. Tuttavia per prendere il bicchiere avrebbe dovuto passare vicino ad Hux, molto molto vicino per la precisione, azione che non aveva alcuna intenzione di compiere.

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