Epilogo, parte I

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L'intera flotta della Resistenza uscì dall'iperspazio proprio sopra alle coordinate fornite dal governo di Naboo. Non impiegarono molto tempo a raggiungere l'atmosfera del pianeta ed avvicinarsi al suolo.

Fu una questione di minuti, eppure al Generale Organa sembrarono ore.

Così come fin troppo dilatato le era sembrato il tempo del viaggio fino a Naboo.

Era forse colpa di suo marito, che le aveva alitato sul collo tutto il tempo ripetendo continuamente le solite cupe predizioni riguardanti il Falcon e loro figlio (ma sopratutto riguardanti il Falcon)?

Inutili erano stati gli iniziali tentativi della donna di imbarcare Han Solo su un'altra fregata e non sulla propria.

E ora si ritrovava con un terribile mal di testa.

Invidiava suo fratello Luke, il quale, dopo aver appreso della situazione, si era lasciato andare ad un'alzata di spalle, completamente disinteressato ai probabili pericoli in cui si sarebbero potuti imbattere i suoi due padawan.

La sua priorità in quel momento? I porgs.

Quegli uccelli paffuti avevano fatto la loro comparsa dopo la gita di Luke sul pianeta di Ahch-To. A suo fratello avevano fatto tenerezza e aveva pensato bene di portarli con sé su D'Qar.

Il risultato era stata la trasformazione dell'hangar in cui erano ospitati gli Ala-X in un'enorme voliera. E i caccia erano diventati il loro habitat preferito per la nidificazione.

I piloti quel giorno aveva impiegato un'eternità a liberare i loro velivoli da nidi e volatili. Per non parlare degli strati di guano che si erano accumulati sugli scafi!

Leia si appuntò mentalmente che avrebbe dovuto risolvere il problema una volta tornati con Ben e Rey su D'Qar.

E per risolvere il problema intendeva una soluzione pacifica, non come aveva tentato di fare Han tempo prima, quando un gruppo di quei pennuti era riuscito ad addentrarsi nel Falcon, riducendone i sedili in pelle in un ammasso informe di strisce di imbottitura. C'era mancato davvero un soffio che i porgs diventassero bersagli da blaster (e Han diventasse bersaglio da spada laser).

Le sarebbe piaciuto risolvere la questione senza spargimenti di sangue.

"Dal punto in cui dovrebbe trovarsi l'impianto di estrazione sale del fumo, Generale", disse Finn, seduto al posto del copilota del velivolo, distogliendo Leia dai suoi pensieri.

Inutile dire che c'era stata un'azzuffata anche per chi avrebbe dovuto sedersi dove: alla fine Chewbecca e Finn l'avevano spuntata, il primo come pilota e il secondo come copilota.

Un gemito di dolore giunse da dietro le loro spalle.

"Lo sapevo io! Il Falcon si è schiantato sull'impianto, ecco cosa!", si lamentò Han.

Leia alzò gli occhi al cielo, la pazienza sempre più al limite. "Sono certa ci sia un'altra spiegazione", ribatté a denti stretti, massaggiandosi subito dopo le tempie doloranti.

Si avvicinò ad uno dei finestrini appena in tempo per vedere Poe Dameron sul proprio Ala-X scendere di quota per poter valutare meglio la situazione.

Poco dopo il volto del migliore pilota della Resistenza comparve in olotrasmissione. "Qui sembrerebbe che sia saltato in aria tutto", riferì, per poi zittirsi nell'attimo in cui il suo droide iniziò a parlare. "Secondo BB-8 non vi sono forme di vita nell'impianto e...", si zittì una seconda volta, per poi scoppiare in una fragorosa risata che durò per diverso tempo.

Leia sospirò, la pazienza sempre più vicina al punto di non ritorno: pure Dameron ci si metteva? In quella giornata infinita non erano più che bastati Han e C-3PO?

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