𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 𝟯

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Quando arrivarono all'appartamento, Touya sembrava un po' scioccato, forse per il battente a forma di mano che c'era sulla porta di casa, o forse per il fatto che dovesse passare una notte in quell'abitazione insieme a un suo collega di lavoro. Forse per entrambe. Shimura sembrava completamente sconvolto. Ancora non riusciva a crederci, aveva il volto in fiamme, che non riusciva a smettere di bruciare. Tremava ancora come una foglia e non sarebbe stato in grado di proferire parola quella sera.

"Ehm...Shimura, dobbiamo passare la notte fuori dalla porta di casa?"
"Oh, s-scusa"

Shimura infilò le chiavi nella toppa e le girò.
Non appena entrarono, Touya si buttò sul letto di Shimura.

"Quanto è comodo, sembra di essere in paradiso!"
"V-veramente ti avrei preparato il divano, s-se per te va bene..."

Borbottó Shimura, non rendendosi conto che l'altro si era già addormentato.
<<però, è così carino quando dorme, sembra tutta un'altra persona>> pensó il ragazzo.
<<beh, vorrà dire che mi prenderò il diva- no, ma che sto dicendo?! È casa mia ed è lui l'ospite, perché dovrei dormire io sul divano?! D'altro canto non riuscirei proprio a svegliarlo e a interrompere il suo sogno...>>

"Shi-Shimura"

Disse il ragazzo più grande con un bisbiglio ancora mezzo assonnato.

"Vieni qui"

Shimura si avvicinò a Touya.

"Più vicino, non avere paura"

Quando il ragazzo fu abbastanza vicino, Touya lo prese e lo strinse a sé con forza dopo averlo fatto sdraiare vicino a lui.

"Resta vicino a me, Shimura"

Il ragazzo era così stupito che si era dimenticato come si respirava.

"T-tu hai appena detto di..."
"Ti prego, restami vicino Shimura"
"Perché? Tu stai...piangendo? Va tutto bene? T-Touya?"
" Ecco, io ho un segreto, Shimura. Non l'ho mai detto a nessuno, ma...ho paura"
"Paura? Tu? Sei la persona più forte che io conosca, cosa...cos'è che ti fa paura? È colpa mia forse?"
"No, assolutamente. Io ho paura...del buio. L'oscurità mi fa venire in mente ricordi spaventosi della mia infanzia che preferirei sparissero per sempre. Ma è da quando sono piccolo, tutte le volte che chiudo gli occhi rivivo gli stessi incubi. Tutti i giorni."
"Posso...posso sapere cosa ti era successo?"
"Sí, è giusto che tu lo sappia. Io...venivo diciamo sfruttato. Dai miei genitori. Mia madre mi ha sempre odiato e mio padre, beh...era una persona orribile, Shimura! Mi faceva degli orrori tali che non oso nominare. Mio fratello è sempre stato il favorito, mentre io...ero la pecora nera della famiglia. Loro...se non facevo quello che mi chiedevano mi rinchiudevano in uno sgabuzzino al buio dove mio padre mi...mi...beh,hai capito"
"Mio Dio, dev'essere stato terribile."
"Io ho paura, Shimura, restami vicino. Il più a lungo possibile. Sei una delle poche persone di cui mi fido. Restami vicino"

Disse il più grande piangendo e sprofondando nelle braccia del più piccolo.

***

Il mattino dopo Shimura si svegliò, entró nel bagno per vestirsi, ma si ritrovò Touya nella vasca da bagno.
Il ragazzo uscì di corsa urlando qualcosa tipo "O mio Dio, scusami tanto, non volevo!" e si affrettò a preparare la colazione.

"Quante volte te lo devo dire che devi smetterla di scusarti?"
"T-Touya tu sei in a-asciugamano..."
"Sí, hai ragione, devo proprio cambiarmi?"

Il piccolo avrebbe voluto urlare "SÍ, ASSOLUTAMENTE! SCUSA, NON SOLO VIENI A DORMIRE IN CASA MIA, MA DORMI ANCHE NEL MIO LETTO E IN PIÙ SEI IN ASCIUGAMANO!"
Ma, visto che si trattava di Touya, si limitò ad arrossire e a farfugliare

"Fa come se fossi a casa tua"

Il ragazzo più grande rise.

"Se fossi a casa mia a questo punto non avrei nulla addosso e starei leggendo nel mio letto"
"Tu leggi?"

Disse il ragazzo accorgendosi solo dopo di non aver detto nulla a proposito del restare nudo per casa e arrossendo ancora di più al pensiero di Touya senza asciugamano.

"Mi aiuta a rilassarmi, come ho già detto non riesco a dormire spesso e quando lo faccio ho incubi tremendi."

Shimura si ricordò improvvisamente della conversazione di ieri sera con il suo ospite.

"Mi dispiace tanto aver tirato fuori l'argomento...come posso fare per aiutarti?"
"Innanzitutto cerca di non far bruciare le uova"

Disse Touya, continuando a ridacchiare.

"Oggi non dovevi andare all'università?"
"In realtà avevo tirocinio, però ci sei tu, quindi..."
"Se ci sbrighiamo puoi ancora farcela!"

Disse il maggiore.

"Non importa, tanto non sarei passato..."
"Perché questa scarsa considerazione di te stesso?"

Shimura arrossì.

"Vedi, quando ero piccolo avevo un amico, il suo nome era Midoriya. Era il mio migliore amico, l'avrei seguito dappertutto volevamo entrambi diventare dei supereroi e salvare il mondo, come Superman o Batman. Un giorno però lui iniziò a trattarmi male, a isolarmi e bullizzarmi. Mi chiamava spesso "Shigaraki" letteralmente "l'albero che afferra la morte". Poi ad un certo punto scomparve nel nulla e non seppi più nulla di lui fino a un anno dopo...quello che scoprii fu scioccante. Era a capo di una squadra di malviventi. Un capo mafioso, non avrei mai pensato che potesse arrivare a tanto."
"Cavolo, adesso ho capito perché sei così insicuro e timido"
"Io non sono timido!"

Replicò il ragazzo arrossendo e grattandosi il collo.

"Ah, un'altra cosa. Perché ti gratti continuamente il collo?"
"Non lo so, lo faccio spesso involontariamente"
"Guarda che potrebbe rovinarsi la pelle"
"Parla per te, mister pelle perfetta"

Entrambi si misero a ridere, dopo Touya afferrò le mani di Shimura.

"Shimura, giurami che mi proteggerai dai miei incubi e io ti proteggerò da tutte le insicurezze della vita, dai malviventi, dai bulli e dai ricordi del passato"
"Te lo giuro"

Touya lo abbracciò con forza e Shimura sul subito ebbe un tremito, ma poi si strinse in quell'abbraccio caloroso e accogliente.

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Vedo di riuscire a pubblicare due volte a settimana, il lunedì e il venerdì :3

~Nike

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