I need you back to me.

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Sbuffai e senza preoccuparmi più di tanto andai a dormire.
Mi rilassai completamente quando mi stesi sul letto infatti poco dopo mi addormentai.
*la mattina dopo*
La voce di mia madre mi svegliò quindi aprii gli occhi pigramente e senza preoccuparmi del mio aspetto uscii, mi fermai però sull'orlo delle scale quando sentii codeste parole da mia madre.
'TU NON CAPISCI, NOSTRA FIGLIA NON È PIÙ LA STESSA'
Mio padre in risposta disse 'Oh dio, sta tranquilla, mica sarà diventata una serial killer in qualche giorno'
Decisi di non dargli retta e scendere, arrivata di sotto i miei sgranarono gli occhi.
-Josephine..- disse mia madre.
-No mamma, Josephine un cazzo!- sbottai.
-Il linguaggio, diamine!- disse mio padre.
Girai gli occhi e tornai in camera.
Entrai e sbattei la porta.
Perché ora gli importava del mio cambiamento? Bah, che schifo.
Non badai troppo a quelle domande bensì cominciai a prepararmi, sarei andata da Luke.
Dopo 20 minuti fui pronta, scesi e salutai i miei con un banalissimo cenno della mano.
Camminai fino a casa sua e una volta arrivata suonai al campanello.
Ad aprire la porta fu Jai in boxer, lo squadrai e lui scoppiò in una risata contagiosa.
-Evita di togliermi pure i boxer con lo sguardo!- disse ridendo ancora.
Sbuffai e mimai un 'coglione' con le labbra.
-C'è Luke?- chiesi.
-Penso sia di sopra- disse indicandomi le scale.
-Grazie- entrai e salii le scale.
Una volta salite trovai un corridoio e diversi gemiti si sentivano da una delle stanze, guardai attraverso il buco della chiave e vidi Luke sopra una ragazza bionda.
Stranamente non mi fece ne' più ne' meno quindi bussai.
Sentii dei rumori e pochi minuti dopo mi ritrovai Luke davanti.
-Divertito?- chiesi ridendo -Muoviti ti devo parlare- in quel momento lo vidi annuire.
-Ok- fece spallucce e mi portò in salotto.
-Allora?- chiese probabilmente curioso.
-Da quando sono in questa cazzo di banda non abbiamo fatto nulla!- sbuffai.
-Josephine, attaccheremo al momento giusto- disse quasi ridendo.
Sbuffai e mi alzai andando verso la porta.
-Ci si vede- dissi chiudendo da porta dietro di me.
Presi il telefono e le cuffiette mettendo la musica al massimo, quindi, mi limitai a camminare a testa bassa.
Arrivai in un parco dove pochi bambini giocavano insieme, mi sedetti su una panchina fino a quando una bambina non venne verso di me, vedendola tolsi le cuffie e la ascoltai.
-Perché stai da sola? Vuoi giocare con me?- disse con voce innocente mentre un sorriso da ebete appariva sul mio viso.
-Charlotte! Charlotte vieni!- una voce in lontananza non mi permise di rispondere.
-Sono qui mamma!- urlò la bambina voltandosi verso la madre che arrivò di corsa.
-Scusa se ti ha dato fastidio..- disse alquanto dispiaciuta.
-Non fa niente, anzi, stavo per andare a giocare con lei a nascondino- dissi sorridendo alla bellissima bambina.
-Davvero?- disse la piccola Charlotte mentre le sue pupille si dilatavano.
-Si- dissi mentre vidi la madre sorridere.
-Posso?- chiese la bambina speranzosa mentre la madre annuiva.
Presi Charlotte per mano portandola al centro del parco.
-Conto io, nasconditi- dissi dolcemente.
Mi appoggiai a un albero e cominciai a contare ridacchiando per l'accaduto.
(Ascoltate Breathe Me di Sia mentre leggete)
Dopo aver contato mi voltai cercando la bimba con lo sguardo ma notai qualcun altro.
Justin rideva insieme a una ragazza che non ero io, erano mano nella mano.
Chiusi gli occhi e respirai profondamente mentre sentii il mio cuore a pezzi.
Caddi sulle ginocchia e non riuscii più a respirare bene, avendo una crisi di panico.
Le lacrime presero il sopravvento e bagnarono il mio viso.
Molte persone mi guardarono e alcune vennero ad aiutarmi, ma lui no, lui e la ragazza minuta mi guardavano da lontano.
Un uomo mi prese in braccio e mi fece sedere su una panchina provando a farmi respirare meglio ma non ci riuscivo, il mio cuore batteva all'impazzata, avevo cominciato a piangere e tremare e l'aria si faceva più rarefatto.
Tutto questo per un quarto d'ora, dopodiché ripresi il controllo e feci respiri profondi poi giusti.
Con tutta la forza che avevo nel corpo mi alzai e trovai la bambina con la madre di fronte a me.
-Stai bene?- chiese la madre con aria preoccupata.
-Non lo so- dissi con un minimo di voce.
-Vieni, prendiamo qualcosa al bar- disse la madre.
Camminai appoggiata alla giovane donna e mentre attraversavamo il parco lo sguardo di Justin rimase fisso su di me.
Lo guardai per un momento con un'espressione di disgusto e continuai a camminare.
Ma come poteva stare là a farsi i fatti suoi? Justin Bieber farsi i cazzi suoi? Mai.
-La aiuto io, lei può andare!- disse alla signora.
La donna mi guardò e io annuii, non avevo la minima intenzione di stare con lui, volevo che la donna mi lasciasse sola perché volevo andare via da tutto.
-Ok- disse girandosi.
-Aspetta mamma!- urlò quella bellissima bambina venendo verso di me.
-Come ti chiami?- chiese con quel suo bellissimo sorriso.
-Josephine, se tornerai qui prometto che giocherò con te- dissi mentre il suo sorriso si allargava.
-Grazie!- disse euforica.
Le sue piccole braccia furono intorno al mio collo pochi istanti dopo, la abbracciai e subito dopo tornò dalla madre.
Se ne andarono e io rimasi là, con Justin e la sua ragazza.
Con tutte le forze mi alzai e senza degnarlo nemmeno di uno sguardo provai ad andarmene ma con scarsi risultati visto che Justin mi tirò indietro facendomi quasi cadere.
-Si può sapere cosa cazzo vuoi ancora? Lasciami in pace, Gesù santo!- sbottai guardandolo negli occhi.
-Volevo solo sapere se stai bene- disse abbracciando la ragazza.
-Si sto bene, ora sparisci dalla mia vita!- mi girai e cominciai a correre verso casa.
Una volta arrivata entrai in fretta e furia e sbattei la porta dietro di me respirando faticosamente.
Quando il mio respiro tornò regolare andai in camera mia e accesi il computer.
Avevo intenzione di entrare su Facevook visto che era un casino che non ci entravo.
Andai sul mio profilo, poi accettai alcune richieste di amicizia e risposi ad alcuni messaggi, infine andai sulla sua bacheca e delle foto mie attirarono l'attenzione.
Erano delle foto insieme a lui.
Chiusi gli occhi e sospirai, poco più su trovai foto con la nuova tipa e scoprii che il suo nome era 'Megan Hall'.
Vedendo una foto dove la teneva in braccio e la baciava chiusi il computer di colpo e mi rifugiai sotto le coperte cominciando a piangere silenziosamente.
JUSTIN'S POV.
Vederla in quello stato mi distruggeva, dico davvero.
Io la amavo ma la odiavo.
Ora stavo con Megan, una ragazza piccola, è molto bassa e magra, ha occhi e capelli marroni ed è davvero una ragazza stupenda, ma ha un difetto.
Lei non è Josephine.
Anche se Josephine era cambiata in tutto sto tempo io la amavo, cazzo se la amavo!
Conosceva ogni dettaglio di me e io di lei..ora ero costretto a dimenticarla.
Ero al parco con Megan e lei ha avuto una crisi di panico..non so il motivo ma penso sia per colpa mia.
Molte domande riguardo a questo frugavano nella mia mente.
Ma se lei stata con Luke, perché ci sta così male?
Presi Megan per mano e la accompagnai a casa.
Avevo bisogno di stare solo anche se avrei preferito essere solo con lei.
Camminai senza una meta precisa ma le mie gambe mi portarono sotto casa sua.
Fissai quella casa per svariati minuti fino a quando non la vidi.
Era appena uscita a fumare una sigaretta, aveva gli occhi gonfi, aveva evidentemente pianto.
Tutto fu ok fino a quando non si accorse di me,
In quel momento mi guardò per svariati secondi e dopo quei pochi momenti mi mostrò il suo dito medio girandosi dall'altra parte.
Sospirai e continuai a camminare.

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