Shot.

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*la mattina dopo*
Mi svegliai e subito guardai l'orologio, erano le 7:30, bene, non avevo sentito la sveglia, girai lo sguardo e vidi Justin che dormiva beatamente, senza pensarci due volte mi misi a cavalcioni su di lui.
-Svegliati pigrone!- dissi ridendo.
Dalla sua bocca uscirono solo alcuni gemiti ma poco dopo si alzò.
-Buongiorno piccolina- disse dandomi un bacio a stampo.
-Buongiorno amore- risposi sorridendo, subito dopo mi alzai e corsi verso il bagno, vista la mancanza di tempo non feci la mia solita doccia mattutina, mi lavai la faccia e i denti e tornai in camera prendendo la borsa con i vestiti preparata il giorno precedente, ovvero un paio di jeans neri attillati e una maglia rossa con la scritta 'IDIOT' in nero, mi vestii e mi truccai con un filo di eye-liner e un po' di mascara, una volta finito pettinai i miei capelli, misi il deodorante di Justin e presi il suo profumo preferito, ovvero 'Play Boy', anche se era maschile non mi importava, era buonissimo e a me piaceva, ed è questo che importa, uscii dal bagno tornando in camera, vidi Justin già vestito, indossava dei jeans scuri bassi e una maglia con la scritta '#SWAG', ci scambiammo velocemente i turni, ovvero, lui entrò in bagno e io rimasi in camera, infilai le mie amate Vans rosse e guardai verso la collezione di cappelli di Justin, fui subito attratta da un cappello rosso delle New York, lo presi e lo provai, mi guardai allo specchio e vidi che si abbinava benissimo con il mio outfit, decisi di metterlo all'incontrario e di lasciarlo così, beh, diciamo che la visiera davanti non mi piaceva molto e d'altronde mi dava anche fastidio, presi la mia cartella e nello stesso identico momento in cui la misi sulla spalla Justin uscì dal bagno, mi sorrise, prese la sua giacca e prese la cartella, mi prese la mano e scendemmo insieme, uscimmo e chiuse a chiave, ci dirigemmo verso la macchina e salimmo partendo per la scuola, fortunatamente arrivammo in orario.
La prima ora avremmo avuto chimica, odiavo la materia ma odiavo ancora di più la professoressa, scendemmo e gli sguardi di tutti i presenti erano di nuovo puntati su di noi, Justin cambiò espressione e tutti si girarono in un batter d'occhio.
-Allora, pronta per il cazzietone?- disse Justin mentre camminavamo.
Mi limitai a girare gli occhi.
Entrammo in classe alle 8:05 ma alla professoressa bastava questo piccolo ritardo per fare un disastro, entrammo in classe in fretta e furia e vedemmo che la prof non era in classe, per nostra fortuna, toccai la spalla alla ragazza di cui non ricordavo il nome, la ragazza che conobbi nei primi giorni, ehm, com'era già..Lau..Lui..LIA! Ecco, si chiamava Lia!
-Hey Lia, la prof?- chiesi.
-Oggi è assente, fortunatamente- disse facendomi ridere.
-Spero sia assente per tutti il resto dell'anno!- dissi ridendo insieme a lei.
Qualcuno dietro di me si schiarì la voce quindi mi girai subito, merda, era il professore di Economia, probabilmente sarà venuto a farci sostituzione, girai gli occhi e presi posto vicino a Justin, che era seduto negli ultimi banchi.
-Allora ragazzi, avete qualcosa da fare?- chiese il prof sedendosi davanti alla cattedra.
-Si!- rispondemmo tutti in coro, ovviamente non avevamo intenzione di fare nulla, ma di sicuro nessuno di noi voleva che cominciasse a fare lezione.
-Bene, fate quel che dovete ma in silenzio- disse.
Mi girai verso Justin ma subito mi girai e presi il primo libro che mi capitò davanti aprendolo a una pagina totalmente a minchia.
-Ok, ora abbiamo tutta l'ora- dissi tornando a guardarlo.
-Ovvio piccola- disse facendomi l'occhiolino.
Cominciammo a parlare del più e del meno fino a quando la campanella non suonò, subito entrò un altro professore, quello di educazione fisica precisamente quindi i due si scambiarono i turni.
La giornata passò in fretta e tutti uscimmo esattamente nel momento in cui la campanella che segnalava la fine delle lezione suonò, uscendo dalla classe insieme a Justin andai a sbattere contro qualcuno, ovvero contro David, lui mi sorrise e io girai gli occhi riprendendo a camminare.
Justin mi prese per mano e insieme camminammo verso la macchina e una volta arrivati partì in fretta e furia, arrivammo a casa dopo pochi minuti e non disse una parola, preparai il pranzo e lo chiamai, scese le scale e vidi che era ben vestito, cosa che mi fece incuriosire, ci sedemmo comunque e mangiammo.
-Era tutto buonissimo!- disse.
-Grazie Justin, scusa ma dove vai?- chiesi.
-Non dovevamo andare dai tuoi?- chiese.
-Cazzo, è vero, papà!- dissi, non potevo crederci, mi ero dimenticata che fosse Sabato, mio padre era già a casa!
Uscii frettolosamente e Justin mi seguì, salimmo in macchina e lui mise in moto cominciando a guidare velocemente, infatti arrivammo in casa mia in 1-2 minuti, entrai e vidi mia madre cucinare mentre mio padre era di spalle a guardarla, entrambi si girarono e mia madre mi sorrise, io invece presi la rincorsa e saltai tra le braccia di mio padre, era un anno intero che non lo abbracciavo, dio quanto mi mancava!
-Piccola mia!- disse stringendomi.
-Papà!- sorrisi e per l'emozione qualche lacrima rigò il mio viso.
-Chi e quel ragazzo?- mi sussurrò, scesi da mio padre e mi avvicinai a Justin prendendolo per mano, lo portai davanti ai miei.
-Mamma, papà, lui è Justin Bieber, il mio ragazzo- dissi tutto d'un fiato.
I miei si guardarono e sorrisero, si avvicinarono a Justin e gli strinsero la mano, mia madre tornò ai fornelli e una volta finito mise il tutto sul tavolo, tutti ci avvicinammo e mia madre sussurrò un 'Buon appetito' quindi tutti cominciammo a mangiare.
Il pomeriggio passò in fretta tra le domande dei miei, Justin che mi stringeva la mano e sempre lui che faceva complimenti a mia madre per la cucina, tentando di essere gentile per una volta.
Justin cenò da noi e i miei chiesero dei genitori di lui, lo vidi abbassare lo sguardo.
-Mio padre è morto in un incidente stradale e mia madre ha un cancro ai polmoni- disse tristemente mentre io mi avvicinai per poi abbracciarlo.
-Scusami tesoro, non avrei dovuto chiederlo- disse mia madre, che con istinto materno venne ad abbracciare Justin, lo vidi sorridere.
-Non fa nulla, non è colpa sua- disse Justin abbracciando entrambe.
Ok, Justin piaceva ai miei, era tutto perfetto.
Alla fine della serata salutai Justin che andò a casa sua, io rimasi a parlare con mio padre ma lui tirò fuori una scatolina.
-Piccolina mia, sono stato un anno senza vederti, qualcosa ti dovevo prendere- disse sorridendo.
Mi porse la scatolina e io la aprii curiosamente, rimasi a bocca aperta quando vidi un braccialetto d'oro bianco con la scritta 'Josephine' lo osservai per bene rimanendo incantata ma subito dopo saltai tra le braccia di mio padre.
-Papà, grazie grazie grazie grazie- dissi baciandogli continuamente la guancia.
Ridacchiò -Prego piccina- mi strinse in un caloroso abbraccio che fu subito ricambiato.
-Vai a dormire, immagino tu sia stanca- disse sorridendomi.
-Mah, io credo sia più stanco tu di me- dissi ridendo mentre lui sbadigliava.
-Buonanotte papà- aggiunsi dandogli un bacio sulla guancia.
-Buonanotte piccola mia- disse sorridendomi.
Filai in camera mia ed entrai subito nella doccia dimenticandomi di togliere il trucco, ma non mi importava molto, stetti per una trentina di minuti nella doccia e quando uscii misi subito un asciugamano intorno alla mia vita e uno sui capelli, andai in camera e vidi Justin sul letto, rimasi sorpresa nel vederlo.
-Che ci fai qui? E come sei entrato?- dissi a bassa voce per non farmi sentire dai miei.
-Volevo dormire con te e dovresti chiudere la finestra- disse ridacchiando, subito dopo ridacchiai anche io.
-Va bene, torno subito- presi delle calze e un paio di mutande per poi prendere il mio pigiama.
Andai in bagno e la prima cosa che feci è stata guardarmi allo specchio, vidi tutto il mio trucco colato e cominciai a ridere ricordandomi l'immagine di un panda, tolsi quindi il trucco colato e misi le mutande e le calze, non trovavo comodo dormire con il reggiseno quindi non lo misi, infilai poi i miei leggins neri che avrebbero fatto da pigiama e una canottiera color salmone, visto che quegl'indumenti non li mettevo mai li usavo come pigiama, continuai asciugando i capelli e una volta finito tornai in camera, trovai Justin in boxer quindi ridacchiai, sbadigliai senza accorgermene e Justin fece lo stesso quindi scoppiai a ridere.
-Vieni- disse.
Andai verso di lui e mi misi sotto le coperte girata verso di lui, fece lo stesso e mi addormentai tra le sue braccia.
*la mattina dopo*
Mi alzai e vidi che Justin non c'era, ero abbastanza preoccupata, poco dopo mi squillò al telefono.
'Pronto?'
'Josephine?'
'Chris? Dimmi'
'Ieri sera abbiamo fatto una sparatoia con i Snakes'
'Chi? Dov'è Justin?'
'David, Justin è venuto da te e forse ha aspettato che ti addormentassi'
'Si ma dov'è?' Dissi preoccupata, l'ansia saliva sempre di più.
'Justin è in ospedale ma tranquilla, non è nulla, solo un proiettile nella spalla, non è in pericolo, solo che ti vuole vedere' feci un sospiro di sollievo.
'Arrivo subito' dissi.
Scesi e vidi i miei fare colazione.
-Vado da Caitlin, torno tra qualche ora, non vi preoccupate- mentii.
-Va bene, a dopo tesoro- dissero mentre io chiudevo la porta alle mie spalle.
Mentre camminavo pensai appunto a Caitlin, non la sentivo da qualche giorno, non avevo idea di dove poteva essere quindi decidi di chiamarla, rispose dopo pochi squilli.
'Jo?'
'Cait, hey' sorrisi sentendola.
'Dimmi tutto bellezza'
'Oggi pomeriggio usciamo? Sai, sono giorni che non usciamo insieme'
'Oh, certo! Ho una marea di cose da dirti!'
'Va bene, non vedo l'ora, a dopo tesoro'
'A dopo bellezza'
Staccai la chiamata e arrivai all'ospedale, entrai e chiesi informazioni, mi dissero che era nella camera 230 quindi camminai fino a quando non la trovai.
Entrai sorridendo -Justin!- quasi urlai.
-Piccola!- disse alzando solo il braccio destro, probabilmente non aveva molta forza in quello sinistro essendo stato sparato.
Mi avvicinai e lo abbracciai -Stai bene?- chiesi guardandolo.
-Ovvio piccina, sto benissimo, non è la prima volta che succede e poi, io me la sono scampata con una ferita al braccio- disse puntandola -ma gli uomini di David, compreso lui, hanno capito benissimo contro chi si mettono, o almeno quelli che sono rimasti lo hanno capito- disse sorridendo maleficamente.
-Justin..non mi interessa di loro, mi interessa di te- dissi sorridendogli.
-Solitamente le ragazze a sto punto scappano ma per questo sto con te, sei diversa- disse porgendosi, capii la sua intenzione e mi porsi baciandolo.
-Ti amo Justin- dissi.
-Ti amo anche io Josephine- disse mentre io cominciai a sentire farfalle nello stomaco.
-Quando esci?- chiesi.
-Oggi pomeriggio, te l'ho detto che non ho nulla di grave- fece spallucce mentre io ridacchiai.
-Però io oggi pomeriggio sono con Caitlin- dissi.
-Ci sono anche io con lei- disse una voce maschile alle mie spalle facendomi sobbalzare ma mi calmai subito capendo che fosse solo Chris.
-Allora ci sei anche tu- dissi a Justin sorridendo, lui ricambiò.
-Perfetto piccola- mi disse.

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