Una marea di pensieri mi assalirono la testa.
Perché chiunque si spacciasse per Niall mentiva? Chi era? Lo sapevo che stava mentendo, ma non così tanto. Cosa voleva fare? Era lui che spacciava?
Elliot mi fece tornare alla realtà.
"Terra chiama Cobie, ci sei?"
"Scusami" risposi "Non avrei mai immaginato una cosa del genere."
Chiamai di corsa Stephanie, confidavo nel fatto che almeno loro avessero scoperto qualcosa.
"Oh cavolo, questa non ci voleva" commentò "Noi invece abbiamo cercato nell'archivio della scuola: alcune informazioni sul preside Jack Decker non ci tornano, dice che è nato nel 1925, ma poi c'è scritto che ha 55 anni. "
Digitai sul computer il suo nome.
"Jack Decker: insegnante, morto durante la seconda guerra mondiale, lottando per il proprio paese."
"Chiunque siano questi Niall e Jack sicuramente sono infiltrati e hanno rubato l'identità di persone morte" notò Elliot.
"Dobbiamo andare a fondo con questa storia." Conclusi io, e riattaccai.Un'ora dopo ci trovammo tutti e quattro all'ufficio a esporre le nuove informazioni a Josh.
"Molto bravi ragazzi, devo ammettere che non me lo sarei mai aspettato da voi." Commentò.
Un po' seccata per la poca fiducia che mi aveva dato, tagliai corto:
"Sono loro che spacciano, questo è sicuro. Domani dobbiamo tenerli d'occhio tutto il giorno e, se necessario, anche i giorni dopo."Il giorno dopo mi svegliai felice, ma anche preoccupata: erano appena due giorni che la missione era iniziata, ed eravamo già a buon punto con le indagini. Era troppo bello per poter essere vero. Era stato fin troppo facile. Se per spacciare addirittura avevano cambiato nome, non avevamo a che fare con dei principianti.
Decisi di mettermi la tuta professionale sotto i vestiti normali, poi presi un nuovo zaino che mi aveva fornito Oliver il giorno prima: era uno zaino normale, solo che aveva una tasca interna imbottita e invisibile, dove riposi la pistola e i proiettili di ricambio: non sapevo a cosa andavo incontro e dovevo essere ben rifornita.
Presi la macchina e parcheggiai lontano, in modo che nessuno di scuola mi potesse vedere.Arrivata all'ingresso lo vidi all'entrata. Che strano era da solo, di solito aveva sempre la scorta dietro. Qualsiasi cosa, ora era il mio momento, dovevo avvicinarmi e appiccicare il microchip nel cappello della sua felpa: nessuno lì l'avrebbe visto.
Mi avvicinai, ma fu lui a rivolgermi la parola per primo:
"Uu la nostra bad girl non fuma stamani?"
"Ti vorrei strozzare." dissi con lo sguardo fulminante.
"Ommioddio ti prego si." disse lui per prendermi in giro.
Ormai ero abbastanza vicina a lui, era il momento perfetto. Lo superai, poi mi rigirai. Lui era ancora di schiena. Presi il suo cappuccio e lo tirai, nel mentre il chip si era attaccato all'interno facendo un 'clic', che però nascosi dicendo: "Accontentato."
Lui si girò, il sorriso malizioso e i capelli biondo cenere che gli ricadevano in fronte.
Io non dissi una parola e me andai.Il resto della giornata passò uguale alle altre due, solo che ogni tanto controllavo il mio orologio per vedere dov'era Mononeurone: sempre a lezione.
Durante la pausa pranzo ero a tavola con Matthew e Maeve.
"Oh oh" disse Maeve a un certo punto "Mean girls verso di noi ore nove"
Mi girai: erano proprio loro. Sfoggiai un sorriso e dissi sottovoce: "Lasciate fare a me."
"Ma ciao.."
"Cobie"
"Cobie ecco, non mi sono mai presentata: io sono Mia, e lei è Sophia." A parlare era stata quella di ieri. Oggi era vestita con una maglietta scollata bianca e una minigonna rossa, tenendo in mano una borsa Gucci.
"Ci stai simpatica e abbiamo deciso di invitarti alla festa sabato a casa mia, trovi l'indirizzo si questo foglio" mi passò un biglietto d'invito con tutti ghirigori d'oro "Ovviamente l'invito è esteso anche ai tuoi amici dalla Florida."
"Ah certo verrò volentieri" dissi, poi mi voltai e vidi le espressioni incredule di Maeve e Matthew.
"E saranno contenti di venire pure loro" aggiunsi indicando i miei amici.
"Ma loro.. io non..." iniziò Mia.
"Eddai loro sono anche più simpatici di me!" dissi.
"D'accordo, ci vediamo stasera"
Mi voltai soddisfatta per vedere due facce meravigliate.
"Cioè tu... hai appena fatto in modo che... lei... una festa..." borbottò Maeve.
"Cobie sei la meglio!!!" esclamò Matthew.
"Non è vero, vi meritate di divertirvi anche voi a una festa!"
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Missione stupefacenti
Teen FictionCOMPLETA Cosa succede quando una spia adolescente di Los Angeles finisce in missione in una scuola dove si sospetta uno spaccio di droga e lì trova un ragazzo che fa il fighetto che ha l'aria alquanto misteriosa, ma allo stesso tempo affascinante?