La mattina dopo mi svegliai con la luce dell'alba: avevo dimenticato di chiudere le tende. Erano le otto, poco male, tanto mi sarei dovuta svegliare alle otto e mezza. Andai in bagno, mi lavai la faccia e appena tornai in camera trovai una sorpresa: Charles era seduto sulla mia sedia, addormentato, con i jeans addosso e i capelli spettinati. Cavolo aveva dormito tutta la notte lì? Quando poteva dormire nel letto della stanza degli ospiti? Vallo a capire questo ragazzo.
Lo svegliai con una spinta sulla testa e con un rozzo "Buongiorno".
Appena mi vide diventò rosso come un peperone: probabilmente aveva programmato di svegliarsi prima di me e sgattaiolare fuori esattamente come era entrato.
"Vado a preparare la colazione." Dissi spezzando il silenzio.
Mi diressi in cucina e presi il cartone con l'impasto dei pancake: era domenica e la tradizione di mia madre voleva che si cucinassero pancake sabato mattina. Mi mancava tanto la mamma.
"Mm che odorino buono!" esclamò il mio ospite entrando in cucina.
Gli porsi il suo piatto e mangiò avidamente.
"Un po' indisciplinato per essere un principe eh?" Commentai.
"Mmmm" disse con la bocca piena "La mia storia è complicata, ma hai detto che non la vuoi sentire..."
"Per favore manteniamo il nostro rapporto professionale." Dissi "Tu principe io spia."
Mi guardò dapprima con sguardo confuso, poi mi porse la mano e, stringendomela, disse:
"Rapporto professionale."Arrivammo all'ufficio, lì trovai Stephanie, Elliot e Oliver. Gli ultimi due avevano dei graffi sul viso e le braccia bendate.
"Oddio che è successo?" chiesi appena li vidi.
"Inseguimento dei tipi. Avevamo scoperto dove hanno la base, quindi abbiamo provato a entrare, ma ci hanno scoperto e c'è stato un inseguimento." disse Oliver.
"Ma ora stiamo bene." Si affrettò ad aggiungere Elliot vedendo la mia espressione preoccupata.
Guardai Stephanie, come per chiederle di aggiornarmi.
"Ho convinto la gente che era tutta una cosa finta, un brutto scherzo finito male e li ho mandati via tutti, poi mi sono messa d'accordo con Mia per non far sapere a nessuno della sparatoria, l'ho aiutata a pulire il sangue e i vetri a terra ed è finita lì."
"Ottimo lavoro ragazzi" disse Josh "Adesso dobbiamo trarre delle conclusioni."
"Prima lui dovrebbe chiarirci le idee" dissi indicando con la testa Charles.
"Ok."
Ci sedemmo tutti attorno a un tavolo e Charles iniziò il racconto:
"Mio padre, il re dell'arcipelago Trillis nell'oceano Atlantico, è un uomo molto potente e conservante e, poiché io sono il primogenito e successore al trono, aveva scelto la sposa per me. Il fatto è che io questa non la amo, nemmeno so chi sia. Volevo vivere una vita normale, quindi feci capire a mio padre che non mi andava bene quella vita, gli dissi di far salire al trono mio fratello e non me e scappai cambiando identità. Da quel giorno non ho mai saputo niente della vita a palazzo."
"Quindi non ti spieghi l'attentato di ieri sera." chiesi io
"No, cioè forse potrebbe essere che qualche nemico mio padre mi odia e vuole farmi fuori."
"E che ne pensa il preside di sta storia?" chiese Oliver.
"Il preside? Che c'entra il preside ora? Nessuno sa della mia finta identità. Beh eccetto voi ovvio."
Mi scambiai con Oliver uno sguardo drammatico.
"Fantastico" commentò Elliot.
"Cosa? Che ho detto?" chiese Charles.
"Tu nulla, è che abbiamo scoperto che il nostro preside, Jack Decker, è un'altro impostore che si spaccia per un tipo morto. Pensavamo fosse tipo il tuo tutore o comunque un tuo collaboratore." Disse Stephanie.
"Se è per questo dobbiamo ancora scoprire chi sta spacciando droga." Ci ricordò Oliver.
"No aspetta, droga? È per questo che l'altro giorno hai fatto tanto la mistica con la sigaretta?" chiese Charles a me.
"Sì" risposi seccamente. Ma che glie ne fregava?
"Fatemi fare il punto della situazione" disse Stephanie prendendo un foglio di carta in mano e una penna per appuntarsi ciò che stava per dire:
"Qualcuno di anonimo chiama l'ufficio di domenica sera e dice che c'è uno spaccio di droga alla LAHS, noi da martedì siamo a scuola, tra mercoledì e venerdì scopriamo che Niall è Charles e che Jack non è Jack. Poi sabato Charles viene attaccato da degli uomini strani incappucciati che hanno la loro base dall'altra parte della città. E domenica si viene a sapere che Charles non ha la più pallida idea di chi sia Jack!"
"Allora due opzioni:" dissi "Uno: andiamo a parlare con Jack e gli facciamo sputare l'osso."
"No" disse Elliot "Potrebbe avere cattive intenzioni, poi sarebbero guai."
"Due:" proseguii io "ispezione al quartier generale di quei due, per capire chi sono e cosa vogliono"
Concordammo tutti che era la cosa migliore da fare. Poi tornai a casa insieme a Charles, Josh aveva detto che per questioni di sicurezza era meglio che stesse con me.
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Missione stupefacenti
Fiksi RemajaCOMPLETA Cosa succede quando una spia adolescente di Los Angeles finisce in missione in una scuola dove si sospetta uno spaccio di droga e lì trova un ragazzo che fa il fighetto che ha l'aria alquanto misteriosa, ma allo stesso tempo affascinante?