La serata di lavoro termina, ed ogni sera mi sento più esausta del solito. È mezzanotte, ormai stiamo per andarcene, fino a quando Keira non mi avverte di una cosa:
"Glady, io sto... dormendo a casa di Dylan. Per favore, se mai dovessero chiederti qualcosa, coprimi. Ho detto che dormo da te".
"Keira, ne sei sicura? Non ti sembra un tantino presto?" le chiedo, in fondo è la verità, conosciamo i ragazzi da solo un mese, e i genitori di Keira, a momenti, non conoscono neanche i loro nomi.
"Ehi, stai tranquilla, davvero. Non sono stupida, so come cavarmela." mi risponde.
"Mi fido, ma per qualsiasi cosa, non esitare a chiamarmi. Lo sai."
"Figurati, è una cosa tranquilla, dormiremo nella stessa stanza, ci sarà anche Mark, non saremo soli."
"Perfetto, sono già più sicura." le dico, facendo un sospiro di sollievo.
A quel punto, mi viene un lampo di genio.
"Aspettate ragazzi, Mark, vieni qui!" dico sbracciandomi.
"Cosa succede?" mi chiedono tutti e tre.
"Ecco, io... non vorrei essere invadente né tantomeno farvi perdere qualche minuto di sonno, ma... se non vi dispiace, potrei salire in casa vostra e utilizzare il computer per... qualche ricerca, insomma..." dico, facendo riferimento agli alloggi che devo cercare.
"Non c'è nessun problema, piccola. Se vuoi, lo sai, puoi fermarti a dormire anche tu." mi dice Mark cingendomi i fianchi.
"Beh, Mark, scusami... davvero, preferirei evitare, almeno per il primo periodo. Avete assistito tutti ai conflitti con i miei genitori degli ultimi giorni, non vorrei peggiorare la situazione... credo che tornerò a casa..." rispondo mortificata.
"Oh.. va bene, stai tranquilla." mi dice Mark con un sorriso. Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto. Avrei voluto farlo, ma con il carattere dei miei genitori è abbastanza difficile. Zayn, in un anno e mezzo, non aveva neanche mai messo piede in casa mia, figuriamoci se lascerebbero che andassi a dormire da Mark.Ci avviamo verso la casa di Mark e Dylan, e Keira viene immediatamente vicino a me per trovare qualche monolocale che abbia un prezzo ragionevole. D'altronde, si tratta di tre notti, non dovremmo trovare chissà quali costi.
"Ecco, è tutto tuo." mi dice Dylan "occhio a non mandare in cortocircuito la casa." riprende.
"Simpatico!" gli dico con tono sarcastico."Allora, vediamo cosa possiamo trovare..." inizio a digitare un po' titubante, non ho mai utilizzato un computer finora.
Finisco su diversi siti in cui vengono proposti svariati alloggi a Monaco di Baviera.
"Qui ci sono solo hotel, tra l'altro costosissimi... possibile che non ci sia nessuno che abbia qualche piccolo appartamento?" dico esasperata.
"Dai, Glady, continuiamo a cercare. Qualcosa si potrà fare, ne sono certa." mi dice Keira.Passa un'ora, nel frattempo i ragazzi si sono addormentati ed ho trovato varie chiamate perse da mia mamma.
"Cavolo, mia mamma mi ha telefonata cinque volte. Dovrei dire che siamo ancora qui..."
"No, ferma." mi dice Keira.
"Vai subito a casa, davvero. Io resto qui e continuerò a controllare, domani, a scuola, controlleremo meglio il tutto." riprende.
"Scherzi? Vai a dormire, Kei. È l'una di notte, non puoi rimanere sveglia per me..." le dico.
"Sì, invece. Stai già facendomi un grande favore. Mi raccomando, riposati, anche perché domani sarà impegnativo." mi risponde."Domani sarà impegnativo", queste parole risuonano nella mia mente fino a quando non mi viene un lampo di genio;
"Cazzo, come ho fatto a dimenticarmene! Sono nei guai, totalmente. Kei, domani c'è il compito di storia. Non ho studiato nulla..." dico, in preda al panico.
"Dai, stai tranquilla. È da settembre che studi ogni giorno, sono certa che ce la farai. Ad ogni modo, proveremo ad aiutarci a vicenda. Ora, per favore, vai a casa, prima che tua mamma perda le staffe."
"Non so cosa farei senza di te, Kei. Grazie di tutto, buonanotte. Ah, di' a Mark che gli mando un bacio." le dico, e scendo per le scale di casa di Dylan mentre telefono a mia madre.Durante l'attesa, i pensieri iniziano a frullarmi nella mente, fino a diventare delle vere e proprie paranoie. Non sono mai stata così precisa con i calcoli matematici, Michael mi porta davvero a fare esperienza in ogni ambito.
"Allora, la prossima settimana dovrei prenotare i biglietti dell'aereo, e dovrò mettere da parte i soldi per quelli del concerto, ho tutta l'estate per farlo e magari permettermi anche un altro alloggio. Posso farcela."
Non sottovaluto neanche l'idea del compito di domani, in occasione del quale non ho studiato veramente nulla. Sono troppo presa dal lavoro, dal motivo per cui lo sto facendo, che non sto dedicando il tempo opportuno agli studi. So solo che, per il momento, penso sia la cosa giusta. Mi andrà male? Non m'importa, ci riproverò. In questo momento, tutto ciò che voglio fare è assicurarmi di vedere Michael.
Mia madre arriva, è molto stanca, ma mi chiede ugualmente com'è andata la serata.
"Beh, mamma, come al solito... ho avuto un piccolo inconveniente, in realtà." le dico.
"Di che tipo, tesoro?" mi risponde.
"Beh, Zayn è venuto da noi ed ha iniziato a darci fastidio, lo fa apposta. È anche riuscito a far piangere Alyssa, non capisco proprio come faccia a non vergognarsi."
"Ma è davvero terribile, questo ragazzo. Ti avevo detto che non mi piaceva, e infatti..." mi dice, con il tipico sguardo che ha una madre quando ti rinfaccia di non esserti fidata in tempo delle sue parole.
"Sdrammatizziamo la situazione accendendo la radio, forza". dico a mia mamma.
"Gladys, è l'una di notte. Non vorrai che ci fermino per..."
"Ma dai, mamma, che pesantezza!" le dico ridendo.
Accendo la radio, ed ascolto attentamente le parole degli speaker:
"Bene, anche di notte si ricevono sempre più richieste per le canzoni di Michael Jackson. In attesa del suo nuovo tour, non possiamo che goderci una delle canzoni a cui il re del pop è più affezionato: Man in the mirror."
Il mio sorriso è sempre più smagliante, e mi lascio andare sulle note e sulle parole di una canzone con uno dei messaggi più belli in assoluto; se vuoi fare del mondo un posto migliore, inizia da te stesso. È questo il Michael che tutti dovrebbero comprendere, senza focalizzarsi sul successo e sulla sua vita privata. Io sono sempre attenta a quello che gli accade, ma solo perché lo sento vicino a me e perché voglio dargli tutto il mio supporto.
Subito dopo la canzone, parte un messaggio da Michael: "grazie a tutti i fan in tutto il mondo, non vi deluderò. Vi amo."
Sentire la sua voce e le sue parole, mi fa capire di non star lottando invano. Ho bisogno di una persona come Michael nella mia vita, e farò di tutto per riuscire a trasmettergli l'amore di cui ha sempre avuto bisogno.
Arrivo a casa, e mi precipito sul letto dopo che, il mio umore, è notevolmente migliorato.
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Not just an idol. -Michael Jackson
FanfictionSono sempre stata insicura e poco determinata, io. Ma da quando sentii il bisogno incondizionato di lui, il mio coraggio andò oltre tutto. Michael Jackson, il grande e celebre Re del Pop, era per me un vero e proprio amico. Un punto di riferimento...