La terza media si può dire è stato il macello in assoluto. Io che cercavo di combatte la voglia di spaccare il viso a tutti, quegli altri che mi insultavano è come se non bastasse, l'innamorarsi. È già, in terza media mi innamorai. E penso sia stata la cosa una cosa bellissima e lo sbaglio più grande. Lo sbaglio più grande perché? Perché quella ragazza mi spezzo il cuore, mi lascio un vuoto dentro che solo mesi ho superato. La cosa più bella, che lei cambio tutto, mi rese più forte, audace. Dopo il peggio ci può essere solo il meglio. È così fu. Tramite Facebook, si sempre lui, rincominciai a parlare con una ragazza che conoscevo poco, ma che ci ero stato insieme per poco l'estate prima. Quella ragazza si chiamava Alice. Divento quasi subito la mia migliore amica. Lei soffriva di ansia. E grazie a me le passo in gran parte, superandolo quasi completamente. Mi dimostrò più volte di piacerli, ma io ero troppo preso ad essere forte, che non me ne accorsi. Poi incominciai a chiedergli di farmi conoscere qualche sua amica, e mi fece conoscere Giulia, la sua migliore amica, a cui io ero molto affezionato e gli volevo bene, prima di smettere di parlarci. Questa estate è stata estremamente soggetta a sentimenti stupendi e cose bellissime. Trovai una ragazza al mare, molto bella, con cui mi baciai anche. Ma quello poco importa. Voglio arrivare alla prima superiore. La prima superiore è stata il boom. Divertimento, felicità, libertà, tutto fu così bello che neanche ci credevo. Avendo la moto, ero indipendente, facevo quel che mi pareva. Ma, poi ci fu lei, lei mi sconvolse la vita, la mia migliore amica, a cui piacevo da tantissimo, mi fece provare cosa voleva dire innamorarsi di nuovo. Quella alle medie era acqua passata. Ora c'era lei, la ragazza più stupenda di tutte. Con i capelli lunghi e castani, occhi estremamente belli, dentro i suoi occhi ti ci perdi, entri li e non trovi più una via di fuga, addio mondo. Però a tutto questo c'è stato un inizio. L'inizio fu quel giorno al parco. Eravamo sotto a delle scale, solo io e lei. Ci eravamo spostati li da allora, perché prima c'erano altri due ragazzi. Ascoltammo un po di musica e poi io la feci sdraiare, con me accanto a lei. Il giorno prima mi aveva detto che aveva bisogno di abbracci, ed io quello feci. La abbracciai, ancora mi ricordo quella braccio. Duro molto, e fu stupendo. Tornati una volta a casa. Vidi il messaggio: "ci è mancato tanto così dal baciarti, la prossima volta non so se mi trattengo". La settimana dopo, volli rifare tutto. Stesso posto, stesso giorno, stesso punto. Questa volta però, ad andare via, non fu solo un bacio sulla guancia un saluto, ma dopo, ci fu un bacio. Poco dopo era impazzita sui messaggi, diceva che non sapeva che aveva fatto. Però alla fine, si calmò e mi fece: "senti...ti devo dire una cosa.. Ti amo!!". La mia risposta non fu altro che un ti amo anche io, e da allora, ogni giorno la amo sempre più.
STAI LEGGENDO
Diario di un adolescente
Teen FictionDiario di un ragazzo di 15 anni, che con un passato orribile alle spalle e un futuro imprevedibile davanti a se, affronta la vita di ogni giorno, passando dallo stato felice allo stato triste come se fosse la pura normalità. Il diario viene aggiorna...