Parte 2

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Era l'ultima ora. Mi sedetti al mio banco, l'ultimo a destra, e seguì svogliatamente la lezione di matematica.

La lezione finì prima del solito quel giorno, o almeno così mi sembrò. Mi avvicinai alla cattedra per chiedere al professore se potesse ridarmi la console, ma lui in modo schietto mi disse: " Ti ridarò la console solo se prima ti inscriverai ad un club della scuola...ti vedo sempre attaccato a questi video giochi...non va bene" rimasi senza parole. Potrò fare quello che voglio nella mia vita? A quanto pare no. Feci un profondo sospiro e dissi:" va bene vado ad iscrivermi ora" con un sorriso radioso il professore aggiunse "ok ti aspetto qui allora" feci un sorrisino forzato e uscì dalla classe.

Andai con passo spedito verso la segreteria, dove si facevano le iscrizioni per i vari club. Ovviamente avrei preso il meno stressante e il meno faticoso o quello in cui avrei potuto mettermi in un angolo per giocare con la mia console senza essere disturbato. Appena arrivato lessi la tabella con i vari club:

-recitazione     

-lettura                          

-nuoto

- baseball

-fotografia 

Erano tutti pieni. Non ce n'era neanche uno libero, nessuno tranne quello di pallavolo.

Era troppo stancante per me e richiedeva anche molta voglia di fare e, cosa che mi spaventava di più, si doveva socializzare per forza. Io stavo benissimo così com'ero, amavo stare ai video giochi e non socializavo mai con nessuno. Stavo sempre dentro casa a giocare e se proprio dovevo socializzare lo facevo con persone online...non ci riuscivo nella realtà...

Non avendo altra scelta, però, accettai lo stesso di inserirmi al club, solo per riavere indietro la mia amata console.

Tornai in classe e dopo aver parlato con il professore riebbi la mia console e dopo averla messa nello zaino mi avviai con passo lento verso la palestra, dove sapevo che mi avrebbe atteso una delle esperienze più brutte della mia vita. Arrivai difronte ad una grande struttura grigia come tutto il resto del resto...tutto era grigio lì, il cielo, le nuvole, le strutture, la strada...anche la città era grigia. Afferrai la maniglia della porta e con un po'di fatica e riluttanza aprì quella porta e misi piede in quella palestra.

Fui illuminato da una luce immensa. In confronto al tempo nuvoloso,grigio e umidiccio che c'era fuori, la palestra aveva un clima caldo e accogliente. Era enorme ed illuminata da una forte luce gialla, all'interno era pieno di persone che indossavano una divisa rosso fuoco con sopra i corrispettivi numeri e una grande scritta bianca "NEKOMA". Tutti si allenavano, si riscaldavano, correvano su e giù per il campo...nessuno stava con le mani in mano, tutti si davano da fare. C'era un atmosfera accogliente, ed energica che non seppi spiegare e che mi mise a disagio. Come facevano tutti ad essere così cordiali, a fare amicizia subito e ad essere così gentili? Quel posto non faceva proprio per me...tutta quell'atmosfera mi metteva a disagio e mi sentivo come un pesce fuori dall'acqua.

Neanche il tempo di guardarmi intorno e notare quei pochi particolari che sentì una voce provenire dalle mie spalle. "Ehy, ehy tu sei il ragazzo di oggi."

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