Capitolo 1: Sotto attacco (prima parte).

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Benjamin pov

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Benjamin pov.

Li incenerisco tutti con lo sguardo e loro abbassano le orecchie mortificati, ma non mi interessa, sono stufo di questa situazione e stavolta siamo andati troppo oltre! Sono contento per loro di aver trovato delle compagne, ma questo non giustifica il loro rincoglionimento! «Avete idea di quello che poteva succedere?» ringhio mettendo in bella mostra la mia dentatura affilata e bianchissima, decisamente in contrasto con il mio manto nero come la pece. I miei occhi si tingono di rosso, come se tutto il sangue che mi scorre nelle vene avesse deciso di uscire da loro «POTEVANO AMMAZZARCI TUTTI! CON QUESTA STORIA DELLE COMPAGNE VI SI È FRITTO IL CERVELLO?!» più che una domanda risuona come una costatazione e nessuno del mio branco osa contraddirmi, sia perché sono l'Alpha sia perché sanno che ho ragione.

Scuoto il capo nervoso e inizio a camminare avanti e indietro «Con la vostra stupidaggine ora quei fetidi succhiasangue sono liberi di andare a massacrare altra gente e sono certo che lo faranno, visto che si sono andati a rifugiare in città. Ora, come pensate di risolvere la cosa?» chiedo ironico sedendomi e aspettando una loro risposta «Degli innocenti moriranno e sarà colpa nostra, il che è assurdo visto che dovremo salvare gli umani e non usarli come carne da macello! Ma ovviamente questo non ha più importanza perché PER VOI esistono SOLO le VOSTRE COMPAGNE!» ringhio rialzandomi e riprendendo a camminare  «Per punizione, e ringraziate che non vi uccida con le mie stesse zampe, vi proibisco e ripeto PROIBISCO CATEGORICAMENTE, di vedere le vostre compagne fino a nuovo ordine. Se vi becco anche solo a pensare a una di loro ve la faccio a pezzi davanti gli occhi! Chiaro?» il branco guaisce, in special modo quelli a cui ho rivolto il messaggio che si abbassano fino a tendersi a terra e nascondono il muso sotto le zampe come a volersi coprire gli occhi per non assistere allo scenario immaginario che si sta facendo largo nelle loro menti. 

Chiamo i miei quattro Beta in disparte «Voglio che controlliate i confini, se sentite la loro puzza voglio saperlo. Ognuno di voi prenda quattro compagni, Mark tu vai a Sud, Jason a Est, Jake vai a Ovest e tu Paul resterai alla rocca per controllare che tutto sia tranquillo, mentre io andrò a Nord verso la città.» «Come vuoi tu Alpha.» mi rispondono in coro eseguendo immediatamente gli ordini e dopo due minuti li vedo sparire tra la fitta vegetazione, subito dopo parto anche io con la mia squadra composta da Teo, Jace, Tim e Ralph.

Arrivati al confine Nord ci guardiamo intorno in allerta , c'è troppo silenzio e la cosa è decisamente innaturale, a quest'ora si dovrebbero sentire i versi degli uccelli notturni, il suono degli animali che si muovono nel sottobosco e le cicale che fanno quei maledettissimi versi insopportabili per attirare possibili partner per un accoppiamento (ammetto che quest'ultima cosa non mi manca affatto), perciò mi convinco che non siamo soli e do il segno ai miei sottoposti di mettersi in posizione per essere pronti ad un eventuale attacco.

Arrivati al confine Nord ci guardiamo intorno in allerta , c'è troppo silenzio e la cosa è decisamente innaturale, a quest'ora si dovrebbero sentire i versi degli uccelli notturni, il suono degli animali che si muovono nel sottobosco e le cicale c...

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