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Passo dopo passo, a grandi falcate e con le braccia allegramente allacciate dietro la schiena raggiungo il ragazzo sul bagno asciuga.
Mi trovo dietro di lui e guardo le sue impronte sulla sabbia  cercando di appoggiare i piedi nell'esatto posto dove li appoggia lui.

Il mare ,con il rumore delle sue onde, nasconde la mia presenza celandomi dai sensi del biondo che ignaro continua la sua tranquilla passeggiata mattutina.
È completamente assorto nei suoi pensieri e osservandolo meglio potrei quasi affermare con certezza che non sia del tutto presente, come se stessi in realtà camminando con un automa senz'anima.

Decido di farmi finalmente avanti, sporgendomi un pò di lato e uscendo in fine allo scoperto.
Un timido "buongiorno" esce dalle mie labbra e sorrido divertita quando lo vedo scattare, spaventato, come un gatto.

I suoi occhi azzurri si riempiono di stupore prima di rendersi conto che non ero altro che una povera ragazza senza alcuna brutta intenzione.

-B..Buongiorno- sussurra a labbra strette mentre si allontana leggermente da me, qualche passo più in la.

-Ti ricordi di me?- chiedo indicandomi con l'indice.

Lui annuisce vigorosamente con la testa -C..certo lei è (T/n)-san, la signorina dell'altro giorno-

-Ti prego non darmi del lei, mi fai sentire vecchia- ridacchio divertita- E chiamami solo (T/n)-

Che buffo ragazzo.

Il dolce viso del biondo prende a colorarsi di un leggero rossore e il contrasto con la sua pelle candida fa in modo che il suo imbarazzo sia più che evidente.

-Mi dispiace di averti spaventato, ti avevo visto dalla mia casa passeggiare e mi sono detta che magari mi potevo unire e farti compagnia-chiedo un po timorosa per paura di recargli qualche disagio.

Percepisco per un momento una certa esitazione nel suo sguardo ma poi con un semplice cenno della testa mi risponde di si scacciando via tutte le mie "paure".
Ci troviamo cosi l'uno di fianco all'altra a passeggiare sulla riva del mare in un silenzio innaturale ma tranquillo.
Lo osservo a sottecchi e noto per la prima volta la differenza di altezza tra di noi, la corporatura magra ed asciutta e il viso delicato.
Potrebbe benissimo avere la mia età, al massimo qualche anno in meno e ,per confermare i miei sospetti, decido di chiederglielo.

-Posso chiederti quanti anni hai Ejii-san?-

Lo vedo irrigidirsi come spaventato dalla mia domanda, ma abbassando lo sguardo sulla sabbia sotto di noi mi risponde.

-Ho 18 an...-

-Oh che bello! Siamo coetanei Enji-san!- esclamo felice io senza lasciargli la possibilità di finire e battendogli una mano sulla spalla entusiasta- E dimmi sei di queste parti?-continuo.

-S..si, vivo qualche casa più la- mi risponde ancora timido indicando dritto davanti a noi.

-Quanto sei fortunato a vivere qua!- gli rispondo mentre prendo ad ammirare il mare -Io invece vengo dalla prefettura di Myagi ma con degli amici ho preso una casa qua per le vacanze prima degli esami, è un posto a dir poco stupendo!-

-Si è proprio stupendo-concorda sorridendomi finalmente radioso.

Una sorta di felicità si insinua nel mio cuore a vedere  il ragazzo scrollarsi di dosso tutta quella tensione e agitazione che aveva addosso e sciogliersi finalmente con me.
Mi racconta un po del posto paradisiaco dove vive, delle sue giornate e di come ama passarle leggendo in spiaggia lontano dalla confusione.
Sua madre è una biologa marina che lavora ad un parco oceanografico poco lontano da qui e di come la sua passione per il mare l'abbia passato al figlio che sogna di continuare la sua eredità.
Ad ogni parola che pronuncia si dipinge nello stesso modo un cui me lo ero immaginato nella testa, prendendo vita.
Un ragazzo timido, chiuso nella sua bolla, che trova compagnia e amore nei grandi classici della letteratura e che è sempre pronto a scoprire nuovi generi.
Una persona che ama la bellezza della natura e che la immortala in una fotografia cosi che essa rimanga immortale e immutata su un pezzo di carta.

Mi chiede di me, di cosa faccio e di cosa vorrò fare, quali sono le mie passioni e cosa mi piace.

Un semplice scambio di domande che diventa piano piano una conversazione piacevole dove ci scambiamo opinioni su diverse cose e argomenti.
Il punto focale diventano i libri e ci ritroviamo ad avere un "contrasto" per cosi dire movimentato su diversi generi, autori e le loro motivazioni e posso affermare con certezza di non aver mai incontrato nessuno cosi appassionato di letteratura inglese come lo è lui.

Osservando l'orizzonte noto come il sole si sia levato in cielo e stia illuminando la costa piano piano e un leggero brontolio da entrambi i nostri stomaci cattura la nostra attenzione.

-Enjii ti andrebbe di fare colazione con me?-gli chiedo speranzosa mostrando un sorriso ampio che si allarga ancora di più quando mi risponde affermativamente.

Ripercorriamo i nostri passi dirigendoci verso la villetta bianca e continuiamo il discorso iniziato poco prima su Dorian Gray e di come lui creda che molto probabilmente sia la vera rappresentazione dell'animo umano sempre corrotto e mai effettivamente puro.

Entrando in casa, con i piedi ancora sporchi di sabbia, lo faccio accomodare immediatamente sugli sgabelli della cucina mentre io mi metto dietro i fornelli e metto su un po di caffè.

Come avevo immaginato , nonostante la conversazione continui, la sua timidezza torna a farsi sentire probabilmente dovuta al fatto di trovarsi in una casa estranea.
Non posso fare a meno di trovare il suo imbarazzo ma sopratutto la sua innocenza divertenti strappandomi una leggera risata.

-Quindi alla fine perché ami tanto la letteratura inglese a quella giapponese?-chiedo ammirando la tazza di caffè fumate davanti ai miei occhi.

-Perché trovo che gli scrittori inglesi di qualsiasi periodo siano molto più...emotivi diciamo, riescono sempre a cogliere le vere sfumature dell'animo umano, invece i letterati giapponesi sono più filosofici, perché troppo presi a dover rispettare le proprie limitazioni-

-Da questo punto di vista mi trovo completamente d'accordo con te Enjii! Ogni volta mi sento di leggere un blocco di ghiaccio che parla quando studio letteratura giapponese!-

Una risata scatta tra di noi e ci divertiamo come se fossimo vecchi amici ma una nuova presenza nella stanza ci risveglia entrambi e una tosse sottomessa e forzata mi fa distogliere lo sguardo dal bionda davanti a me.

Quattro figure ci osservano dalla fine delle scale e confusi ci osservano anzi mi osservano.
Vengo catturata immediatamente dalla figura imponente di Hajime che, standosene di fronte agli altri, si fa notare a braccia conserte, il torso nudo e la solita e persistente imbronciatura.

Maledizione devono sempre fare i cani da guardia

Poggio immediatamente la tazza su bancone e lo raggiro parandomi di fronte al biondo come se lo dovessi proteggere da un imminente attacco.
Decido che non devo farmi assolutamente farmi prendere dal panico come se fossi stata colta con le mani nel sacco anche perché non sto facendo niente di male.

-Buongiorno ragazzi!- esclamo facendo la finta allegra mentre sento il cuore battermi incessante nel petto e lo stomaco capovolgersi nell'addome.

Ho un gran brutto presentimento

✈︎A summer love ✈︎ (Iwaizumi  Hajime x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora