Capitolo 7

363 12 0
                                        

Le cose per Alice sembrava non stessero andando molto bene. Nuove influencer stavano prendendo il sopravvento facendo dimenticare al mondo chi era la star del web al momento. Quella ragazza dai capelli lunghi e neri e gli occhioni color ghiaccio stava cadendo nel dimenticatoio. I conti in tasca di Alice andavano di male in peggio. Forse era il momento di abbandonare borse firmate, abiti di alta moda e super attici ma soprattutto, era arrivato il momento di abbandonare quel piccolo mondo che pian piano si era costruita, riuscire a sostenere le spese che comportava la vita solitaria erano troppe ed Alice si ritrovava a fine mese senza nessun soldo in tasca. Anche l'ultima valigia era giù, tutto pronto per partire e salutare quella bellissima e vecchia vita. Si sarebbe trasferita a Milano a casa dei suoi amici, dove si sarebbe fermata finché non avrebbe riuscito a trovare un lavoro. Abbandonare la scuola non era stato facile, Alice aveva tanti sogni, si vedeva tra quei grossi banchi ad ascoltare interminabili lezione e a proiettarsi già nel suo futuro con un camice bianco.
La strada verso Milano sembrava immensa così da permettere ad Alice di far spazio a tutti i pensieri negativi che le frullavano in testa. La mano di Diego si avvicina dolcemente alla sua guancia.
"Ci sono io con te" sussurra.
Alice si gira verso di lui e scoppia a piangere. Ormai andava tutto così. Giornate intere tra pensieri, lacrime e solitudine.
"Ho pensato spesso in questi giorni..." incomincia Alice singhiozzando "...se avessi avuto un sostegno materno forse sarebbe stato tutto più facile. Non parlo di sostegno economico, ma due braccia materne, credo siano la soluzione migliore a tutti i pensieri" esordisce in un mare di lacrime.
Diego non risponde, è dispiaciuto, lo si vede dal suo viso. Aveva promesso di trattare quella ragazza come una principessa eppure, non sapeva come gestire quell'insopportabile situazione che si era creata. Era arrivato tutto così velocemente e stava portando via tutto come un uragano, quel maledetto mostro.
"Diego" richiama l'attenzione del ragazzo
il ragazzo si gira in cerca di un continuo
"io, io ti amo" confessa Alice tutta ad un fiato.
Diego sorride
"Ti amo anche io piccola" risponde poggiando la sua mano sulle gambe esili della ragazza.
All'arrivo dei due ragazzi, i nuovi coinquilini sembrano entusiasti, tanto da accoglierli calorosamente con una bella scorpacciata di Mc.
Ad Alice però, non va proprio di mangiare.
Due, tre, quattro bocconi.
"Io non ho tanta fame, sono stanca, vado a dormire. Notte bimbi" sorride dando un bacio sulla guancia ad uno ad uno. Alice va nel bagno, osserva le sue dita e finisce per ritrovarsele in gola sperando di non digerire ciò che aveva mangiato. Credeva che facendo così, sarebbe riuscita a perdere qualche chilo e ritornare quella che era prima. Forse era ingrassata, i canoni di bellezza della nuova società pretendo ragazze esili e belle. Lei lo era, ma non si sentiva niente di tutto ciò.
Dopo poco Morfeo cullò Alice nelle sue braccia. Diego la raggiunge in camera, lei era già addormentata, le rimbocca le coperte, le da un bacio sulla fronte e prega affinché questo brutto momento passerà.
10:46 AM
Alice si ritrova stretta nelle braccia di Diego, uno dei pochi calmanti che riusciva a farle effetto.
"Non potevo desiderare buongiorno migliore" sussurra stringendosi al suo petto.
Dopo svariate coccole è ora di alzarsi.
"Ti va di fare colazione fuori?" chiede Diego
Alice è titubante, ma accetta per non dare troppe informazioni sbagliate al suo fidanzato.
"Mi dai una tuta delle tue?" chiede Alice
"Certo, ma come mai?" chiede Diego confuso, ma fin troppo sicuro dei suoi presentimenti
"Non mi va di acchittarmi troppo" improvvisa Alice
"Ehi" sussurra Diego prendendole il viso "Girati" sposta leggermente la fidanzata fino a farle vedere il suo riflesso nello specchio
"Sei perfetta, guarda quanto spazio che hai tra le gambe, che pancia piatta, non ti serve ad un cazzo coprire le tue forme. Hai un culo alto e sodo da far girare tutti i ragazzi quando passi. Sei la ragazza più bella, sincera e buona d'animo che io abbia mai visto, perché ti imponi limiti, crei delle prigioni nella tua mente che racchiudono pensieri così brutti da farti sentire inadeguata?"
Alice è arrabbiata con se stessa, forse con il mondo. Si gira verso Diego in lacrime, furiosa, inzia a dare pugni sul petto di Diego come per sfogarsi, poi si lascia cadere atterra continuando a piangere.
Diego non poteva vederla così, non riusciva. Si sentiva così poco uomo e così tanto piccolo per non riuscir a esporsi così tanto nella sua vita.
16:57 PM
Le ore passavano, Alice non si muoveva di un millimetro, Diego era nervoso andava avanti e indietro per la stanza senza darsi pace.
"Ti prego lasciami sola" sussurra con la voce roca la ragazza.
Diego non intende obbiettare, va via in silenzio pregando che la solitudine dei suoi pensieri risolva tutto in un batter di ciglia.
Diego e Lele escono di casa, in questo momento ha bisogno del suo migliore amico per dare un senso a questo momento. Aspettava questa convivenza da tanto, immaginava la felicità di avere i suoi amici e la sua ragazza così vicini, il divertimento, le notti in bianco tutti insieme sul divano ma si stava reputando un totale disastro.
"Cos hai in mente di fare?" chiede Lele
"scomparire" rivela Diego
"Vorrei fare un po' di shopping per Alice, magari comprarle qualche nuovo vestito può farla sentire meglio. Le ragazze adorano queste cose" da voce ai suoi pensieri
"Non e la cosa più divertente da fare ma per Alice questo ed altro" risponde Lele.
I due ragazzi si incamminano per le strade di Milano, Diego è confuso, non c'ha mai capito tanto di tutto ciò ma la voglia irrefrenabile di farlo lo mette a dura prova. Riuscirà il giovane a trovare qualcosa che faccia ritornare a vivere la sua amata? È davvero ciò che serve?
20:35 PM
"Credo che tutto questo tempo sia servito per pensare no?" chiede Diego a Lele. L'amico annuisce.
Si recano nella loro casa, che seppur piccola, è una figata assurda e Diego va dritto nella camera in cui da parecchie ore giace la sua ragazza. La porta è chiusa, nessun rumore, il nulla più totale. Diego pensa subito al peggio, ma piano piano la sua mente inizia a ragionare e sfiora l'idea che la ragazza può essere caduta nelle braccia di Morfeo.
La notte gli sembra lunga e interminabile, non si dà pace. Un mix tra paura e tristezza si avvince su di lui. Piano piano i suoi occhi si chiudono e lascia ricadere la sua testa sullo stipite della porta per sfociare in un sonno profondo.
L'indomani mattina, il sole non si vede bene in quei palazzi cupi di Milano, ma la luce fioca riesce ad entrare nella casa dei ragazzi. Diego si sveglia di cattivo umore, la posizione, i brutti sogni, nulla andava per il verso giusto.
La porta della camera di Diego si apre, facendogli ritrovare davanti a sè, il viso di Alice. Gli occhi erano gonfi e stanchi, il viso era segnato dalle troppe lacrime. Alice non ci pensa due volte e si butta tra le braccia di Diego sussurrando un "Non ce la faccio più". Diego non trova la forza di parlare, rivederla così è stata come una pugnalata al petto o forse, quello avrebbe fatto meno male. Stringe forte il suo corpo esile e delicatamente le accarezza i capelli.
"È strano. Prima di te ero triste, ora anche. Ma soffrire con accanto l'amore della tua vita è un'altra cosa" sussurra Alice dando vita ad uno dei baci più belli dal sapore irrealistico.

14. // Diego LazzariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora